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Groupama, gruppo francese armatore dell'omonima imbarcazione ribaltatasi in Oceano Pacifico mentre tentava di conquistre il Trofeo Jules Verne, verrà riparata. Gli scafi in sandwich...

[singlepic=7,250,170,,left]Groupama 3 – Lorient – Il 18 febbraio scorso, mentre entrava in Oceano Pacifico con un giorno di vantaggio rispetto al record sul giro del mondo senza scalo di Orange, Groupama 3 soffrì una grave avaria allo scafo di dritta. Per l’equipaggio non ci fu tempo di reagire: il maxi trimarano di Franck Cammas si rovesciò nel giro di pochi secondi. Tutti illesi, ma barca a testa in giù e fine dei sogni di gloria.
Dopo cinque giorni, grazie a una formidabile catena di solidarietà, Groupama 3 fu recuperato, trainato nel porto asutraliano di Dunedin, raddrizzato e imbarcato su un cargo che, dopo un viaggio durato alcune settimane, lo ha scaricato a Lorient, dove ad attenderne l’arrivo c’era lo staff del cantiere Multiplast al gran completo. Un ritorno a suo modo trionfale per il multiscafo detentore del record sulla traversata atlantica, ferito dagli elementi ma non perduto in fondo all’Oceano.
Immediate sono scattate le analisi degli ingegneri per cercare di capire cosa non ha funzionato a dovere. Dopo diversi mesi, le domande degli esperti non hanno ancora trovato risposta: “Dopo aver vagliato ogni ipotesi possibile, abbiamo ristretto il campo a due possibilità: o un cedimento dei materiali, o l’impatto con un corpo semi sommerso. L’unica cosa che ci sentiamo di escludere è un difetto di costruzione o progettazione” ha precisato il project manager Stéphane Guilbaud.
Nonostante ciò, Groupama, società armatrice del maxi, ha preso la decisione di procedere alla riparazione dell’unità, come ha spiegato Frédéreque Granado, responsabile della comunicazione del gruppo transalpino: “Groupama 3 tornerà più veloce e competitivo di prima. Abbiamo comunque chiesto di renderlo ancor più sicuro: la nostra priorità è preservare l’equipaggio. La conquista del Trofeo Jules Verne, di altri primati e il miglioramento di quelli già stabiliti dall’equipaggio di Cammas, cui abbiamo rinnovato piena fiducia, è solo rimandata”.
I lavori, iniziati in questi giorni, seguiranno una scaletta ben definita. A illustrarla è stato lo skipper Franck Cammas: “Le barche come Groupama 3 non solo sono gigantesche, sono anche velocissime. In caso di mare grosso e incrociato, condizione tipica degli oceani meridionali, ogni impatto con le onde rappresenta uno shock tremendo per la struttura e vivere a bordo diventa praticamente impossibile. Un’esperienza che ci ha portato a sostituire i due scafi in sandwich di carbonio, con due manufatti di analoghe dimensioni, realizzati però interamente in monolite di nera fibra. La barca sarà leggermente più pesante, ma molto più affidabile”.
“Purtroppo, questa decisione allungherà non poco i tempi di approntamento. La barca non potrà tornare in acqua prima di novembre e il ritorno all’attività è previsto per gennaio. A quel punto non sarà più possiile tentare di mettere le mani sul Trofeo Jules Verne” ha concluso il già citato Stephane Guilbaude.

I record stabiliti da Groupama 3:
– Rotta del descubrimiento (21,7 nodi di media);
– Miami-New York (27 nodi di media);
– Distanza percorsa nelle 24 ore (794 miglia a 33,08 nodi di media);
– Traversata dell’Atlantico (meno di 100 ore a 29,26 nodi di media).

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