Vela e velerie, Beppe Zavanone: armatore North Sails a tutto tondo
In evidenzaNorth SailsVela 8 Giugno 2016 Zerogradinord 0
Porto Cervo – In qualità di armatore, o di velista ‘semplice’, Beppe Zavanone è da anni attivo sui principali campi di regata europei. Un impegno, quello agonistico, rivolto verso il mondo dei one design – Platu 25, Melges 24, Melges 32 e J/70 – mentre, per il relax, sceglie Squonk, il suo Sun Fast 37 di stanza a Cannigione, in Gallura. Che siano boe, o lunghi bordi verso il caldo, Zavanone ha scelto affidabilità e performance griffati North Sails.
D: Possiamo affermare che sei finalmente un armatore North Sails a tutto tondo…
BZ: Adesso non posso più tirarmi indietro: sia tra le boe che in crociera sono ‘powered by North Sails’.
D: Ripercorriamo le varie fasi del tuo rapporto con North Sails…
BZ: In ambito regate ho scelto Norh Sails sin dai tempi del Platu 25, del Melges 24 e del Melges 32. Poi, a parte una breve parentesi con una veleria concorrente, sono tornato in North Sails nel momento in cui ho deciso di passare al J/70.
D: E infine, hai scelto North Sails anche per Squonk, il tuo…
BZ: …Sun Fast 37: noi lo chiamiamo frigorifero, ma per andare in crociera è una barca molto divertente. A parte essere molto abitabile, ha una buona superficie velica e un bell’albero: per una volta mi sono fatto affascinare dall’idea di dotarla di un gioco di vele pur sempre in Dacron ma di livello. Devo ammettere che è stata una scelta della quale sono molto contento.
D: Cosa ti ha convinto del prodotto finito firmato North Sails?
BZ: Relativamente al disegno ho apprezzato moltissimo la regolarità della forma e tutte le caratteristiche delle vele in Dacron che utilizziamo in regata, nel J/70. Più in generale mi ha stupito la qualità del prodotto e l’attenzione al dettaglio. Pensiamo ad esempio alla randa steccata: anche in questo caso ho trovato particolari tipici di vele prodotte per scafi più grandi, come le tasche delle stecche con apertura all’albero che, oltre a impedire alla stecca di sfilarsi quando la vela sbatte nel vento, ne permettono una regolazione molto raffinata grazie all’impiego di una vite a brugola. E ancora il rinvio del meolo all’albero: un accorgimento che consente di intervenire in sicurezza anche a barca sbandata o con mare formato.
D: Entrando nel dettaglio, che materiali e che tagli hai scelto?
BZ: Ho capito subito che avevo a che fare con ottimi professionisti ed conseguenza mi sono affidato completamente allo staff North Sails Devo dire che sono stati tutti molto premurosi, in particolare Stefano Orlandi, il Bistek, mi ha seguito con molta attenzione, consigliandomi materiali e tagli. Ho fatto randa e avvolgibile al 115%, che in Gallura e nelle Bocche di Bonifacio rappresenta la scelta migliore. Ho completato il gioco ordinando un 145%, che intendo utilizzare in zone meno ventose o in giornate leggere, e prossimamente arriverà un gennaker che abbiamo lasciato indie tra perché sto studiando come risolvere il problema relativo alla mura, dato che non dispongo di bompresso.
D: Quindi ti aspetta un’estate in compagnia di North Sails…
BZ: …muovendo da Cannigione navigherò senza dubbio in Gallura, privilegiando tl’arcipelago de La Maddalena e le Bocche di Bonifacio. Molto dipenderà dalla situazione meteo, ma mi stimola molto l’idea di completare il giro della Corsica o della Sardegna.
D: Venendo all’agonismo, come giudichi la crescita della classe J/70?
BZ: La classe J/70 è una scommessa nella quale abbiamo creduto tre anni fa fondando la classe italiana. A distanza di tre stagioni abbiamo di che essere soddisfatti: gli armatori italiani sono aumentati sensibilmente e a Sanremo, in occasione della seconda frazione dell’Alcatel J/70 Cup, abbiamo contato più di quaranta equipaggi. Inoltre, la classe italiana, grazie all’ottimo lavoro del presidente Vittorio di Mauro e del consiglio, ha ottenuto il Mondiale 2017, atteso a Porto Cervo.
D: Relativamente al tuo equipaggio, come va Pensavo Peggio affidato alla mano di Filippo Pacinotti?
BZ: Bene, e a dimostrarlo c’è il podio di Porto Cervo. Del resto il Pacio, oltre a essere un timoniere veloce e un vecchio amico, è un personaggio unico, capace di portare allegria e imprevedibilità nel gruppo di cui fanno parte, oltre ad Andrea Magni, che ha sostituito il Pacio a Sanremo, Marco Laurino e Lorenzo Bressani, che cerco non necessita di presentazioni.
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