Plymouth – Dopo poco più di un giorno di navigazione in condizioni meteo e geografiche non semplici, Giancarlo e Rémi Aubrun hanno tagliato ieri per primi il traguardo della prima edizione della Trinité-Plymouth su Prysmian ITA-747, alle 15.51.
Una regata di 280 miglia che è durata un soffio, accelerata da venti, correnti favorevoli e determinazione.
Giancarlo narra così la sua regata: “Durante il percorso tra le boe nella baia di Quiberon, abbiamo condotto un buon duello con Antoine Rioux (Festival des Pains FRA-800). Purtroppo all’uscita della Teignouse, un faro situato tra la penisola di Quiberon e l’isola di Houat, alcuni problemi di manovra ci hanno fatto perdere il contatto con l’800“.
Un contatto recuperato all’imbocco del Mar d’Iroise: “Nei pressi della punta di Penmarch eravamo di nuovo fianco a fianco con Festival des Pains: ci marcavamo reciprocamente restando a non più di 500 metri di distanza uno dall’altro. Abbiamo mantenuto entrambi un ritmo di regata così elevato che siamo riusciti a passare sia Pointe du Raz sia il Chenal du Four con corrente favorevole“.
Una corrente che li ha proiettati sempre avanti, ma che ha anche causato non pochi stress alle imbarcazioni: “Ci sono stati tratti in cui sul GPS leggevamo una velocità di fondo di 18 nodi fissi – ricorda Giancarlo – A causa della differenza tra la direzione del vento e quella della corrente si è creato un mare formato estremamente fastidioso che ha messo a dura prova le imbarcazioni e che ha obbligato sia noi sia il team dell’800 a levare il piede dall’acceleratore per evitare danni“.
La strategia studiata a terra e la sperimentazione sul campo hanno poi dato i loro frutti: “All’uscita del Chenal du Four ci siamo mantenuti più vicini alla costa francese e questo ci ha permesso di prendere migliori condizioni di vento. La traversata della Manica, poi, è stato un bordo tutto in poppa VMG dove con Rémi abbiamo sperimentato varie metodologie di condotta per portare la barca al massimo“.
Il distacco da Antoine Rioux è cominciato nell’ultimo tratto della regata: “A 50 miglia dall’arrivo siamo riusciti a staccare l’800, da cui ci siamo poi progressivamente allontanati“.
Un’esperienza positiva, durante la quale Giancarlo ha potuto sperimentare nuove condizioni di utilizzo della propria imbarcazione assieme ad un compagno a cui va il ringraziamento finale: “Vorrei rivolgere un grande ringraziamento al mio co-skipper Rémi Aubrun, da cui ho imparato tante cose trascorrendo una giornata in mare in condizioni meteo marine non semplicissime. Ne approfitto per annunciare che sarà Rémi a disegnare le nuove vele di Prysmian ITA-747. Abbiamo già iniziato a studiarle“.
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