Transat Jacques Vabre, la preparazione di Giancarlo Pedote
In evidenzaOceanoTransat Jacques VabreVela 27 Ottobre 2017 Zerogradinord 0
Le Havre – I pontili ed i marciapiedi del bacino Paul Vatine, nel porto di Le Havre, si riempiono di vita con l’apertura del villaggio e l’inizio delle varie animazioni previste. Numerosi gli appassionati attesi ad ammirare le 38 imbarcazioni che domenica 5 saranno chiamate a prendere il largo verso il Brasile per la Transat Jacques Vabre. Giancarlo Pedote, che navigherà in IMOCA al fianco di Fabrice Amedeo, racconta la sua preparazione.
Davanti alla banchina dove è ancorata Newrest Brioche Pasquier, Giancarlo Pedote guarda l’adesivo Prysmian Group in murata e dichiara: «Questo è il mio biglietto di ingresso in Classe IMOCA. Dopo 10 anni intensi di navigazione oceanica su tanti supporti diversi, arriva anche per me la prima traversata atlantica su un 60 piedi».
Mini di serie, Mini proto, Figaro, Class 40, Multi 50: lo skipper fiorentino ha accumulato un’esperienza variegata con il preciso obiettivo di imparare il più possibile.
«Me ne sono accorto presto: quando navighi su tanti scafi diversi, puoi capirne le particolarità, le somiglianze e le complicazioni, e puoi isolare i differenti aspetti delle metodologie di condotta per lavorare al meglio nello sviluppo di un progetto».
E quando Giancarlo Pedote parla di progetto, intende la classe IMOCA. «Mi manca un’esperienza in ULTIME per completare il puzzle che mi permetterà di esprimermi al meglio in classe IMOCA», ammette girandosi verso gli ULTIME ancorati più avanti sullo stesso pontile.
«Mi sento molto fortunato ad essere qui nel Bassin Paul Vatine. Poter prendere la partenza della Transat Jacques Vabre su un 60 piedi è un nuovo grande punto di partenza. La classe IMOCA è una classe che sogno da quando un giorno nella vita ho capito che esisteva uno sport che si chiama vela oceanica. Adesso voglio cercare di sfruttare quest’occasione al massimo, per testare i miei limiti e cercare di espletare al meglio ciò che ho imparato in questi anni in termini di feeling con la barca, strategia, analisi meteo, vita a bordo. Voglio far confluire tutto in questa regata».
Poi sale a bordo di Newrest-Brioche Pasquier, un piano Farr del 2007. «La nostra imbarcazione è pronta, stiamo facendo giusto dei piccoli interventi classici di routine e siamo in attesa dei controlli di sicurezza che per noi inizieranno sabato. Io intanto passo il mio tempo a ripassare gli appunti di meteorologia, per avere il percorso chiaro in mente, e ogni giorno faccio una sessione di sport per mantenermi allenato. A partire da mercoledì inizieranno i briefing obbligatori per gli skipper. In questo fine settimane ho voglia di rientrare a casa per poter passare un weekend tranquillo in famiglia prima della partenza. Continuerò a seguire la meteo ogni giorno per non perdere di vista l’evoluzione dello scenario in cui ci ritroveremo domenica e prendere una partenza nelle migliori condizioni».
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