Tour de Bretagne, a metà strada Marchand-Pedote sono sesti
In evidenzaMonotipiaVela 14 Settembre 2019 Zerogradinord 0
France – A metà Tour de Bretagne à la Voile, Anthony Marchand e Giancarlo Pedote occupano il sesto posto nella classifica generale provvisoria. Una buona prestazione per i due skipper che, a onor di cronaca, non avevano mai regatato insieme in Classe Figaro. In realtà per Giancarlo si tratta della prima navigazione su un Figaro Bénéteau 3, ad esclusione del trasferimento effettuato prima della partenza del Tour.
L’obiettivo del duo era quello di saldare la loro intesa professionale in vista partecipazione alla Transat Jacques Vabre a bordo dell’IMOCA Prysmian Group a fine ottobre. Da questo punto di vista, l’obiettivo pare essere nel mirino: il terzo posto ottenuto nella terza tappa e il risultato provvisorio testimoniano un buon funzionamento del team.
“Non siamo partiti in condizioni favorevoli, perché non abbiamo avuto opportunità di allenarci insieme sul Figaro Bénéteau 3” hanno commentato Giancarlo Pedote e Anthony Marchand, che si dichiarano abbastanza soddisfatti delle loro prestazioni ad oggi.
“In realtà, prima del Tour Giancarlo non aveva mai messo piede su un Figaro 3, che è un’imbarcazione particolare”, sottolinea lo skipper del Groupe Royer – Secours Populaire. Il Figaro 3 è, infatti, la prima generazione di Figaro a foil, il primo monoscafo monotipo di serie dotato di questa tecnologia. Un’imbarcazione interessante da molti punti di vista, che ha subito attratto l’attenzione di Giancarlo, felice di poter regatare accanto a Anthony in una regata di questo livello:
“E’ un’esperienza importante per me. È sempre interessante poter navigare su una nuova barca, uscire dalla zona di conforto e scoprire realtà differenti “, spiega lo skipper di Prysmian Group. “In IMOCA non timoniamo molto, apprezzo il poterlo fare così come poter regatare ‘a contatto’, in percorsi costieri. Lo scontro ravvicinato a un ritmo intenso è qualcosa che mi piace ed è una situazione perfetta per saldare l’intesa sportiva con Anthony, perché dobbiamo coordinarci in numerose manovre ed essere reattivi per poterci muovere con agilità tra scogli e correnti. Per funzionare in questo tipo di contesto, non abbiamo altra scelta che capirci subito e senza errori “, ha aggiunto il navigatore italiano, sempre pronto a imparare e a mettersi in discussione.
Nonostante un inizio non brillante (diciottesimi nella prima tappa), col passare del tempo il duo ha migliorato le prestazioni: hanno concluso decimi la seconda tappa e sono saliti sul terzo gradino del podio in quella successiva. “Abbiamo passato fasi difficili, quali la lotta contro le alghe e il passaggio per niente facile di Cape Frehel durante la prima manche, ma abbiamo sempre combattuto bene. Restano ancora due tappe, brevi e intense. I primi hanno un piccolo vantaggio in termini di tempi, ma i piccoli vantaggi in una regata come il Tour de Bretagne hanno un grande peso. Avevamo dichiarato come obiettivo di entrare nella Top 10: ci siamo e ci assicureremo di restarci“, hanno commentato gli skipper prima della partenza della terza tappa di 36 miglia verso Larmor Plage. Una destinazione cara a Giancarlo perché lo riporta, seppur per una notte, a casa. Sabato mattina avrà infatti il via l’ultima tappa, verso La Trinité sur Mer.
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