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Considerando l'attuale situazione in Coppa America, vedere le barche di BMW Oracle Racing alate sul piazzale che fu di Alinghi, con una grande felce...

Louis Vuitton Pacific Series – Auckland – Considerando l’attuale situazione in Coppa America, vedere le barche di BMW Oracle Racing alate sul piazzale che fu di Alinghi, con una grande felce di argento che ne abellisce la poppa, appare piuttosto incredibile. Ma gli organizzatori della Louis Vuitton Pacific Series, in programma ad Auckland tra l’1 e il 14 febbraio, hanno sempre detto che questa regata sarebbe stata molto diversa dallle altre. Una barca di BMW Oracle Racing griffata con le insegne tipiche della Nuova Zelanda è solo una delle piccole particolarità cui assisteremo nel corso delle due settimane di regata.

Dopo lunghi giorni di lavoro da parte dello shore team, le due barche statunitensi e quelle di Emirates Team New Zealand sono state controllate minuziosamente e inizieranno i test in mare nel corso del prossimo fine settimana. I quattro ACC, a riposo dalla fine della 32ma Coppa America, appaiono ormai pronti per soddisfare le esigenze di Louis Vuitton, promotore di una manifestazione che ha incontrato i favori del pubblico sin dal momento della sua presentazione.

L’operazione di maquillage non è stata solo di facciata. Il responsabile dello Shore Team di Emirates Team New Zealand, Kevin Shoebridge, ha affermato che sugli yacht sono stati fatti importanti interventi strutturali, tesi a renderli identici dal punto di vistab prestazionale: “Abbiamo cercato di semplificarle il più possibile. C’erano tanti sistemi complessi, facilmente soggetti a rottura. Abbiamo preferito rimuoverli, in modo da affidare la parola solo ed unicamente all’acqua”.

Ogni giorno, gli ACC verranno affidati ai team dalla sorte. Una procedura, secondo Shoebridge, inutile, dato che i quattro ACC utilizzati paiono camminare in modo identico: “Ovviamente, le due barche del Team New Zealand si dovranno confrontare tra loro, lo stesso per quelle di BMW Oracle Racing. Non saranno possibili sfide incrociate”.

Oltre al lavoro effettuato sulle barche, a minimizzare l’influenza di eventuali differenze prestazionali sarà il percorso molto corto: “Il lato di bolina, invece di 3.3 miglia, misurerà solo 1.4 miglia. A determinare il risultato saranno quasi sicuramente la partenza e i primi minuti di regata”.

L’Autorità Portuale di Auckland ha pubblicato un pianetto che illustra il collocamento del campo di regata. All’aspetto tecnico si è senza dubbio scelto un tratto di mare meno affascinante di altri disponibili in zona: “Il braccio di mare scelto non è dei migliori. C’è un sacco di marea, è poco profondo, molto trafficato. Insomma, ha tutte le caratteristiche che lo fanno essere un posto non particolarmente adatto allo svolgimento delle regate, ma vista la particolare morfologia della costa non c’è di meglio per gli spettatori, che potranno seguire i duelli come in uno stadio”.

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LOUIS VUITTON REGATTA FAR CRY FROM AULD MUG ANTICS
[Source New Zealand Herald] Considering the current climate of the America’s Cup, the sight of an BMW Oracle Racing boat holed up in the old Alinghi base in Auckland’s Viaduct harbour with a huge silver fern emblazoned across the stern seems rather incredible. But the organisers of the Louis Vuitton Pacific Series, which begins in Auckland at the end of the month, have always said this is going to be a very different regatta.

An BMW Oracle Racing boat sporting New Zealand insignia is just one of a number of little ironies that will surface over the course of the two-week event. After weeks of work by the shore crew, the two BMW Oracle Racing boats, on loan from the American syndicate for the Louis Vuitton regatta, and the two Team New Zealand yachts have been fully recommissioned and are ready for sea trials beginning at the end of the week.

All four boats, which have been out of action since the last America’s Cup in 2007, have been kitted out in new branding and sponsorship logos for the inaugural regatta which will take place on Auckland’s Waitemata Harbour from January 30 to February 14.

But the renovations have been far from just superficial. Emirates Team New Zealand‘s chief operating officer, Kevin Shoebridge, said the yachts have been modified to ensure performance will be as close as possible: “We’ve tried to simplify them as much as possible – said Shoebridge – They’ve got a lot of complicated systems on them which are prone to breakage if they are not used by experienced hands so we’ve taken a lot of complication out of it. It’s a lot of stuff you wouldn’t see off the boat like hydraulics and some of the sail-trimming systems. Everyone’s got identical spinnakers and they only have one each, so everything’s become very, very even.”

A draw at the beginning of each day of the regatta will determine which boats each team will race in, but Shoebridge said the boats have been pared back to ensure there is no advantage in any one of them: “Our two boats are even and the two Oracle boats are even and they will always race in their two pairs, there won’t be a Team New Zealand boat racing against an BMW Oracle Racing boat.”

Along with the evenness of the boats, Shoebridge said the course design would ensure the regatta would be a test of pure sailing ability: “Because the race courses are so short – the legs are only 1.4 miles long as opposed to 3.3 – it’ll put a lot more emphasis on the start and the first couple of minutes. Boatspeed won’t be an issue,” he said.

Auckland authorities have given special dispensation for the regatta to be held on the inner harbour, providing a close view of the action for land-based spectators: “The place we are sailing is by no means the best piece of water, there’s actually a lot of tide, it’s shallow, it’s a shipping lane, there’s a lot of current and it’s very shifty, so it’s all the things that don’t make for even racing, but it makes for a great spectator sport.”
By Dana Johannsen

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