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Sarà anche a 1200 miglia da lui, ma chi lo precede è lo skipper che nel 2004-2005 timonava la sua barca, allora chiamata PRB....

[singlepic=1255,170,250,,left]Vendée Globe – Oceano Pacifico – Sarà anche a 1200 miglia da lui, ma chi lo precede è lo skipper che nel 2004-2005 timonava la sua barca, allora chiamata PRB. Per Sam Davies, la Vendée Globe si sta facendo davvero interessante. Attestata in sesta posizione, la velista britannica, solare ed energica, dimostra ogni giorno solidità e costanza. Caratteristiche indispensbili per emergere nel competitivo mondo dei solitari, specie per una donna.

Certo, lei come gli altri deve qualcosa alla Dea Bendata. Senza nulla togliere alle sue performance, a facilitarne la scalata sono stati i ritiri di protagonisti come Jean Pierre Dick e Sebastien Josse. Ritiri generati da cause esterne, dalla forza della natura. Non da errori o rotture. Giusto quindi chiamare in causa la sfortuna, quando a decidere le sorti di una partecipazione è la collisione con un growler o la prepotenza di un onda alta più di dieci metri. Nessuna recriminazione. Anche questa è la Vendée Globe.

Venendo alla cronaca del primo gennaio, mentre naviga verso Capo Horn, Foncia ha stabilizzato il suo vantaggio su Veolia Environnement attorno alle settanta miglia. Dopo aver perso parecchio terreno nei confronti della coppia di testa, VM Materiaux pare aver ritrovato meteo favorevole e passo sostenuto. Nel corso delle ultime ventiquattro, Jean Le Cam ha recuperato cinquanta miglia al leader. Davvero poca cosa quando il distacco si può valutare guardando al fuso orario.

Day 53, 20.00 GMT, ranking
1 – Michel Desjoyeaux (Foncia) DTF 8272.0 nm
2 – Roland Jourdain (Veolia Environnement) +67.5 nm
3 – Jean Le Cam (VM Materiaux) +352.8 nm
4 – Armel Le Cléac’h (Brit Air) +698.6 nm
5 – Vincent Riou (PRB) +737.3 nm

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Video courtesy Vendée Globe.


VENDEE GLOBE, IT’S GOOD TO TALK
[Vendée Globe Press Release] She may be over 1200 miles behind him, but on the next rung of the ladder is the skipper who sailed her boat, when it was PRB, to win the 2004-5 race, Vincent Riou. And of the top six boats, now half of them were built launched in 2004, or before.

Is such a statistic insightful or coincidence? It is certainly hard to draw conclusions, because one of the biggest factors is luck-good or bad.

Dick’s preparation had been absolutely meticulous, a synthesis of science and simple common sense. He had launched early enough, worked hard to develop and improve his Farr design and was the skipper who had won the last round the world race. But so too, Dominique Wavre is in Fremantle with an injured boat, having done all he could to sail as many miles with his boat, and also always erred on the ‘belt and braces’ side of specifying equipment and fittings.

Davies said today how she had pledged to her friend Seb Josse, another recent victim on who fell to wave which simply had BT’s name on, that she would try to curb her enthusiasm for speed, and sail safely to the finish. Such supportive calls are commonplace among the fleet now. Rich Wilson and Jonny Malbon talk regularly, Dee Caffari and Arnaud Boissieres, Brian Thompson and Sam and Dee, Dee and Sam, and of course Vincent Riou and Armel Le Cleach, all communicate together by phone, VHF and e-mail.

Day 53, 20.00 GMT, ranking
1 – Michel Desjoyeaux (Foncia) DTF 8272.0 nm
2 – Roland Jourdain (Veolia Environnement) +67.5 nm
3 – Jean Le Cam (VM Materiaux) +352.8 nm
4 – Armel Le Cléac’h (Brit Air) +698.6 nm
5 – Vincent Riou (PRB) +737.3 nm

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