49ma Barcolana, i fratelli Benussi ci riprovano
BarcolanaIn evidenzaMaxiVela 22 Settembre 2017 Zerogradinord 0
Trieste – A Trieste si sta entrando, giorno dopo giorno, nella magica atmosfera della 49esima Barcolana, la regata dei record che quest’anno si disputerà domenica 8 ottobre. I fratelli Furio e Gabriele Benussi, vincitori dell’edizione 2016 con il maxi 72 Alfa Romeo, hanno lavorato nell’ombra in questi mesi per difendere il titolo in una edizione che si preannuncia tra le più combattute e incerte di sempre.
L’equipaggio dei fratelli Benussi sarà sulla linea di partenza con Spirit of Portopiccolo, un maxi di 86 piedi (26 metri di lunghezza) con scafo in carbonio e canting keel. Questa barca è già nota sui campi di regata di tutto il mondo con il nome di Morning Glory (l’ultimo della serie di scafi da regata varati e portati al successo dal magnate tedesco Hasso Plattner).
Furio Benussi, team leader di Spirit of Portopiccolo, racconta i dettagli della sfida: “Per me, mio fratello e per tutti ragazzi che lo scorso anno hanno contribuito in maniera determinante alla vittoria e a uno dei momenti più belli della nostra carriera sportiva, essere nuovamente sulla linea di partenza della Barcolana rappresenta più di un obbligo morale. Non basta esserci, avendo il grande onore di provare a difendere il Trofeo che abbiamo conservato in bacheca per un anno. Per questo abbiamo organizzato la nostra sfida su due cardini fondamentali: un gruppo di persone capaci, vincenti e interessate a sostenere sul piano economico e sportivo un progetto agonistico di vertice e un’imbarcazione idonea a migliorare ulteriormente la performance sull’acqua dello scorso anno. La prima risposta è arrivata con l’entusiasmo, la passione e l’impegno congiunto di persone che hanno voluto, nel ruolo di armatori, costruire e condividere un progetto pluriennale non solo legato alla Barcolana. La seconda risposta porta il nome di uno dei migiori scafi da regata disegnato dallo studio statunitense Reichel-Pugh e costruito dal cantiere australiano McConaghy per l’armatore tedesco Hasso Plattner. Questa barca ha vinto alcune tra le regate più importanti del mondo come la Newport to Bermuda, la Transpac, la Middle Sea Race e il Mondiale Maxi.”
Lo Yacht Club Portopiccolo (che ha sede all’interno dell’omonimo borgo a 5 stelle affacciato sul Golfo di Trieste) per impulso del suo Presidente Claudio de Eccher, ha voluto firmare la partecipazione dell’86 piedi dei fratelli Benussi che, per l’occasione, prende il nome di Spirit of Portopiccolo.
In questi giorni il team è al lavoro per trasferire lo scafo via mare da Marsiglia (dove ha fatto base nell’ultimo periodo) a Trieste. Il programma di preparazione prevede la partecipazione alla Portopiccolo Maxi Race e al Trofeo Bernetti, che si disputano nel fine settimana precedente la Barcolana 49 e che, per molti equipaggi, costituisce l’ultimo test prima del grande appuntamento dell’8 ottobre.
“Il nostro obiettivo chiaramente è uno solo, ma pensiamo che provare a raggiungerlo sarà molto difficile perché non mancheranno sulla linea di partenza avversari di altissimo profilo”, afferma Furio Benussi. “Una Barcolana senza un vero favorito rende più aperta la partita e ci motiva di più. A breve annunceremo i nomi ed i ruoli dell’intero equipaggio di Spirit of Portopiccolo, per il quale è al lavoro in prima persona mio fratello Gabriele”.
Gabriele Benussi: “Ci presentiamo a questa Barcolana con una barca entusiasmante e complicata che richiede molto lavoro di apprendimento nei giorni che precederanno la regata per imparare a conoscerne tutti i segreti. La conduzione di uno scafo di questo genere impone la presenza di velisti di grande esperienza. Il mio lavoro di selezione è stato svolto proprio in questa direzione, per garantire a Spirit of Portopiccolo il migliore equipaggio possibile capace di spremere a fondo tutti i cavalli di cui dispone la barca.
Spirit of Portopiccolo è uno scafo allround, in grado di esprimersi al meglio in ogni condizione. La speranza è comunque quella di trovare una giornata con più di 10 nodi di vento perchè in condizioni inferiori anche per gli scafi più piccoli aumentano le possibilità di regatare in testa, date le dimensioni della linea di partenza e del campo di regata in cui vi possono essere contemporaneamente intensità e direzione di vento molto differenti e dove il controllo dell’avversario diventa molto complicato”.
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