Vela e Class 40, Alberto Bona parla a Zerogradinord di IBSA, Mach 5 e Route du Rhum
Vela 1 Giugno 2022 Zerogradinord 0
Milano – Laureato in filosofia, Alberto Bona è da oltre due lustri uno dei solitari italiani più attivi in ambito internazionale. Cresciuto nel mondo dell’altura, dal 2010 al 2016 ha navigato tra i Mini 6.50, classe che lo ha visto protagonista di numerosi successi e di intense esperienze oceaniche, prima di approdare al mondo Beneteau Figaro 3, con il quale ha vinto il Double Mixed Offshore European Championship dello scorso anno, e a quello Class 40.
Recente è il lancio di Sailing Into The Future Together: iniziativa della durata triennale che vede l’azienda farmaceutica IBSA sostenere la preparazione e la partecipazione di Alberto Bona alle principali regate riservate ai Class 40, a partire dalla Route du Rhum, in partenza il prossimo 6 novembre da Saint Malo con destinazione Guadalupa.
Zerogradinord ha intervistato il solitario italiano a poche settimane dal varo del nuovissimo Mach 5, il Class 40 progettato per lui da Sam Manuard.
D: Com’è nata questa partnership?
R: Il tramite è stato Luca Bertacchi, amico di vecchia data che segue le Classi Olimpiche del Circolo Vela Bellano. Incaricato della supervisione del progetto, è stato fondamentale per dare il la all’iniziativa che, dal punto di vista tecnico, è partita da zero, quindi dalla scelta del team e dalla costruzione di una barca che sia il più performante possibile. In pratica ho avuto davanti un foglio bianco e la penna in mano per riempirlo. Nel gruppo, come coach, è entrato Sidney Gavignet: con quattro giri del mondo e trentacinque traversate atlantiche all’attivo vanta un bagaglio di esperienza senza pari. Altra figura chiave è Andrea Madaffari, il preparatore atletico per eccellenza in campo velico: mi segue con grande attenzione, curando nel dettaglio ogni aspetto della mia preparazione. Al momento stiamo lavorando tanto sul fitness e sul monitoraggio dei valori, in modo da raggiungere la miglior forma fisica possibile in vista della partenza. Sailing Into The Future Together si collega ad altre iniziative promosse da IBSA e collegate al mondo della vela: tra queste la donazione allo Yacht Club Punta Ala di due imbarcazioni destinate all’utilizzo da parte dei disabili. Oltre alla parte legata strettamente alla vela c’è poi anche tutto un bel progetto di responsabilità sociale che IBSA ha lanciato, per creare e restituire valore alla comunità con iniziative di sostenibilità sia ambientale che sociale. Proprio per le azioni di sensibilizzazione su questi temi, IBSA ha ricevuto il premio Sport for Nature Award 2022 nella categoria “Azienda per il sociale”, in particolare per l’impegno sostenuto verso i progetti di vela inclusiva in collaborazione con alcuni circoli nautici in Svizzera, Francia e quello, appunto, di Punta Ala.
D: Colonna portante sarà Mach 5, il Class 40 che sarà varato a breve…
R: Abbiamo deciso di puntare sull’evoluzione di uno dei progetti migliori di Sam Manuard, progettista che, nel corso degli anni, ha dato vita a scafi particolarmente performanti: con lui il dialogo, dal punto di vista tecnico, è iniziato diverse stagioni fa ed è ovviamente andato intensificandosi da quando abbiamo dato il via al progetto. Abbiamo un costante scambio di informazioni e ci siamo confrontati su molti dettagli, come nel caso dell’ergonomia del pozzetto e dei sistemi di bordo. Come cantiere abbiamo scelto JPS Production di La Triinitè sur Mer, vuoi per la qualità dei suoi manufatti, vuoi per il fatto che è una delle realtà preferite da Sam Manuard.
D: A chi hai affidato il progetto vele?
R: A invelare Mach 5 sarà la All Purpose di La Trinitè sur Mer: i loro sail designer hanno seguito la cosa sin dalle fasi iniziali. E nata un’intensa collaborazione che proseguirà anche nelle stagioni a venire.
R: Come mai ha scelto proprio il Class 40?
D: Perchè è una classe per solitari dinamica e tra le più competitive: solo quest’anno verranno avrete oltre venti barche nuove. Altrettanto importante è il fatto che il regolamento di classe consente di tenere i budget limitati, senza per questo rinunciare all’innovazione, che è uno dei pilastri di IBSA.
D: Venendo alle stagione agonistica, quali sono i progetti in vista dell’avvicinamento alla Ruote du Rhum?
R: Mi sono tenuto attivo navigando sul Beneteau Figaro 3 in occasione del Campionato Francese e curando la preparazione atletica. Le fasi più impegnative arriveranno dopo il varo della barca: abbiamo in animo di navigare quanto più possibile in modo da evidenziare eventuali problemi di gioventù e, successivamente, ottimizzare la messa a punto. Il primo appuntamento vero, dove incrocerò altre barche, sarà il 15 settembre a La Motte. A quel punto, con la barca ormai pronta, dedicherò il mese di ottobre all’ultima serie di allenamenti in vista della partenza della Route du Rhum, prevista per il 6 novembre.
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