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Dopo aver tirato il freno a mano per evitare di entrare nel pieno di una depressione caratterizzata da venti prossimi ai 60 nodi che...

Capo Horn – Dopo aver tirato il freno a mano per evitare di entrare nel pieno di una depressione caratterizzata da venti prossimi ai 60 nodi che sbarrava la strada alla volta di Capo Horn, Marco Nannini e Hugo Ramon, protagonisti della terza tappa della Global Ocean Race, sono ora in ritardo di oltre 250 miglia rispetto a Cessna Citation, che ha doppiato il capo nella tarda serata di ieri.

Da bordo di Financial Crisis, Marco Nannini racconta: “Il peggio della burrasca è passato e siamo di nuovo in rotta per Capo Horn. Come spiegato ieri abbiamo preso la drastica decisione di rallentare per far passare davanti a noi la zona più intensa di vento associato ad una profonda depressione con centro proprio nel passaggio di Drake fra il Sud America e l’Antartica. Questo ci ha consentito sia di evitare i venti più intensi, ma soprattutto le pericolose onde che si formano in prossimità di Capo Horn per via dei fondali che passano da migliaia di metri di profondità a meno di 100 nello spazio di poche miglia“.

Al passaggio del fronte freddo abbiamo trovato venti sostenuti di circa 40-45 nodi con raffiche fino a 55, il mare è deteriorato rapidamente e le enormi onde del Pacifico hanno iniziato a frangersi qua e la, segno che le cose potevano diventare molto più pericolose con fondali bassi. Sono passati due groppi con grandine e venti fra 50 e 60 nodi ma per fortuna di breve durata“.

Dopo essere stati alla cappa per quasi un giorno, con l’obbiettivo di rallentare il più possibile, ieri notte abbiamo ripreso la nostra rotta, alle spalle della depressione, prima con la sola tormentina poi oggi, con la situazione generale in stabilizzazione, abbiamo issato un po’ di randa e la trinchetta ed ora procediamo a velocità variabile fra gli 8 e i 12 nodi in un’aria ancora molto instabile che richiede prudenza per almeno un’altra mezza giornata“.

Cosa più importante di tutte, ne siamo usciti senza alcun danno che potesse mettere in dubbio il prosieguo della regata. Cessna nel frattempo ha guadagnato oltre 250 miglia su di noi ma deve essere ancora raggiunta dalla zona di venti intensi che li colpirà nelle prossime 6-12 ore. Interessante notare che i venti in rotazione credo costringeranno Cessna a passare ad est delle isole Falkland aggiungendo circa 100 miglia alla loro rotta. Noi arriveremo in quella zona quando i venti saranno già calati e potremo tagliare all’interno sperando di recuperare parte del terreno perso… Insomma, eè ancora lunga!“.

Per seguire la regata sul tracking clicca qui.

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