Vela e record, Rossi-Tosi aspettano il bel tempo
MultiscafiOceanoRecordVela 26 Novembre 2012 Zerogradinord 0
Daker – Doveva essere il giorno della partenza per Dakar, ed invece per Andrea Rossi e Luca Tosi ieri è stata un’altra giornata (e forse non l’unica) dedicata alla preparazione della barca. E non solo. Insieme a loro a Las Palmas c’è, infatti, anche Matteo Miceli, impegnato nella transatlantica ARC, che questo record in doppio lo ha avuto fra le mani, insieme ad Andrea Gancia, prima che i francesi Benoît Lequin e Pierre Yves Moreau lo battessero.
Con uno spericolato rompi-barche come Matteo Miceli nella veste del “vecchio saggio” il dialogo potrebbe sembrare surreale, ma Matteo sembra aver preso il suo ruolo alla lettera ed è veramente prodigo di consigli con i suoi due giovani emuli.
“Sono due ragazzi preparati ed esperti – ci dice Matteo – che hanno una barca solida ed affidabile e già una buona esperienza oceanica. La barca dei francesi, che hanno rilevato, è molto solida e loro l’hanno preparata al meglio, anche perché gli anni passano e i materiali migliorano”.
Tante piccole accortezze, tanti piccoli trucchi, le insidie che non ti aspetti. Di tutto questo stanno chiacchierando da un paio di giorni i nostri tre velisti.
“Ci sono tante cose che non ti aspetti durante un’impresa come quella che Andrea e Luca si accingono a compiere. Non sei su una barca – continua Miceli – ma su un catamarano da spiaggia senza riparo. Il fatto di non poter scendere sottocoperta per un minimo di conforto e per asciugarsi diventa un limite psicologico fortissimo. Quello che posso trasmettere loro sono i miei errori e il modo in cui ho tentato di porvi riparo. Se l’acqua ti si infiltra addosso, magari in uno stivale, come è accaduto a me durante il mio record in solitario, passi davvero dei brutti momenti”.
“Abbiamo acquisito tutto… come spugne! Così non lasciamo nemmeno una goccia d’acqua in giro – commentano ridendo Andrea Rossi e Luca Tosi – I consigli di Matteo sono veramente importanti, soprattutto perché lui ci parla di pratica e non di teoria. Come far andare forte il nostro cat forse lo sappiamo anche bene, mentre quello che non sappiamo è cosa ci aspetta durante la traversata dal punto di vista fisico ed emotivo. Ma di persone che hanno fatto questa esperienza ce ne sono poche al mondo e noi comunque siamo quelli con l’età media di gran lunga più bassa. Quindi grazie all’esperienza di Matteo (rottamare non sempre conviene) ora siamo molto più preparati e abbiamo guardato anche con altri occhi le meraviglie dei materiali che i nostri sponsor tecnici ci hanno messo a disposizione”.
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