Trofeo Danesi, la carica dei centuno
DeriveVela 15 Aprile 2016 Zerogradinord 0
Salò – Il 38 Trofeo Antonio Danesi è diventata subito la “Carica dei 101”, come nel Film della Disney, ispirato dall’omonimo romanzo inglese “I cento e una dalmata” della scrittrice Dodie Smith. In verità sul Garda, in acqua, sono scese 102 imbarcazioni in rappresentanza di tutte le scuole veliche del Garda, del Sebino, più alcuni equipaggi provenienti dalla laguna di Venezia. Vento leggero per una giornata di primavera. La prima serie di gare vanno allo skipper di casa Pietro Chimini (Cadetti), a Fabio Larcher della Canottieri Garda (Optimist Jr) e alla coppia sebina Ferri-Bolognini di Sarnico (RS Feva).
I due del lago d’Iseo si ripetono in gara 2; nell’Optimist Junior vince il trentino Filippo Campisi (Fraglia Vela), nei Cadetti Davide Codeghini del Cvt-Maderno. La terza gara è ancora dei velisti sebini nel Feva, di Larcher (Optimist Jr) e di Alex Demurtas di Riva (Cadetti).
Le vittorie finali sono così per lo skipper di casa Pietro Chimini (Cadetti) che va sul podio con Demurtas (Fraglia Riva) e Lorenzo Pedrari (Fraglia Malcesine), 4° Emma Mattivi (Riva) prima ragazza.
Fabio Larcher (Canottieri Garda) è il migliore Junior, regola Filippo Campisi (Fraglia Riva) e Paolo Oliva (Fraglia Peschiera), 4° Cecilia Zamcan (Fraglia Peschiera), prima ragazza.
Il doppio rs Feva è dominato dai sebini (di Sarnico) Francesco Ferri e Nicola Bolognini, tre primi in tre regate. Secondi sono Forasacco e Drago (Circolo Nautico Brenzone), poi i madernesi Zinetti-Carbonelli (Cvt Maderno) e i salodiani Boletti-Riccò (Canottieri Garda).
Grande conclusione con la premiazione che ha visto offrire gli apprezzati prodotti della Centrale del latte di Brescia, come di
alcuni accessori offerti dalla Avant Garde della famiglia Mondini.
Sono mancate all’appello le barche delle flotte accessibili che qui avevano corso un anno fa. Un vero peccato perché in quell’occasione era nata l’idea di proporre all’Università di Brescia la progettazione del nuovo sedile basculante per il doppio delle Paralimpiadi. Il progetto nato grazie al Lab-Cvg è poi diventato realtà grazie agli studenti di Ingegneria di Brescia (Dipartimento di meccanica Industriale) e al lavoro dei tecnici dei laboratori dell’iris di Gardone Valtrompia.
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