Oceano Atlantico – Dopo il disalberamento avvenuto ieri pomeriggio, Groupama 4 è arrivato alle prime ore del mattino a Punta del Este in Uruguay. Il team conta di poter approntare un armo di fortuna, con il supporto del suo shore team, per poter riprendere il mare e completare la quinta tappa, che darebbe ai francesi 20 punti nella classifica generale.
In un collegamento telefonico dall’Uruguay, lo skipper Franck Cammas ha confermato che il team sta ancora verificando le possibilità: “Stiamo ancora pensando a che opzione scegliere per l’armo di fortuna. Potremmo usare la parte più corta e riuscire a ripartire già questo pomeriggio oppure quella più lunga, per avere una superficie velica più ampia, ma in quel caso dovremmo partire almeno 20 ore dopo. Sarebbe fantastico poter partire stasera, ma non credo sarà possibile. Sono preoccupato perché con questo ritardo potremmo essere troppo lenti e incappare in un vento diverso, che potrebbe costringerci a un altro stop. Non pensiamo di usare l’albero di rispetto. Le condizioni sembrano buone per il prossimi tre giorni, ma poi cambieranno, con l’armo di fortuna potremmo navigare a una velocità di 8 nodi in poppa, ma di bolina saremmo molto lenti, e le cose si complicherebbero”. Cammas ha anche informato che, durante le operazioni di recupero dell’albero Brad Marsh si è ferito e che, per evitare possibili infezioni, potrebbe essere costretto a restare a terra.
Quanto alle modalità dell’incidente lo skipper transalpino ha detto che: “Non sappiamo come si sia rotto l’albero, ci sono cause che possiamo escludere, visto che è caduto verso poppa non può essere stato un cedimento delle sartie volanti. Ma potrebbe essersi trattato delle sartie o delle crocette. Siccome abbiamo tenuto tutto a bordo poi potremo analizzare i pezzi. La cosa certamente strana è che sia successo dopo oltre mezzo giro del mondo, dove abbiamo avuto condizioni molto peggiori”. Malgrado l’ovvio disappunto, Cammas ha però detto che: “Se riusciremo ad arrivare sul podio, non sarà male in termini di punteggio. Non è più lo stesso gioco, siamo tristi perché è stata una tappa favolosa, che avremmo potuto vincere e invece si è trasformata in qualcosa di diverso. Però questo non mette in dubbio le nostre chance di una vittoria in generale, e continueremo a giocare le nostre carte”.
Lo sfortunato incidente occorso a Groupama 4 ha quindi lasciato due team a contendersi la vittoria di tappa, Puma Berg e Telefónica che al rilevamento delle 15 di oggi erano distanziati da 63 miglia, quando ne mancano meno di 400 alla linea del traguardo. Gli americani, che sono gli unici a non essere stati costretti a uno stop durante la tappa, stanno cercando di proteggersi dagli attacchi di Telefónica che è stato protagonista di un rientro eccezionale, dopo il pit-stop tecnico a Herschel Island durato 17 ore. Puma Berg continua a navigare vicino alla costa e avanza a una media di oltre 13 nodi di velocità in un vento di una quindicina di nodi, mentre Telefónica ha optato per stare più al largo e si trova a navigare a 11 nodi.
Entrambi durante la notte, comunque, hanno dovuto far fronte a alcuni temporali anche molto violenti, con raffiche di vento superiori ai 50 nodi. Proprio gli spagnoli sono stati investiti da un enorme temporale, che avrebbe potuto mettere a rischio la loro posizione. “Sono stati momenti di caos – ha detto il watch leader di Telefónica, Neal McDonald – Abbiamo dovuto ammainare tutte le vele, non si poteva procedere a vela e siamo entrati in modalità sopravvivenza per qualche minuto”. Le condizioni sono migliorate ma il team iberico rimane comunque cauto: “Adesso l’aria è calata, è solo sui 13 nodi, abbiamo issato il J4, in caso arrivasse qualche altro colpo di vento. Poi vedremo cosa succederà”.
In effetti le previsioni meteo per le prossimo ore sono piuttosto incerte, con un calo di vento previsto in approccio ad Itajaì, il che lascia aperta ogni opzione per entrambi i team, e che potrebbe portare a un finale inaspettato.
“Speriamo che il fronte in cui è stato Telefónica fin da Capo Horn, raggiungerà anche noi e ci darà la possibilità di rimanere in testa, ma chissà – scrive oggi Amory Ross da bordo di Puma Berg – Sono intoccabili e irrangiungibili, essendo molto più al largo. Secondo un modello di routage, potremmo anche finire a cinque minuti di distanza uno dall’altro”. Secondo le ultime previsioni, i due battistrada potrebbero giungere a Itajaì a partire dalle 16 GMT (le 18 ora italiana) di venerdì.
Mentre Telefónica e Puma Berg si disputano i 30 punti della vittoria, e Groupama spera ancora di potersene aggiudicare 20 arrivando in terza posizione, sulla costa pacifica cilena i lavori su Camper ETNZ continuano ininterrotti, con lo shore team che lavora 24 ore al giorno sapendo che ogni ora a terra guadagnata è un’ora regalata ai velisti in mare. Ritiratosi dalla tappa Abu Dhabi partirà da Puerto Montt a bordo di un cargo sabato, si prevede che la navigazione possa durare circa nove giorni.
Intanto ad Itajaí, ha aperto le porte il sesto Race Village della Volvo Ocean Race 2011/12 che accoglierà il pubblico fino al prossimo 22 aprile, quando la flotta partià per la sesta tappa, verso Miami.
Quando si è entrati nel diciannovesimo giorno della quinta tappa, le due barche rimaste in gara si trovano a poco meno di 400 miglia dal traguardo. Al rilevamento delle ore 15 (italiane) Puma Berg ha un vantaggio di 63,4 miglia su Telefónica.
Posizioni al rilevamento delle ore 13 GMT (15 ora italiana) del 5 aprile 2012:
1. Puma Berg a 397 miglia da Itajaí
2. Team Telefónica, +63,4
3. Groupama Sailing Team, suspended racing
4. Camper ETNZ, suspended racing
5. Abu Dhabi Ocean Racing, ritirato dalla quinta tappa
6. Team Sanya, ritirato dalla quinta tappa
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