Video courtesy Juerg Kaufmann.
Campione del Garda – Si è annunciato ieri che nel terzo giorno del mondiale Moth il Peler avrebbe spazzato il campo di regata e che le carte si sarebbero rimescolate. Chi è sembrato meglio gradire le condizioni delle regate della mattina del terzo giorno sono stati gli australiani, che si credeva avrebbero sofferto con aria forte e onda alta. Una cantonata madornale.
Mentre facevo colazione, parlando amabilmente con Harald Stuffer (essenziale membro del Moth Team Italia specializzato in vento forte e onda di Peler), l’aria potente da nord si poteva chiaramente udire anche nella sala da pranzo del Campione Univela Hostel, eccezionale struttura che ospita le barche ed alloggia la maggior parte dei partecipanti.
Harald era eccitato non vedeva l’ora di entrare in acqua per regatare. Meno convinti, Enrico “Chicco” Fonda insieme ad un concentrato Pietro Sibello si avviavano ad armare le barche per “onorare il campo di regata” anche se le condizioni al limite lasciavano presagire scuffie e catapulte a volontà.
Puntuale, alle ore 8.30 precise, il Comitato di Regata ammaina l’Intelligenza ed avvia le procedure. 117 Moth scendono in acqua dove li attendono 25 nodi di Peler e un abbondante metro d’onda, di quella ripida, ma anche corta, tipica del Garda e del Peler a centro lago.
Queste condizioni sono le meno favorevoli per il Moth, che volando sostentato da un’ala sommersa, rischia ad ogni onda di “ventilare” l’ala (foil) uscendo dall’onda e quindi catapultare la barca in piena potenza in una micidiale capriola fuor d’acqua.
Mi aspettavo prestazioni interessanti da un potente ed allenato Bianchi, seguito dagli Stuffer specialisti del Garda e del Peler. Ma non ho fatto i conti con il resto del mondo. Pare, cosi mi dicono, che le condizioni di Melboune siano analoghe a quelle qui a Campione con aria da nord, ed infatti quei sottosopra degli australiani mostrano tutti i muscoli e dimostrano di saperli usare.
Sopratutto la prima prova del mattino mette a dura prova gli atleti ed i primi venti volano potenti e reattivi mentre nelle retrovie sembra una partita di birilli.
Il Potente Bianchi regge (6) ma cede nella seconda prova (35), un risultato che scarterà ma non gli permettera di mantere la sua sesta posizione in classifica retrocedendolo all’undicesimo posto.
Sorprendendomi Chicco e Pietro, il professionista e l’olimpionico, dimostrano con umiltà la loro classe mantenedo la regolarità dei risultati. Chicco addirittura sembra poter raggiungere nuovamente il livello dei risulati cui siamo abituati a conoscerlo, piazzando un ottavo nella seconda prova del mattino.
Il pomeriggio del day 3 sembra la replica del lunedi day 1: si parte con Ora incerta e scarsa di 6-8 nodi, un temporale confonde l’aria che diventa terribilmente calda e secca. Due prove disputate e risultati simili al primo giorno appunto.
Il day 4 doveva essere di riposo ma sarà utiizzato per il recupero, tutti a disposizione alle 13.55 Nella serata, poi, premiazione del concorso Mothappalooza che premierà i tre moth più decorati e sgargianti, condotti dai velisti più eccentrici. Un concorso inusuale in una classe dove normalmente si carteggia via la vernice dallo scafo per guadagnare un mezzo chilo in meno.
Classifica provvisoria
1. Scott Babbage (1),1,1,1,1,1,(11)
2. Joshua Aaron McKnight (6),1,1,2,4,3,(12)
3. Anthony Kotoun (3),3,2,(11),2,2,3
4. Turner Joe Mothman (9),(9) 2,3,3,5,1
5. Bora Gulari 2,2,(7),(14),4,4,3
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