Oceano Pacifico – I sei team non avranno problemi a trovare Point Nemo, è proprio davanti a loro, solo a qualche decina di miglia sulla loro rotta. E’ il luogo più remoto e isolato del mondo, tanto da essere conosciuto con il nome di Polo sud dell’Inaccessibilità. Situato a 48 52.5 Sud e 123 23.6 Ovest, si trova a 1.450 miglia dalla terra più vicina, a 463 km dal polo sud geografico e a 3718 metri sul livello del mare. Il polo sud dell’inaccessibilità fu raggiunto per la prima volta da una spedizione sovietica il 14 dicembre 1958.
La flotta si trova anche a meno di 2.100 miglia da Capo Horn e ha varcato la soglia delle 4.000 miglia al traguardo di Itajaì. Inoltre oggi, gli organizzatori hanno reso noto e comunicato alle barche di aver ulteriormente modificato la linea dell’Ice limit, variando i punti 11 e 12 che sono stati portati più a nord dopo che è stato identificato un nuovo iceberg in prossimità del limite, situato fra i 95 e i 100 gradi Ovest.
Nelle ultime ore la situazione di classifica è variata, con gli spagnoli di Mapfre che hanno preso la testa e si sono tenuti nel gruppetto meridionale. Tutti gli equipaggi hanno confermato di essersi ripresi bene dai problemi di ieri, con le cosiddette Chinese gybe. Team Brunel, che non avuto alcun incidente, ha tuttavia perso la leadership e si trova in seconda posizione a meno di 14 miglia dagli spagnoli e sole 5 miglia davanti a Team Alvimedica che a sua volta distanzia Abu Dhabi Ocean Racing di una decina di miglia. Forse le condizioni delle prossime ore, con un calo del vento, potrebbero favorire un ricompattamento del gruppo. Dongfeng Race Team ha optato per una rotta mediana ed è a poco più di 31 miglia dai leader, mentre l’equipaggio femminile di Team SCA sembra aver sofferto un po’ di più nell’incidente di ieri e accusa un ritardo di oltre 151 miglia.
Le scelte strategiche future non sembrano semplici, la piccola bassa pressione cui la flotta ha fatto riferimento negli ultimi giorni potrebbe costituire ancora un’opzione valida per chi è posizionato più a nord. Tuttavia, per raggiungerla si dovrà coprire più strada, e dunque dovrà dare garanzie di riuscita, essere un rischio calcolato. D’altro canto, sulla rotta sud pare il vento possa essere meno intenso, quindi i navigatori e gli skipper dovranno ponderare bene le loro scelte. Come spiegava oggi l’onboard reporter di Dongfeng Race Team, Yann Riou: “Si stanno formando due opzioni, continuare a surfare sulla depressione a sud, proprio lungo la linea dell’Ice limit sotto l’occhio attento dell’ex ciclone Pam che ci ritroveremo a Capo Horn. Oppure andare a cercarlo adesso e farci portare fino a Capo Horn”.
Le condizioni a bordo continuano a essere estreme, Amory Ross, da Team Alvimedica racconta: ”Senza ombra di dubbio la parola più usata oggi è freddo, è tutto freddo. Le mani, la cuccetta, il cappello, gli stivali, il vento e, ovviamente anche l’oceano”.
L’avanzamento dei sei team può essere seguito con lo strumento del tracker, la cartografica elettronica, aggiornata ogni tre ore al link: http://www.volvooceanrace.com/en/virtualeye.html
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