J/70 Cup 2024, Federico Siragna: “I numeri lo confermano: la J/70 Cup non ha rivali”
Breaking newsIn evidenzaJ-70MonotipiaVela 2 Novembre 2024 Zerogradinord 0
Milano – A quasi due settimane dalla conclusione della J/70 Cup 2024, passata in archivio con il successo degli americani di Rowdy di Richard Witzel e con la vittoria del titolo italiano da parte di Notaro Team di Luca Domenici, il presidente della J/70 Italian Class, Federico Siragna, traccia il bilancio di una stagione che ha confermato l’associazione nostrana come una delle più operative a livello internazionale.
Solo nel 2024, infatti, la J/70 Italian Class, partner di riferimento della J/70 International Class, ha gestito un totale di cinque appuntamenti, quattro di circuito e il J/70 European Championship di Cala Galera, eventi che hanno radunato ben centotrenta equipaggi, impegnandoli in un totale di trentasette prove, ventisei delle quali valide ai fini della J/70 Cup e undici ai fini del Campionato Europeo.
D: Il passare delle stagioni sembra non scalfire le dinamiche e i numeri della J/70 Cup che, ancora una volta, si è confermata a livello internazionale come il più partecipato tra i circuiti one design…
FS: ...anzi, da questo 2024 usciamo rafforzati: il desiderio di diversificare manifestato dai principali attori dell’agonismo velico, unito alla disponibilità di nuove proposte commerciali, ha portato a una flessione in quasi tutti i circuiti one design. Una realtà che evidentemente non ha riguardato la J/70 Italian Class e gli eventi da noi organizzati. A dirlo sono i numeri: nel 2021 eravamo 71, 96 nel 2022, 76 nel 2023 e ben 130 quest’anno.
D: Quali sono i principali fattori di questo successo?
FS: Senza dubbio la barca, diffusissima ovunque, quindi facile da reperire sul mercato nuova o usata,, tecnica quanto basta e meno costosa rispetto a scafi di dimensioni analoghe. Elementi che l’hanno trasformata in un nuovo standard e con esso in una comunità che, seppur mossa da ambizioni diverse, ha il piacere di ritrovarsi, di confrontarsi, di fare gruppo. E’ in questo aspetto che sta il valore della J/70 Italian Class: ovvero nella capacità di creare empatia tra team molto diversi tra loro, sia per prospettive sia per provenienza, e di saper fare sintesi, assumendo ogni decisione dopo attente valutazioni.
D: Chi sono i principali artefici di questo successo?
FS: Senza dubbio gli armatori, siano essi italiani o stranieri, anche se a quelli che giungono più da lontano va un ringraziamento ancor maggiore: anzi, è bene specificare che è proprio contendo sulla presenza dei team che fanno più chilometri che costruiamo la stagione e scegliamo le sedi di tappa. Per quanto ci si possa sforzare di diversificare e innovare, la nostra fortuna è legata a doppio filo alla risposta dei nostri protagonisti. Guardando invece ai singoli soggetti va sottolineato che le dinamiche di una realtà come la J/70 Italian Class coinvolgono diverse anime, dalla segreteria di classe agli ufficiali di regata, dagli addetti media alle segreterie dei vari club. E’ un lavoro sinergico, animato da Giulia Albuzio, che da oltre dieci anni coordina il lavoro della nostra segreteria e ne tiene le fila, e da Giulia Grosselli che la assiste da ormai alcune stagioni. Due figure di collegamento che, a oggi, per la collettività incarnano la J/70 Italian Class, un titolo che le segue ovunque, anche durante le ferie e lontano dagli eventi. Difficile, anzi impossibile, immaginare la J/70 Italian Class senza loro. Così come è difficile immaginare la nostra realtà senza i ragazzi di Zerogradinord, il team media che, pur seguendoci da anni, non manca mai di avanzare nuove proposte, garantendoci una sorta di avanguardia in fatto di comunicazione. E anche in questo caso parlano i numeri.
D: Quanto contano i circoli in tutto ciò?
FS: Moltissimo: da loro dipende la messa a terra delle nostre intenzioni perchè, come recitava un claim qualche anno fa, la potenza è niente senza controllo. E la potenza di fuoco della J/70 Italian Class, fatta di una flotta che per dimensioni nessuno può vantare, deve essere canalizzata al meglio dai sodalizi che, di anno in anno, scegliamo per ospitare i nostri eventi. E’ alle loro segreterie, ai loro volontari e agli Ufficiali di Regata che ci mettono a disposizione che va un grazie sentito per aver contribuito a rendere la J/70 Cup la manifestazione di livello che tutti conosciamo.
D: Pensi che i risultati raccolti dai team italiani a livello internazionale aiutino la J/70 Italian Class nella sua attività?
FS: Più che aiutarla, le donano autorevolezza: le foto di Wanderlust e dell’equipaggio di Sofia Giondi, che conquista il titolo europeo 2024 e sventola il vessillo italiano, hanno fatto il giro del mondo, così come accadde con quelle di Petite Terrible-Adria Ferries e di Claudia Rossi, protagonisti di tre successi divenuti iconici e di stimolo per la storia della classe, e di Notaro Team di Luca Domenici. Sono vittoria italiane, che come tali fanno leva e animano il parterre di appassionati e potenziali armatori. A livello internazionale ci manca ancora la conquista del titolo iridato, ma so’ che per i nostri team di punta l’argomento viene considerato un work in progress.
D: Per te, a livello personale, è stata una grande stagione: già a Cala Galera, a maggio, l’assemblea di classe ti ha rinnovato la fiducia confermandoti presidente della J/70 Italian Class per un altro mandato…
FS: Devo ammettere che è stata una bella soddisfazione: alla prova dei fatti ho avuto conferma che le attività proposte durante il primo mandato sono state apprezzate e ho percepito chiaro lo stimolo a continuare lungo la via tracciata, fedeli alla tradizione, ma senza rinunciare all’innovazione.
D: Una gestione, quella della J/70 Italian Class, evidentemente apprezzata anche oltre Oceano, se è vero che la J/70 International Class, dopo la prima Corinthian World Cup, vi ha affidato il lancio di un’altra novità assoluta, il J/70 Mixed Plus World Championship in programma a Torbole nel 2025…
FS: Da sempre la J/70 International Class ha puntato sulle capacità organizzative della J/70 Italian Class e questa è una cosa che ci onora e responsabilizza. Ricordiamo che da noi, ormai dieci anni fa, è stato organizzato il primo Campionato Europeo, seguito nel 2017 dal Campionato del Mondo dei record di Porto Cervo, e da altri eventi, come la Corinthian World Cup, che hanno visto le prime assolute disputate in Italia. Significa che c’è del valore, della qualità in quello che organizziamo, che abbiamo gli uomini giusti, le idee, i mezzi e la capacità di far funzionare il problem solving. E’ un rapporto che siamo felici prosegua nel solco di quella che amiamo definire come una piacevole tradizione, un rapporto che fa il bene di entrambi.
D: Infine, pare un modo di dire, ma non avremmo regate senza partner e supporter…
FS: …volendo raccontarla da un altro punto di vista, puoi anche avere una fuori serie molto potente, ma senza benzina è destinata a restare in garage. I nostri partner, che ringrazio sentitamente per essere della partita e per aver creduto nella nostra visione, sono quelli che ci permettono di riempire il serbatoio della J/70 Italian Class, di metterla su strada e di farle fare bella mostra di sé.
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