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Mini Transat, Federico Fornaro e Andrea Iacopini abbandonano i rispettivi Mini Mini Transat, Federico Fornaro e Andrea Iacopini abbandonano i rispettivi Mini
Quella di ieri è stata una giornata da dimenticare per Federico Fornaro (Raw News) e Andrea Iacopini (Umpa Lumpa). I due solitari italiani, ormai... Mini Transat, Federico Fornaro e Andrea Iacopini abbandonano i rispettivi Mini

Federico Fornaro - Mini Transat 2013Point-a-Pitre – Quella di ieri è stata una giornata da dimenticare per Federico Fornaro (Raw News) e Andrea Iacopini (Umpa Lumpa). I due solitari italiani, ormai in vista della linea di arrivo di Point-a-Pitre e impegnati a difendere una piazza nella Top 20 della categoria Serie della Mini Transat 2013, sono stati costretti ad abbandonare i loro Mini 6.50 e stanno ora raggiungendo Point-a-Pitre a bordo dell’Imaginaire, uno dei sei mezzi appoggio che segue passo passo lo svolgimento della regata.

A mettere alle corde Federico Fornaro è stata la rottura di entrambi i timoni. Lo skipper di Raw News ha contattato via VHF l’equipaggio dell’Imaginaire, lontano in quel momento meno di 10 miglia, per chiedere assistenza. Immediato l’intervento dell’unità di soccorso, che ha evacuato il solitario.

Relativamente al sinistro, Fornaro ha raccontato: “Lo scorso 9 dicembre stavo navigando alla volta della Guadalupa sotto spi quando, a 350 miglia dal traguardo, ho sentito uno scossone provenire dal timone e ho visto la pala di sinistra galleggiare orizzontalmente a poppa della barca. Ho provato a riparare la rottura, ma non ci sono riuscito. A quel punto ho ridotto tela per raddrizzare la barca e poterla governare con la sola pala di dritta. Purtroppo, nel corso della notte seguente, sono stato investito da una depressione con venti compresi tra i 25 e i 30 nodi e mare formato: condizioni dure, che hanno determinato la rottura del timone ancora operativo. Ho passato lunghe ore nel tentativo di rendere la barca governabile ma nonostante l’impiego dell’ancora galleggiante e la messa in opera di altri sistemi non c’è stato nulla da fare: lo scafo è rimasto preda del mare. Quando ho visto le onde iniziare a frangere in pozzetto ho capito che la sicurezza era a repentaglio e ho deciso di chiamare i soccorsi. L’equipaggio de l’Imaginaire ha fatto un lavoro eccezionale nell’evacuarmi sano e salvo dato che il mare era davvero grosso. Abbandonare la barca è stato davvero straziante, ma credo che questa esperienza, così come le altre vissute durante la Mini Transat, mi abbiano trasformato in un marinaio e questo è un premio che ricompensa gli sforzi e i sacrifici che ho affrontato durante le ultime settimane“.

Problema diverso, invece, per Andrea Iacopini che, nottetempo, ha urtato un oggetto sconosciuto, presumibilmente un container, alla deriva. Lo skipper di Umpa Lumpa ha attivato immediatamente il localizzatore che ha permesso all’Imaginaire di localizzare la barca e di trarre in salvo il solitario.

Da bordo del mezzo appoggio Andrea Iacopini ha spiegato: “Ero a circa 350 miglia dalla linea di arrivo e tutto andava per il meglio. Il vento stava diminuendo ed era in rotazione verso sud-est. Ho deciso di issare lo spi più grande e ho iniziato a surfare, toccando punte tar i 12 e i 13 nodi. A un certo punto ho sentito un botto, non più forte di altri avvertiti durante la regata, ma decisamente più strano. Ho messo il pilota automatico e sono entrato nella barca dove ho notato un’importante infiltrazione d’acqua in corrispondenza dei sensori del log e dell’ecoscandaglio: la crepa era lunga circa 30 centimetri e ho capito immediatamente che la barca era condannata. Ho messo UmpaLumpa a secco di tela, attivato il sistema di localizzazione di emergenza e contattato l’Imaginaire. Sono rimasto sorpreso quando ho sentito che a rispondermi è stata la voce di Fornaro, romano come me e mio grande amico, recuperato solo tre ore prima. A quel punto ho messo in mare l’autogonfiabile, vi sono salito a bordo, ho tagliato la cima di sicurezza e ho abbandonato UmpaLumpa al suo destino. Mentre attendevo l’arrivo dei soccorsi l’ho vista affondare poco a poco. Mi resta il ricordo di una grande avventura, fatta di difficoltà e grandi momenti di vela. Mi sento un marinaio e il fatto di non aver completato il percorso non cambia la sostanza delle cose“.

Classifica Yslab (Serie)
1. Aymeric Belloir (810 – Tout le Monde Chante Contre le Cancer) 21d 09h 12mn 27s
2. Justine Mettraux (824 – TeamWork) 22d 22h 55mn 34s
3. Simon Koster (819 – Go 4 It) 23d 11h 15mn 59s
4. Renaud Mary (535 – www.runo.fr) 24d 17h 52mn 07s
5. Alberto Bona (507 – Onlinesim.it) 25d 02h 46mn 10s

Classifica Eurovia-Cegelec (Proto)
1. Benoit Marie (667 – Benoitmarie.com) 18g 13h 01m 05s
2. Giancarlo Pedote (747 – Prismyan) 18g 15h 56m 30s
3. Rémi Fermin (741 – Boréal) 19g 13h 38m 46s
4. Bertrand Delesne (754 – TeamWork Proto) 19g 19h 37m 47s
5. Bruno Garcia (240 – Sampaquita) 19g 20h 22m 31s

Per seguire la regata sul tracker clicca qui.

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