Tokyo 2021, ecco la squadra azzurra
FedervelaIn evidenzaOlimpiadiTokyo 2020Vela 10 Giugno 2021 Zerogradinord 0
Roma – E’ difficile vederli tutti insieme, vicini, in divisa, allegri e decisi: perché atlete e atleti della vela azzurra sono sempre in viaggio tra campi di regata, raduni di allenamento e preparazione. L’evento di riunire in gruppo i nove velisti pronti per le Olimpiadi di Tokyo si è compiuto lunedi 1 giugno a Roma, nella cornice splendida della Villa Miani affacciata sul panorama mozzafiato della Capitale in una giornata di sole primaverile. L’occasione giusta per farne risaltare i volti, gli occhi e le parole.
La presentazione ufficiale della squadra è stata una festa per molti motivi: la location che ha poi ospitato la serata del premio Velista dell’Anno FIV, il più prestigioso riconoscimento del mondo della vela italiana; la presenza di grandi personaggi come Max Sirena, lo skipper di Luna Rossa finalista dell’ultima America’s Cup; molti giornalisti presenti e collegati online.
Su una terrazza di Villa Miani, i 9 atleti sono stati introdotti dagli interventi del presidente FIV Francesco Ettorre e del Direttore Tecnico Michele Marchesini.
La dichiarazione del presidente FIV Francesco Ettorre: “Abbiamo atteso questo momento, presentiamo una squadra che riteniamo di altissimo livello. Abbiamo iniziato un percorso lungo, che senza stravolgimenti ha previsto di arricchire alcune componenti tecniche e l’intera struttura, ringrazio tutti per essere arrivati a questo momento anche un po’ emozionati per le aspettative dei nostri atleti. Lo dicono i risultati di questo quadriennio, che non possono non farci pensare a qualcosa di buono. Sappiamo che non si è fatto ancora nulla, ma questa presentazione è un momento eccellente per capire da dove veniamo e cosa possiamo sognare.
“Saranno Olimpiadi diverse, molto particolari, ma il sogno olimpico resta uguale per gli atleti, i dirigenti e tutto il mondo che segue lo sport. Quello che mi piacerebbe è riuscire davvero a coinvolgere l’Italia, la nazione, in questa avventura e far diventare protagonisti i nostri atleti e il loro impegno, così come hanno saputo fare finora rendendo la nostra Federazione protagonista in giro per il mondo.”
La dichiarazione del DT Michele Marchesini: “E’ stato un quadriennio che è diventato un quinquennio, che si è notevolmente complicato per alcuni aspetti alla fine, e per altri si è forse semplificato. Abbiamo avuto un extra time di lavoro in piu per una squadra già di ottimo livello internazionale e delle prestazioni di altissimo profilo. Abbiamo lavorato a testa bassa anche quando per alcuni era difficilissimo o impossibile lavorare, e questo ci è servito per crescere ancora. Abbiamo avuto a disposizione da parte della Federazione una struttura importante, una grande fiducia in questi ragazzi, negli allenatori che li seguono e nel sogno che adesso a forza di lavorare si avvicina al compimento. Come ho detto altre volte, adesso siamo arrivati ai piedi della montagna, e dobbiamo scalarla.”
Elena Berta (Aeronautica Militare, timoniera classe 470 femminile, deriva in doppio): “Sicuramente sarà una Olimpiade diversa rispetto a Rio, io l’affronterò con più consapevolezza avendo superato le emozioni della prima volta. Sicuramente daremo il meglio di noi insieme a tutta la squadra.”
Bianca Caruso (Marina Militare, prodiera classe 470 femminile, deriva in doppio): “La prima Olimpiade è sempre una grande emozione, sono fortunata a poter rappresentare il mio paese, sicuramente vado con delle aspettative ed è giusto così, ma sono soprattutto orgogliosa di far parte di questa squadra e spero di poter rendere fieri tutti quanti.”
Giacomo Ferrari (Marina Militare, timoniere classe 470 maschile, deriva in doppio): “Sulla linea di partenza il 28 luglio saremo i più giovani nella nostra disciplina, per noi è la prima Olimpiade, ne abbiamo sentito tanto parlare e non vediamo l’ora di iniziare a combattere. Quello che possiamo dire è che continueremo a lavorare fino a Tokyo come fatto in questi ultimi anni, e ai Giochi daremo tutto.”
Giulio Calabrò (Marina Militare, prodiere classe 470 maschile, deriva in doppio): “Una cosa che giocherà a nostro favore è che conosciamo benissimo gli avversari ci siamo confrontati per anni con loro, sappiamo quali sono i nostri punti di forza da sfruttare e insieme al nostro allenatore vogliamo raccogliere il massimo.”
Silvia Zennaro (Fiamme Gialle, timoniera classe ILCA 6/ex Laser Radial, deriva in singolo): “La prima Olimpiade è sempre una grande emozione che puo’ giocare brutti scherzi. Dopo Rio, questa seconda Olimpiade l’affronterò con più maturità e consapevolezza, sarà una rivincita.”
Ruggero Tita (Fiamme Gialle, timoniere classe Nacra 17, catamarano misto foiling): “Penso che quello che abbiamo costruito negli anni sia una preparazione molto forte, arriveremo fieri di quello che abbiamo costruito finora e daremo il meglio. Anche la mia rinuncia a Luna Rossa è stata fatta a cuor leggero pensando che adesso possiamo andare a giocarci il tutto per tutto alle Olimpiadi. La scelta di allenarci molto a Marina di Ragusa si è rivelata azzeccata, la località è stata scelta accuratamente per motivi meteo e soprattutto di conformazione dei fondali, per avere condizioni più vicine possibili a quelle del campo olimpico di Enoshima. Ora ci spostiamo sul Garda per gli ultimi dettagli.”
Caterina Marianna Banti (Circolo Canottieri Aniene, prodiera classe Nacra 17, catamarano misto foiling): “Veramente ci presentiamo molto determinati, orgogliosi di tutto il lavoro fatto, siamo pronti, fieri di rappresentare l’Italia e onorati di essere qui. Cercheremo di fare la nostra migliore performance alle Olimpiadi e di riscattare con tutta la squadra l’Olimpiade di Rio.”
Marta Maggetti (Fiamme Gialle, windsurfista classe RS:X femminile, tavola a vela): “A questo punto la cosa più importante è la testa, perché la preparazione è stata fatta da tempo, siamo pronti, bisogna rifinire in questo mese e soprattutto trovare il focus.”
Mattia Camboni (Fiamme Azzurre, windsurfista classe RS:X maschile, tavola a vela): “Penso che la testa come in altri sport, penso al Tennis, sia l’elemento che fa la differenza. Quando arrivi a livelli molto alti, a competere per vincere, il livello di tecnica e preparazione fisica dei primi dieci al mondo si equivale, la testa puo’ fare la differenza, la gestione dei momenti difficili. Il rinvio di un anno dell’Olimpiade per noi è stato un elemento positivo, essendo una squadra molto giovane, ci ha consentito di crescere ancora, e personalmente mi ha portato anche ottimi risultati.”
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