Global Ocean Race, Financial Crisis secondo a Charleston
Class 40Global Ocean RaceOceanoVela 2 Maggio 2012 Zerogradinord 0
Charleston – Dopo ventinove giorni di navigazione nell’Oceano Atlantico Marco Nannini ed il suo coskipper, Sergio Frattaruolo, hanno tagliato il traguardo di Charleston in seconda posizione centrando così l’importante obiettivo di rafforzare la loro identica collocazione nella classifica generale della Global Ocean Race che già avevano ottenuto nella precedente tappa. La regata era partita il 2 aprile da Punta dell’Este in Urugay e sin dai primi giorni la barca leader della classifica, Cessna Citation, aveva preso la testa della flotta e consolidato il proprio vantaggio mentre alle sue spalle Marco Nannini guidava il gruppo delle barche inseguitrici.
Le oltre quattro settimane di risalita dell’Atlantico non sono state così movimentate come la navigazione della tappa precedente nei 40 Urlanti e nei 50 Ruggenti dove il mix di tempeste, icebergs e Capo Horn aveva tenuto banco e l’aveva fatta da padrone costringendo ben due imbarcazioni al ritiro ma, al contrario, la rotta da seguire prospettava sin dall’inizio una sorta di partita a scacchi in cui la tattica e la strategia di regata avrebbero condizionato fortemente l’esito finale della classifica per tutti gli equipaggi.
Anche in questo diverso scenario in cui si è svolta la competizione Marco Nannini ha dato buona prova di sé restando sempre in testa alle barche che inseguivano Cessna Citation districandosi abilmente sia nell’approccio alla zona dove soffiano gli Alisei che, anche, nella zona delle calme equatoriali dove tutte le sue scelte lo hanno portato ad accumulare un buon vantaggio. L’unico momento “delicato” si è venuto a creare dopo che Marco si era lasciato ben alle spalle i Caraibi quando le previsioni meteo prefiguravano un potenziale vantaggio per chi avesse seguito una rotta di avvicinamento a Charleston spostata più a ovest; questo gli ha suggerito un cambio di direzione per posizionarsi nella zona più favorevole in maniera che, anche perdendo buona parte del vantaggio sui suoi più diretti inseguitori di Phesheya Racing, si sarebbe venuto a trovare davanti a loro.
Nelle ultime cinquecento miglia Nannini ha dovuto affrontare una specie di match race a distanza rintuzzando tutti gli attacchi di Phesheya Racing destinati ad insidiare la sua posizione ed è solo grazie alla sua azzeccata impostazione della rotta in funzione delle previsioni meteo che lo skipper torinese è riuscito a consolidare un bellissimo secondo posto di tappa ed anche in classifica generale: “Questa quarta tappa è stata senz’altro la più facile – sono le parole di Marco Nannini – dal punto di vista delle condizioni meteo, vento forte ne abbiamo trovato solo i primi giorni e abbiamo fatto oltre metà regata in regimi di venti portanti. Questo non significa che fosse una tappa meno difficile tatticamente, anzi, quando il meteo è più tranquillo tutte le barche tirano al massimo e siamo pertanto molto soddisfatti di aver raggiunto l’obbiettivo prefissato, arrivare primi fra le barche di prima generazione, davanti ai sudafricani e gli olandesi consolidando dunque la nostra posizione di secondi in classifica a punti”.
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