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Sotto spi da oltre trentasei ore, i quarantacinque skipper impegnati nella prima tappa della Solitaire du Figaro cominciano ad essere in debito con il...

Solitaire du Figaro – Gijon – Sotto spi da oltre trentasei ore, i quarantacinque skipper impegnati nella prima tappa della Solitaire du Figaro cominciano ad essere in debito con il fisico. La prima tappa della Solitaire du Figaro, iniziata con una notte di grande battaglia sotto raffiche di vento teso, si sta infatti rivelando più dura del previsto. Da quando hanno superato la foce della Senna, i velisti non hanno trovato che refoli evanescenti e imponenti banchi di alghe, pronte, specie nel cuore della notte, a rallentarne l’avanzata verso il porto spagnolo di Gijon.

A guidare la flotta, apertasi a raggio attorno alla rotta diretta, è Armel Le Cléac’h. Lo skipper di Brit Air ha leggermente allungato il passo rispetto a Eric Peron, passato da un decimo di miglio a un miglio e mezzo di distacco rispetto all’avversario, e a Yann Eliés, in ritardo di poco meno di due miglia. Sino a poche ore fa, però, a comandare i giochi era il gruppetto localizzato più al largo. Guidati dal debuttante Yoanne Richomme, un nutrito gruppetto di Figaro aveva deciso di seguire la rotazione del vento, abbandonando la rotta diretta. Con il passare delle ore, però, la scelta si è rivelata punitiva e il grosso della flotta è sfilato sottovento alla volta di Gijon.

Le Cléac’h, salito sul podio dell’ultima Vendée Globe, si trova a meno di 65 miglia dall’arrivo e appare in posizione ottimale in vista del traguardo. Il suo Figaro è infatti localizzato più o meno a centro flotta da dove potrebbe riuscire a rintuzzare gli attacchi degli avversari intenti a navigare esterni. Certo, con condizioni di vento a 5-6 nodi tutto può davvero accadere. Secondo alcuni, infatti, l’arrivo della prima tappa si risolverà con una volata nel cuore della notte che sta per inziare.

Centro flotta anche per Pietro D’Alì, che si trova però parecchio attardato rispetto al gruppetto dei migliori. Impegnato a bordo di i.Nova 3, il solitario italiano, che alcune stagioni or sono vinse il premio come migliore dei debuttanti, non è mai parso in grado di competere alla pari con i componenti la top ten. Va comunque ricordato che la Solitaire du Figaro è una gara a tempo: quando ci si trova a inseguire, l’importante, specie in una tappa così lunga, è contenere il distacco per giocarsi poi le proprie carte nelle frazioni più brevi.

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