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Vela e Oceano, Acrobatica è la nuova sfida di Alberto Riva Vela e Oceano, Acrobatica è la nuova sfida di Alberto Riva
Questa mattina alle ore 11, presso lo Yacht Club Italiano di Genova, è stata presentata al pubblico “Acrobatica”, la nuova barca oceanica del velista... Vela e Oceano, Acrobatica è la nuova sfida di Alberto Riva

Genova – Questa mattina alle ore 11, presso lo Yacht Club Italiano di Genova, è stata presentata al pubblico “Acrobatica”, la nuova barca oceanica del velista milanese Alberto Riva, frutto della collaborazione con EdiliziAcrobatica, e con il sostegno di Sparco e DeWalt, che è stata varata lo scorso 25 agosto scorso al Porto Antico di Genova.

L’evento si è svolto in presenza del Sindaco di Genova Marco Bucci, del presidente dello Yacht CIub Italiano Gerolamo Bianchi, di Riccardo Iovino, CEO e founder di EdiliziAcrobatica, dell’amministratore delegato di Sparco Aldino Bellazzini e del direttore Marketing di Stanley Black & Decker (DeWalt) Piero Morino. Presenti anche Gianluca Guelfi, il co-progettista di “Acrobatica” e il giornalista Bacci del Buono, che ha moderato l’evento.

Il progetto che sta alla base di “Acrobatica”, un Class40 di ultimissima generazione, ha una durata di 3 anni e porterà Alberto Riva in giro per il mondo, a competere nelle più importanti competizioni velistiche internazionali: un programma sportivo che vede il “battesimo” in oceano il prossimo ottobre con la partecipazione alla tostissima transatlantica “Transat Jacques Vabre” (partenza: 29 ottobre da St Malo) per fare ritorno in oceano nella primavera del 2024 inn occasione della Transat CIC (da Brest a New York), storica regata in solitario un tempo conosciuta come Ostar. Riva salperà poi per la “Atlantic Cup” (da Charleston a Newport, negli Stati Uniti) e infine di nuovo in Europa per l’altrettanto celebre “Quebec-St Malo”. Per un totale di 7500 miglia e tre traversate atlantiche in 9 mesi.stagione intensa, quasi da super eroe! – ha detto Alberto Riva. “ma non vedo l’ora di partire. Abbiamo lavorato senza sosta per arrivare qui oggi, tanto che in questi mesi non c’era nemmeno il tempo di realizzare davvero cosa stavamo facendo. La strada per arrivare pronti alla Transat Jacques Vabre è ancora lunga, ma ho una squadra fantastica e con loro a fianco so che potremo affrontare qualunque difficoltà.Se oggi la belva è in acqua pronta a salpare è grazie soprattutto a EdiliziAcrobatica, un’eccellenza italiana che si fa riconoscere in tutto il mondo, e a Riccardo Iovino che ha creduto da subito a questa avventura. Devo ringraziare anche Sparco e DeWalt come gli altri partner tecnici per aver supportato per questo grande progetto”.

“ACROBATICA”, GEMMELLA DIVERSA
“Acrobatica” è un Class40, una barca particolarmente veloce e capace di raggiungere i 30 nodi, costruita presso i cantieri navali San Giorgio Marine di Edoardo Bianchi, su un progetto di Fabio D’Angeli e Gianluca Guelfi. Imbarcazione cosiddetta “scow” ovvero con la prua rotonda che facilita la planata sulle onde e sorella gemella di “Alla Grande – Pirelli” di Ambrogio Beccaria (altro Class40 costruito e varato nel 2022 nei cantieri genovesi e arrivato secondo alla Route Du Rhum) è una barca altrettanto innovativa, con sofisticati sistemi elettronici e informatici e un numero rilevante di pannelli solari Solbian che hanno l’ambizione di raggiungere la totale autonomia energetica. Come anche “Influence 2” di Andrea Fornaro, costruita sempre nei cantieri genovesi, anche “Acrobatica” presenta nuove formule innovative rispetto alla classe: la posizione dell’albero, un pozzetto con soli 4 winch di cui 2 centrali che permettono maggiore rapidità nelle manovre e i timoni sono basculanti e si sganciano automaticamente verso poppa quando c’è uno shock con un oggetto galleggiante.
Rispetto al progetto iniziale del Musa 40” – spiega Alberto – “che si è già dimostrato molto veloce, abbiamo deciso di sviluppare ulteriormente il progetto, introducendo delle portiere “stile Cadillac” alla barca, dei paraspruzzi e pulpiti in composito per ridurre l’attrito idrodinamico e anche migliorie alla struttura, rinforzi per renderla ancora più robusta e affidabile. Sono state fatte modifiche anche dal punto di vista ergonomico per permettere una migliore disposizione dei pesi e una gestione più funzionale delle energie dello skipper”.

Acrobatica” – ha detto il Sindaco di Genova Marco Bucci – “è pronta a solcare gli oceani portando con sé la nostra città: un progetto che si può definire tutto genovese, frutto di una lunga pianificazione e duro lavoro in sinergia. Si tratta di un’eccellenza non solo nel campo della nautica ma anche dell’innovazione e della ricerca green, tema più che mai sensibile che rappresenta un dovere verso le generazioni future. Come grande appassionato di vela, non posso che prepararmi ad assistere, e partecipare con il pensiero, alle emozionanti sfide che affronterà l’equipaggio di ‘Acrobatica’. Buon vento!”.

