Global Ocean Race, finalmente l’Aliseo
Class 40Global Ocean RaceOceanoVela 12 Aprile 2012 Zerogradinord 0
Oceano Atlantico – Entrare prima negli Alisei paga non poco: in meno di ventiquattro ore Cessna Citation ha raddoppiato il suo vantaggio su Financial Crisis di Marco Nannini e Sergio Frattaruolo che, desiderosi di difendere la seconda piazza, marcano stretto Phesheya Racing, staccato di quasi cinquanta miglia.
La flotta protagonista della Global Ocean Race continua la risalita lungo la costa orientale della penisola sudamericana. Il traguardo della frazione, lo ricordiamo, è a Charleston, dall’altra parte del Mar dei Caraibi.
“Abbiamo lottato un’eternitè per raggiungere gli Alisei: il progresso della flotta è stato molto più lento di quanto anticipato alla partenza da Punta del Este e solo Cessna Citation fin’ora aveva agganciato venti stabili e prodotto medie sostenute in direzione nord-nordest, verso l’estremità nord-est del Brasile e verso l’Equatore“.
“Fin’ora, e per svariati giorni, trovavamo venti stabili solo la notte per poi piantarci in bonaccette e groppi di pioggia durante il giorno con venti leggeri e variabili, aspettando il passaggio di nuvoloni che ogni tanto portavano vento, ogni tanto lo eliminavano. Questa mattina per la prima volta il vento ha tenuto anche dopo l’alba e graziose nuvolette bianche sparse su tutto l’orizzonte sono chiaro segno che finalmente siamo entrati negli Alisei“.
“Siamo emersi dunque da questa prima sezione della regata in seconda posizione con circa 60 miglia di vantaggio sul team dei sudafricani in terza e circa 100 sugli olandesi in quarta. La scelta di andare al largo a Cabo Frio ha pertanto pagato e ora terremo gli occhi ben aperti e cercheremo di continuare a coprire i nostri inseguitori“.
“Alcuni problemi oggi purtroppo con l’elettronicca NKE: prima abbiamo perso l’informazione sulla velocità della barca, poi il dato sulla prua bussola. Riavviando il sistema tutto torna normale e sono ben contento che i problemi siano capitati in venti leggeri e non sotto spi in vento sostenuto, come alla scorsa tappa quando un problema simile mi era costato la rottura dello spi grande in una brutta strambata involontaria causata dal pilota“.
“Altro misteriosa fonte di preoccupazioni è stato l’alternatore principale con cui carichiamo le batterie, per due giorni non ha dato segni di vita costringendoci ad usare l’alternatore secondario, per poi risvegliarsi e funzionare perfettamente senza che siamo arrivati ad una spiegazione logica del problema…“.
“Fin’ora tutto sommato pochi problemi e nessun danno. Unica perdita quella di una scotta spi che mi è stupidamente sfuggita di mano durante una manovra e che come ha toccato l’acqua è filata via prima che potessimo salvarla… Sono ovviamente alla frutta in quanto a fondi, ma conto sul fatto che manca solo uno stopover prima di rientrare a casa. A Punta del Este eravamo ospiti dello Yacht Club Punta del Este e speriamo di trovare una famiglia che ci ospiti a Charleston, per ridurre i costi. Durante lo scorso stopover ho potuto coprire i costi delle riparazioni grazie alle donazioni ricevute tramite www.marconannini.com/it/aiutaci e ringrazio dunque tutti coloro che hanno contributo tramite questa pagina, lanciata a inizio regata più per scherzo che pensando potesse davvero funzionare e che invece ha trasformato il pubblico nel mio sponsor numero uno. Grazie“.
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