J/24 World Championship, intervista al neo campione iridato Andrea Casale
Breaking newsIn evidenzaJ-24MonotipiaVela 5 Settembre 2018 Zerogradinord 0
Riva del Garda – Porta la firma di North Sails il J/24 World Championship organizzato dalla Fraglia Vela Riva tra agosto e settembre. A imporsi, regolando una flotta che ha raggiunto le novanta unità, è stato Kaster (USA-5208) con a bordo una nutrita schiera di specialist North Sails, compreso Andrea Casale, al secondo successo iridato nella classe dopo quello ottenuto nel 2008 a Cannigione. Oltre al velista ligure, a completare l’equipaggio Will Welles, uomo North altamente specializzato in questo iconico one design e già campione iridato nel 2014, il sail designer Rich Bowen, Nick Turney e l’armatore Giuliano Cattarozzi. A poche ore dalla conclusione del campionato, articolatosi su dieci prove caratterizzate dalle tipiche condizioni gardesane, abbiamo fatto due chiacchiere con Casale per scoprire com’è nata e come si è sviluppata l’idea che ha portato a questo nuovo successo.
D: Com’è nato l’equipaggio di Kaster?
R: Nel momento stesso in cui è stato annunciato che il Mondiale 2018 si sarebbe svolto sul Garda tutti gli appassionati di J/24 hanno iniziato a pensarci: il Benaco è famoso in tutto il mondo e anche in questa occasione non si è smentito, regalando condizioni davvero eccellenti a una flotta che per dimensioni e livello tecnico ha certamente dimostrato di meritarle. Tra i primi a contattarmi ci sono stati proprio Welles e Bowen: volevano essere della partita e cercavano una barca competitiva. Io sapevo che Kaster, già utilizzata da Lorenzo Bressani nel vittorioso Mondiale di Medemblick nel 2003, era disponibile dato che non aveva preso parte alle selezioni (il Mondiale assegnava un limitato numero di posti a nazione, ndr) e ho creato il link con Giuliano Catarozzi, l’armatore.
D: Come avete definito i ruoli a bordo?
R: E’ stato un processo molto naturale: Will Welles, da sempre impegnato sul J/24, era senza dubbio quello tra noi che aveva maggior confidenza con il timone. A me sono state affidate le scelte tattiche dato che ero l’unico ad aver già navigato sul Garda e a conoscerne le particolari condizioni meteo: è stato divertente convincerli che avrebbero dovuto virare così vicino a riva da sentire il rumore della risacca. E’ successo diverse volte, dato che ben sette prove le abbiamo disputate con l’Ora.
D: Che prodotti avete utilizzato?
R: Ci tengo molto a sottolineare che abbiamo utilizzato solo prodotti standard. A maggio avevamo testato un fiocco più magro del Newport, che è il prodotto di riferimento utilizzato dalla classe con vento teso, ma alla fine abbiamo optato anche noi per il profilo di serie, consigliando tutti i nostri equipaggi di preferirlo al San Diego, che è il fiocco dalle linee più potenti. Questo dettaglio è importante e conferma che lo sviluppo dei prodotti non si ferma mai: in questo caso il sail check effettuato da me, Welles e Bowen nei mesi precedenti il Mondiale ha confermato la qualità di quanto già a nostra disposizione.
D: Oltre alla vittoria, North Sails ha conquistato buona parte delle prime posizioni…
R: …assolutamente e può fregiarsi di aver invelato almeno il settanta percento della flotta: solo nei giorni precedenti l’inizio delle regate ho consegnato decine di vele. Guardando ai risultati in modo più specifico i nostro profili hanno occupato due piazze del podio, tre in top five e sei in top ten. Risultati dei quali in North Sails andiamo molto orgogliosi e che sottolineano l’efficacia della sinergia tra i gruppi di lavoro americano e italiano.
D: Insomma, al tirar delle somme è stata una grande stagione per North Sails tra le boe della classe J/24…
R: Il Mondiale di Riva del Garda è stata la ciliegina sulla torta: tenere a bada i giapponesi di Siesta ci ha permesso di chiudere il cerchio e di aggiungere il titolo iridato a quello italiano conquistato dai ragazzi di La Superba. Ma terminate le celebrazioni ci siamo subito rimessi al lavoro, perché dopo la vittoria il focus è confermarsi.
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