Vela e velerie, dai Mini grandi soddisfazioni per North Sails
Mini 6.50North SailsVela 29 Aprile 2016 Zerogradinord 0
Genova – Inizia nel migliore dei modi la stagione Mini 6.50 di North Sails che, grazie ai successi di Onlinesim tra i Proto e Alla Grande Ambeco tra i Serie, ha visto i suoi profili prevalere in una classe competitiva come quella riservata ai ministi, nell’ambito della quale è attivo anche Andrea Fornaro, altro solitario “griffato” North Sails e supportato da Sideral.
“Il 2016 si è aperto in modo entusiasmante grazie ad Alberto Bona e Tommaso Stella, vincitori con Onlinesim dell’Arcipelago 650 e del Gran Premio d’Italia 650 tra i Proto, e Ambrogio Beccaria che, regatando in coppia con Enrico Podestà, ha portato il suo scafo di serie, il Pogo 2 Alla Grande Ambeco, al successo nell’Arcipelago 650 e sul podio del GPI” esordisce Giovanni Sanfelice che, per conto di Norh Sails, segue passo passo l’attività dei ministi italiani.
Sanfelice, che ha avviato la collaborazione con Alberto Bona in vista della Minitransat dello scorso anno, spiega: “Ho iniziato a seguire Alberto da quando ha acquistato il Proto che fu di Andrea Caracci: una barca che conoscevamo molto bene, in quanto a curarne la progettazione delle vele era stato Guido Cavalazzi. Un dettaglio che ci ha permesso di partire da uno step già avanzato, anche se le numerose modifiche apportate alla barca del progettista Sam Manuard ci hanno portato a migliorare e sviluppare il nuovo inventario: è stata una sfida affascinante. Come dimostrano i risultati, il set si è rivelato subito molto veloce: contiamo comunque di continuare il processo di ottimizzazione sulla base delle indicazioni dello stesso Alberto in vista della Les Sables-Azzore-Les Sables, regata clou della stagione 2016 che partirà il prossimo 20 luglio“.
“La collaborazione con North Sails è senza dubbio tra i fattori che più hanno contribuito al miglioramento delle performance della mia barca: nel corso dell’ultimo anno Giovanni Sanfelice ha seguito con grande attenzione gli interventi di upgrade cui abbiamo sottoposto Onlinesim, il più recente dei quali ha interessato l’albero, e questo è un aspetto fondamentale perché tra i Proto il lavoro di messa a punto non finisce mai e, di conseguenza, anche quello relativo alle vele deve procedere di pari passo – commenta Alberto Bona che, vinto il Gran Premio d’Italia, è ora impegnato nella 222 Mini Solo prima di pensare alla Giraglia Rolex Cup, quindi alla trasferta nel nord della Francia e alla navigazione fino alle Azzorre – Rispetto alla Mini Transat, in vista della regata alle Azzorre, stiamo pensando di realizzare una sorta di Code 5 laminato e di diminuire la superficie dell’A0 in modo da rendere la navigazione più stabile quando si fa reaching con brezza superiore ai 20 nodi“.
“Come detto in apertura, nei Serie siamo impegnati al fianco di Ambrogio Beccaria, con il quale ho regatato in coppia nel corso del 2015 – sottolinea Giovanni Sanfelice – Di Ambrogio, per il quale abbiamo realizzato un inventario completo, ho apprezzato molto l’approccio umile e determinato, grazie al quale in soli cinque mesi è riuscito a completare il refitting di un Pogo 2 finito disalberato in seguito a un naufragio e a cavarsi importanti soddisfazioni come il successo nel Campionato Italiano Serie 2015 e la recente vittoria nell’Arcipelago 650…“.
“…e il podio al Gran Premio d’Italia, nel quale avremmo potuto fare meglio se fossimo riusciti ad agganciare la finestra meteo giusta in prossimità della Gallinara. Passata la delusione per aver visto scappare i primi ci siamo consolati battagliando per tutto il resto della regata con velisti come Didar Costa e dimostrando a noi stessi di poter contare su ottimi spunti grazie all’utilizzo nelle fasi più delicate della regate del gennaker North Sails – aggiunge lo stesso Beccaria, armatore di Alla Grande Ambeco che specifica – In vista di questa stagione, che anche per me culminerà con il raid alle Azzorre, ho lavorato molto sulla conduzione, portando a termine una serie di allenamenti con un velista esperto come Riccardo Apolloni e raffinando la messa a punto dell’autopilota, il cui corretto funzionamento può far davvero la differenza in una classe competitiva come quella riservata ai Mini 6.50“.
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