Itajai – Dopo quasi due settimane di riposo, di lavori intensi di riparazioni nella calorosissima atmosfera di Itajaì, le sei barche della flotta della Volvo Ocean Race sono tornate alla competizione offshore, alla sesta tappa, ovvero 5.010 miglia teoriche da Itajaì fino a Newport, nello stato USA del Rhode Island che pur essendo indiscutibilmente una delle capitali mondiali della vela accoglierà per la prima volta una tappa del giro del mondo a vela. Una tappa che vedrà, dopo oltre sei mesi di regata, i sei team ritornare nell’emisfero settentrionale e che offrirà un menu dei più vari sia dal punto di vista tattico/strategico che meteorologico, con opzioni non scontate da prendere, e che dovrebbe durare circa tre settimane.
La fase iniziale della tappa ha dato occasione alle numerose barche spettatori di ammirare i sei Volvo Ocean 65 ma certo non si può dire essere stata veloce. Come successo ieri, infatti, è stata caratterizzata da un’aria praticamente assente, tanto che il comitato di regata ha deciso di accorciare il percorso costiero e di far proseguire la flotta direttamente dopo la prima boa, che le barche hanno raggiunto dopo oltre un’ora dallo start. La partenza è stata in slow motion tanto che Abu Dhabi Ocean Racing, trovatosi dalla parte sbagliata della linea non è riuscito a tagliare se non diversi minuti dopo, dovendo letteralmente tornare indietro a passo di lumaca, vista la quasi totale assenza di vento. Ma il resto della flotta non ha avuto miglior fortuna, restando praticamente ferma per molte centinaia di metri. Per la cronaca i primi a passare la boa sono stati i giovani di Team Alvimedica, con cui corre l’unico italiano della regata Alberto Bolzan, che in questa tappa avranno una motivazione in più per far bene dato che l’arrivo è a Newport, loro porto d’attracco. A poca distanza è passata la barca rossa degli spagnoli di Mapfre e poi Abu Dhabi Ocean Racing, Team SCA, Dongfeng Race Team e Team Brunel nell’ordine.
Secondo Gonzalo Infante il meteorologo della Volvo Ocean Race, già le prime fasi della tappa potrebbero essere non semplici, e la rotta verso l’emisfero nord “piena di sfide e molto intensa”. Già dopo poche ore dalla partenza, le barche potrebbero già dover far i conti con le prime difficoltà con un fronte freddo che pare in formazione nella Zona di Convergenza Sudamericana (SACZ).
“Sarà divertente perché passeremo da maglietta e short alla partenza e poi forse a tutto quello che abbiamo messo nelle borse” ha commentato con ironia Simon Fisher, navigatore di Abu Dhabi Ocean Racing.
“Una volta partiti da Itajaí, pare chiaro che cercheremo di agganciare gli alisei di sud-est il prima prossibile. Sembra che navigheremo bordeggiando lungo la costa del Brasile con rotta verso l’Equatore. Raggiungeremo la zona più alta dell’Atlantico meridionale, caratterizzata da aree di alta pressione. Poi dovremmo passare per la quarta volta l’Equatore e trovarci nelle calme dei Doldrum.” Ha spiegato il navigatore di Team Brunel, il veterano Andrew Cape, che ha aggiunto: “Quando riusciremo a uscire dalle calme equatoriali, rientreremo nell’emisfero nord dopo sei mesi di regata e dovremmo entrare in un flusso più stabilito di aliseo di nord-est.”
L’avanzamento della flotta, con posizioni aggiornate ogni tre ore, può essere seguito grazie allo strumento del tracker all’indirizzo http://www.volvooceanrace.com/en/virtualeye.html
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