Marina Militare Nastro Rosa Tour, Claudia Rossi e Cecilia Zorzi hanno scelto il weather strategist Riccardo Ravagnan
Breaking newsIn evidenzaNastro RosaVela 13 Luglio 2022 Zerogradinord 0
Venezia – Si è chiuso all’Arsenale di Venezia il Marina Militare Nastro Rosa Tour, il Giro dell’Italia a Vela che, organizzato da Difesa Servizi S.p.A. in collaborazione con SSI Events e Marina Militare, ha visto una flotta di dieci Beneteau Figaro 3, condotti secondo la filosofia Double Handed, coprire le miglia che separano Genova da Venezia. Otto tappe, per un totale di oltre 2.000 miglia coperte nel corso di un mese rivelatosi molto complesso dal punto di vista meteo.
In regata anche Team Mexedia, con a bordo la campionessa del mondo Double Mixed Offshore in carica Claudia Rossi e la campionessa europea in carica della stessa disciplina, Cecilia Zorzi. Unico binomio interamente femminile al via, si è piazzato al terzo posto di una classifica molto competitiva ed è stato seguito miglio dopo miglio da Riccardo Ravagnan, scelto da Claudia e Cecilia come weather strategist.
“Il supporto di due professionisti come Riccardo Ravagnan e Paolo Bellantone è stato fondamentale: il nostro Giro dell’Italia a Vela non sarebbe stato lo stesso senza la loro analisi meteo e la loro pianificazione della strategia di regata. Ricevere le loro osservazioni prima dell’inizio di ogni tappa ha rappresentato per noi un aiuto non indifferente, così come il saperli accanto a noi in ogni fase della manifestazione, specie durante le lunghe bonacce che hanno caratterizzato questa edizione. Hanno avuto il coraggio di rischiare, optando talvolta per scelte fuori dagli schemi ogni volta che ne abbiamo avuto l’opportunità. E questo il tipo di aiuto che ti aspetti da un Weather Stretegist e noi non possiamo che essere soddisfatte” ha spiegato Claudia Rossi a fine evento.
Parole riprese da Riccardo Ravagnan che, nello spiegare il tipo di attività condotta in occasione del Marina Militare Nastro Rosa Tour, spiega come: “Collaborare con Team Mexedia, per me e Paolo, è stato al tempo stesso esaltante e complesso e finire sul podio è stata una grande soddisfazione. Entrando nel dettaglio di questa collaborazione va detto che lo studio del clima del luogo in cui si svolge una competizione e la continua analisi meteorologica sono strumenti strategici, così come il supporto di un meteorologo e le conoscenza della meteorologia diventano uno strumento strategico. Lavorando per Claudia e Cecilia in una manifestazione così articolata ho potuto mettere in campo le mie conoscenze e competenze nell’ambito della geofisica e della strategia di regata, ma anche e soprattutto della micrometeorologia. Solo lo studio a livello locale dei fenomeni meteo permette di limitare le irregolarità determinate da sistemi fisici poco dettagliati e di raggiungere un livello elevato di efficacia della previsione. Non solo, c’è bisogno dell’intervento di un professionista, un meteorologo che, conoscendo il comportamento fisico della micro-scala, sia in grado di interpretare i fenomeni atmosferici a partire da una revisione dei dati proposti dai modelli matematici di previsione. Quanto fatto per Team Mexedia nel complesso è stato impegnativo e puntiglioso, ma ha portato a risultati apprezzabili e a un risultato di tutto rispetto“.
“Non vanno poi sottovalutati altri aspetti collegati alla nostra attività – prosegue Ravagnan – Occupandomi anche di bio-meteorologia, la disciplina che è alla base della mia attività nei confronti degli atleti, ho ben chiaro che non è solo la previsione dei cambiamenti meteorologici a migliorare le performance in gara, ma anche la capacità di compensare le difficoltà con scelte adeguate, come può essere un abbigliamento performante ed in grado di proteggerti dalle intemperie. Altrettanto importanti sono invece i riflessi psicologici del nostro intervento. Nella vela, così come in altri sport, sapere di avere un esperto che si occupa di svolgere determinate valutazioni, mettendo a terra quelle che sono le principali scelte operative, solleva gli atleti da una serie di stress che allontanano la testa da focus ancor più importanti, con il risultato di una performance sportiva meno efficace“.
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