Oggi è un grande giorno per chiunque come me sia appassionato di vela – ha commentato Riccardo Iovino, CEO & Fonder di EdiliziAcrobatica, main sponsor del progetto – Per quanto mi riguarda ho un legame fortissimo con il mare e con la vela: il mio passato di skipper è infatti ciò che mi ha permesso di sviluppare e applicare al settore dell’edilizia la tecnica della doppia fune di sicurezza che EdiliziAcrobatica utilizza da 29 anni in ogni cantiere. Ad Acrobatica, che non è solo il nome della barca, ma anche il nuovo brand dell’azienda, e Alberto non mi rimane che augurare buon vento, nella certezza che saranno protagonisti di avventure straordinarie”.

“Adrenalina, performance, sicurezza e passione” – ha detto Aldino Bellazzini, CEO di Sparco, co-sponsor del progetto  – “sono le quattro parole chiave che connotano da sempre Sparco nella sua attività di supporto tecnico dei team Motorsport, primo fra tutti Redbull in F1. Non potevamo perciò non sostenere l’ambizioso progetto di Alberto Riva e di ‘Acrobatica’ con il nostro brand ‘Sparco Teamwork’ dedicato a scarpe antinfortunistica e abbigliamento da lavoro che vestiranno tutto lo staff della “Class 40” e, dal 2024, tutto il personale di ‘Acrobatica’”.

“Siamo orgogliosi di sostenere Alberto e la sua passione per il mare, fornendo il nostro supporto tecnico e tutti gli strumenti necessari perché Acrobatica sia sempre al massimo delle sue prestazioni – spiega Piero Morino, Marketing Director Italy di Stanley Black & Decker  – La robustezza e la performance dei nostri elettroutensili DeWalt, che ogni giorno consentono ai professionisti dell’edilizia e agli artigiani di affrontare le sfide quotidiane, saranno fondamentali nella gestione e manutenzione della barca, garantendo ad Alberto e al suo staff sempre risultati di altissimo livello.”

“Siamo orgogliosi di sostenere Alberto e la sua passione per il mare, fornendo il nostro supporto tecnico e tutti gli strumenti necessari perché Acrobatica sia sempre al massimo delle sue prestazioni – spiega Piero Morino, Marketing Director Italy di DeWalt – La robustezza e la performance dei nostri elettroutensili, che ogni giorno consentono ai professionisti dell’edilizia e agli artigiani di affrontare le sfide quotidiane, saranno fondamentali nella gestione e manutenzione della barca, garantendo ad Alberto e al suo staff sempre risultati di altissimo livello.”

LA PRIMA SFIDA ATLANTICA
Dopo la qualifica obbligatoria, “Acrobatica” salperà per la sua regata d’esordio, la TRANSAT JACQUES VABRE o Route du café, storica transatlantica in doppio. Con Riva sarà a bordo il giovane francese Jean Marre, navigatore francese, che ha partecipato anche a gran parte dei lavori di costruzione della barca. Considerata una delle regate oceaniche più importanti e difficili del calendario velico, la TRANSAT JACQUES VABRE arrivata alla sedicesima edizione e dunque al suo trentesimo anniversario, è in partenza il prossimo 29 ottobre e conta oggi un numero record di partecipanti: 101 barche iscritte nelle 4 classi (Ultime, IMOCA, Ocean Fifty e Class40). La regata, che prende il nome dallo sponsor principale, Jacques Vabre, un’azienda francese specializzata nella produzione di caffè, ripercorre la “rotta del caffè”, da Le Havre, in Normandia, a una città del Sud o Centro America (Colombia, Brasile o Costa Rica). Dall’edizione del 2021 la regata termina invece a Fort-de-France, in Martinica, ai Caraibi, dove è previsto l’arrivo da metà novembre.
Per “Acrobatica” e gli altri Class40 saranno circa 4500 miglia nautiche da percorrere nel Nord-Atlantico (mentre le altre classi passeranno per l’Equatore e l’Atlantico meridionale).

“FARE SCIENZA A BORDO DI UNA BARCA A VELA” nasce IL PROGETTO “SCHERIA”
“Acrobatica” è una imbarcazione a basso impatto ambientale: l’energia è prodotta da fonti rinnovabili; l’acqua verrà prodotta da un dissalatore che a sua volta è alimentato dall’energia rinnovabile. Ma “Acrobatica” sarà anche barca-laboratorio per iniziative di divulgazione e sperimentazioni dedicate alla ricerca e realizzate in collaborazione con l’Università delle Baleari e il MIT, grazie alla sinergia tra Alberto Riva, ingegnere fisico e appassionato di scienze applicate, e il ricercatore Enrico Ser-Giacomi. Dalla loro collaborazione nasce il progetto “Scheria”, dal nome dell’isola dei Feaci, popolo di grandi navigatori da cui Ulisse ricevette ospitalità. “L’idea è quella di realizzare esperimenti di scienze marine affiliandoci a progetti e consorzi di ricerca in ambito accademico, toccando temi di oceanografia fisica e di biologia marina” – ha detto Alberto Riva.

La prima azione “Scheria – Med Sea” è in collaborazione con il progetto di ricerca spagnolo Lamarca e si svolgerà durante il trasferimento verso la Francia a partire dal prossimo10 settembre. Verranno lanciate in acqua delle boe oceanografiche e la scelta delle posizioni di rilascio sarà guidata “real-time” da analisi satellitari. Lo scopo è lo studio della circolazione marina e come questa possa determinare la accumulazione di contaminanti in superficie.
“Non è sempre necessario spendere milioni in attrezzature: l’oceano ci offre opportunità ogni giorno”, spiega l’oceanografo Enrico Ser-Giacomi. “Il nostro obiettivo a breve termine è costruire un’interfaccia strumentale e definire le procedure operative che ci permettano di effettuare esperimenti dalla barca di Alberto. In particolare, ci concentreremo su misure chimico-fisiche di base e sul campionamento della comunità planctonica”.

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