Volvo Ocean Race, rebus aliseo
OceanoVelaVolvo Ocean Race 16 Ottobre 2014 Zerogradinord 0
Oceano Atlantico – Dopo cinque giorni di navigazione, la flotta della Volvo Ocean Race è partita lo scorso sabato da Alicante diretta verso Città del Capo, nulla appare ancora definitivo e i sette equipaggi sembrano tutti ancora in grado di dire la loro. Mentre la flotta naviga nel canale fra l’arcipelago delle Canarie e l’Africa con vento leggero, la distanza fra il leader provvisorio, Dongfeng Race Team e Team Vestas Wind in settima posizione, è solo di poco più di 14 miglia, quando ne mancano ancora oltre 5.500 al traguardo.
La flotta dei sette monotipo Volvo Ocean 65 prosegue compatta la sua discesa verso il Sudafrica, a passo lento viste le condizioni di vento leggero presenti sulla zona. I tanto desiderati alisei, infatti, sembrano ancora lontani e i sessantasei velisti sono impegnati in una stressante lotta per la brezza un poco più intensa e la velocità migliore.
Verso le tre della scorsa notte, tutta la flotta ha strambato a sud ovest di Lanzarote, guidata dal team franco/cinese di Dongfeng Race Team. Ma come queste prime giornate della prima tappa ci hanno abituato a vedere, solo un’ora dopo la leadership è passata nelle mani di Abu Dhabi Ocean Racing dello skipper britannico Ian Walker, grazie a una traiettoria più occidentale. E al report successivo l’equipaggio guidato da Charles Caudrelier ha ripreso la testa. Le barche sono racchiuse in un raggio di poco più di 14 miglia, fare previsioni a lungo termine è veramente difficilissimo, e come in una regata costiera le manovre sono continue e la fatica comincia a farsi sentire.
“Si vira in continuazione, si cerca di entrare prima nel vento fresco. I momenti di riposo sono pochissimi – racconta l’Onboard reporter di Abu Dhabi Ocean Racing Matt Knighton – Ogni manovra prendeva almeno 20 minuti per spostare le diverse tonnellate di materiale, cibo, vele e acqua da un bordo all’altro. Dopo così tante virate e strambate, però, adesso ci si impiega solo 10 minuti. Il vento è leggero e il mare è calato, ma con la flotta così vicina nessuno può permettersi di dormire, sono condizioni quasi da Mediterraneo, non le migliori per navigare veloci, ma di certo la situazione è interessante e non ci si può permettere un attimo di tregua. Quando si va a riposare, si cerca di stare il più a prua possibile, per avere i pesi concentrati avanti”.
In questi continui capovolgimenti di fronte, alcuni scendono nella classifica provvisoria e alcuni recuperano posizioni, come il caso del team spagnolo guidato da Iker Martinez Mapfre, ora nella “pancia” della flotta in quarta posizione e che nei primi giorni di navigazione ha dovuto affrontare qualche piccolo problema tecnico. “Ieri abbiamo navigato di bolina per un tratto, ma non per tanto, poi il vento è calato molto e quindi abbiamo potuto mettere un po’ di ordine a bordo. Carlos (Hernández) ha potuto riposarsi un po’ visto che la notte scorsa ha preso un brutto colpo alla mascella, e adesso è di nuovo operativo. Ñeti, Nico e Anthony hanno riparato il fiocco frazionato e hanno fatto altri lavori sottocoperta. Quando il vento è calato quasi completamente, l’altra sera, abbiamo incrociato vicinissimi Team SCA, ci siamo salutati e augurati buona fortuna” ha raccontato da bordo di Mapfre l’Onboard reporter argentino Francisco Vignale.
Carlos Hernández, tuttavia non è stato il solo ad avere qualche problema fisico. Su Team Alvimedica dove è presente Alberto Bolzan, l’unico velista italiano di questa edizione del giro del mondo, l’Onboard reporter americano Amory Ross è scivolato e si è slogato una spalla, un problema che però ha risolto in pochi minuti. “Stavo scendendo dal tambuccio, in una mano la macchina fotografica e l’altra occupata a tenermi, ho perso l’equilibrio e sono caduto di peso su una spalla, è uscita di sede (lo fa spesso, è una vecchia ferita di quando giocavo a hockey). Ho salvato la macchina fotografica, ho rimesso a posto la spalla e non ho detto niente a nessuno”.
Il veterano Tony Rae, timoniere e trimmer su Team Vestas Wind ha invece svelato di avere un problema piuttosto serio alle costole, a causa di un incidente durante gli allenamenti pre-partenza, di cui non aveva parlato prima per non farlo sapere alla sua famiglia. Il forte velista neozelandese ha provveduto a una medicazione con fasciature e nastro, ma pensa che il suo apporto al lavoro di bordo sia un po’ compromesso. “Uso di più la parte sinistra del corpo che la destra, ma ce la farò. In queste situazioni non si può certo prendere un giorno di riposo e stare in cuccetta” ha detto, mentre il suo compagno di equipaggio, il danese Nicolai Sehested lo ha descritto così: “Gli potreste rompere 15 costole, e lui continuerebbe a spingere al massimo da mattina a sera”.
Durante la scorsa notte il vento ha cominciato a girare leggermente da nord-est ma è la brezza termica prodotta dai deserti africani a spingere la flotta lentamente verso sud, cosa che i sette team saranno costretti a fare ancora per diverse ore prima di agganciare il flusso degli alisei e poter finalmente fare rotta verso ovest a velocità più elevate. Secondo il meteorologo della Volvo Ocean Race Gonzalo Infante questo potrebbe accadere non prima di domani e i sette team dovranno quindi continuare a restare in prossimità della costa per cercare il vento locale.
Questa mattina la flotta si trovava a sud di Fuerteventura e fra poche ore si lascerà alla spalle le Canarie. La situazione, tuttavia è ancora in continua evoluzione come spiegato bene lo skipper di Abu Dhabi Ocean Racing Ian Walker: “Quando non ci ci capisce nulla, meglio restare in gruppo e nel vento”.
Posizioni alle ore 7.50 UTC di oggi giovedì ottobre 2014
1. Dongfeng Racing Team – 5.529,5 miglia all’arrivo
2. Abu Dhabi Ocean Racing – a 2,4 miglia dal leader
3. Team Brunel – a 6,9 miglia dal leader
4. Mapfre- a 7,3 miglia dal leader
5. Team Alvimedica – a 8,2 miglia dal leader
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