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Orgoglioso e felice di quanto fatto sino ad ora. Roland Jourdain non solo ha doppiato Capo Horn per secondo, ma lo ha fatto sfruttando...

[singlepic=1274,250,170,,left]Vendée Globe – Oceano Atlantico – Orgoglioso e felice di quanto fatto sino ad ora. Roland Jourdain non solo ha doppiato Capo Horn per secondo, ma lo ha fatto sfruttando condizioni meteo ideali, che gli hanno consentito di recuperare terreno su Michel Desjoyeaux. Separati da 52.7 miglia, Foncia e Veolia Environnement sono gli unici IMOCA 60 ad essere entrati in Oceano Atlantico. A seguirli, tra una ventina d’ore, dovrebbe essere Jean Le Cam che nel corso delle ultime ore ha limato 30 miglia ai battistrada, superato solo dai gemelli terribili, PRB e Brit Air, ormai protagonisti di una regata in coppia.

Intanto, lo skipper di Gitana Eighty, Loick Peyron, costretto al ritiro quando era al comando a causa della rottura dell’albero, è giunto a Parigi e si è immediatamente recato al quartier generale della Vendée Globe, dove ha commentato la regata: “Mettendo da parte il disappunto personale, non è affatto bello trovarsi nei guai quando sei solo la in mezzo. Devi fare i conti non solo con le tue paure, ma anche con il disappunto del tuo team… e, come se non bastasse, più stavi andando forte, più la delusione è maggiore. Il tempo gioca contro di te. Anche se non prendi rischi, a crearti grossi problemi sono le conseguenze della leadership: per difenderla tiri al massimo senza rendertene conto e questo, in una regata lunga come la Vendée Globe, mette a repentaglio la tenuta delle barche. Certo, gli scafi sono costruiti e gli skipper preparati per questo, ma le performance raggiunte oggi amplificano lo stress: basti pensare che ogni singola manovra deve essere pensata e pianificata a lungo. Quando ero in regata avevo trovato il giusto ritmo e avevo organizzato le mie giornate al secondo. Il difficile era rimettersi in carreggiata dopo che un evento straordinario interrompeva il tran tran quotidiano. Se ragioni su lungo termine, devi essere come un metronomo. Se fate caso, l’unico che si è concesso il lusso di una grande rimonta è stato Michel Desjoyeaux, rinvenuto dalle retrovie sfruttando il favore delle condizioni meteo. Certo un pò di fortuna dalla sua, ma è uno che sa cosa fare. E lo fa davvero bene. Molto, molto bene…”.

In conclusione, nota curiosa. I fanalini di coda Norbert Sedlacek e Raphael Dinelli stanno per entrare in Oceano Pacifico. Per loro circa 6000 miglia di ritardo rispetto a Foncia e un intero Oceano da attraversare.

Day 57, 20.00 GMT, ranking
1 – Michel Desjoyeaux (Foncia) DTF 6871.4 nm
2 – Roland Jourdain (Veolia Environnement) +52.7 nm
3 – Jean Le Cam (VM Materiaux) +439.8 nm
4 – Vincent Riou (PRB) +629.7 nm
5 – Armel Le Cléac’h (Brit Air) +648.0 nm

Per seguire la regata sul web clicca qui.

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Video courtesy Vendée Globe.


VENDEE GLOBE, FITS AND SPURTS
[Vendée Globe Press Release] Well, if there’s one happy man in the fleet – judging from this photo at least — it’s Bilou. Roland Jourdain become the second boat to round the Horn today (and planned to crack a small half bottle of red to mark the occasion!) but more important than that will be the fact that Veolia Environment has closed to within 53 miles of long-time leader Michel Desjoyeaux on Foncia. What’s more, the second-placed Jourdain is still averaging higher speeds than the ‘Professor’ — less than 7,000 miles now to sail and the race is still on.

Jean Le Cam (VM Matériaux) too is eking out some more miles – another 30 gained since last night – to round the Cape in the next 24 hours, whilst the biggest gains remain with the ‘terrible twins’, Vincent Riou (PRB) and Armel Le Cléac’h (Brit Air), who have advanced nearly 90 miles on Foncia in the past 24 hours.

Mich Desj’s tactics were praised by one valued opinion. Loïck Peyron, the skipper of Gitana Eighty who was dismasted whilst leading, today visited Vendée Globe Race HQ in Paris. He shared his own disappointments and gave us his view of the race: “Apart from the personal disappointment, it’s not funny finding yourself all alone out there. You have to deal with the disappointment of the whole team. The more you give, the greater the disappointment… Time plays tricks on you. It’s not taking risks, but rather the effect of time that leads to real problems. The real difficulty of the Vendée Globe, is its length. The pace was certainly faster than in previous editions, but the men and equipment are made for that in theory. In fact, each second, each movement requires organisational skills. Out on the water I am very organised with everything timed to the second. As soon as something interrupts that rhythm, you have to struggle to get back on track. In the long term you need to be like a metronome. The only person to make big gains was Michel Desjoyeaux, coming up from behind as the conditions were better. In his case, he knows what to do. And he does it very well. Very, very well…”

Across the middle of the fleet today there was light and patchy weather, but the two boats at the rear of the fleet — Norbert Sedlacek (Nauticsport Kapsch, AUT) and Raphaël Dinelli (Fondation Océan Vital) — 6000 miles behind the leaders, will be experiencing different conditions. The duo entered the Pacific this morning and are currently sailing across two fronts, bringing 35-45 knot westerlies with some stronger gusts, accompanied by some very rough seas.

Day 57, 20.00 GMT, ranking
1 – Michel Desjoyeaux (Foncia) DTF 6871.4 nm
2 – Roland Jourdain (Veolia Environnement) +52.7 nm
3 – Jean Le Cam (VM Materiaux) +439.8 nm
4 – Vincent Riou (PRB) +629.7 nm
5 – Armel Le Cléac’h (Brit Air) +648.0 nm

To follow the race on the web click here.

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