LifeSail on Sport, il resoconto dell’impresa di Maurizio Vettorato
LifeSailSportSui generisVela 4 Luglio 2012 Zerogradinord 0
Genova – Il primo luglio 2012, alle ore 11.30, Maurizio Vettorato sul catamarano Enigma Infinito, F18 è arrivato a Genova. Partito il 16 giugno alle ore 10.30 dal molo dello Yacht Club Adriaco di Trieste, dopo quindici giorni di navigazione, finalmente ha potuto “toccare” nuovamente terra.
Il tempo di percorrenza preventivato, era inferiore. Maurizio infatti, alla partenza, aveva dichiarato che l’intero percorso di circa 1500 miglia, avrebbe dovuto percorrerle in circa otto giorni. Purtroppo, le condizioni meteo trovate in queste due settimane, non sono state per nulla favorevoli. Una situazione di alta pressione con la presenza di un anticiclone africano, hanno fatto si che il vento fosse quasi del tutto inesistente. A parte il tratto del golfo di Squillace e lo stretto di Messina, dove si è imbattuto in vento incostante, con raffiche fino a 70 nodi e mare con onda incrociata, tutto il resto del tempo, ha trovato una situazione di calma piatta.
Addirittura, durante il tratto del mar Tirreno, Maurizio ha dovuto “inventarsi” di tutto per riuscire a sfruttare quei rarissimi refoli d’aria, in modo di avanzare di qualche miglia molto lentamente.
Questo ritardo, ha provocato alcuni problemi. Maurizio, visto le dimensioni del suo catamarano, ha cercato di calcolare bene i pesi, portando proprio lo stretto necessario. L’acqua infatti, ad un certo punto è finita, e così ha dovuto servirsi di un dissalatore per poterla fabbricare. Anche le razioni dei viveri hanno cominciato a scarseggiare, costringendo Maurizio a razionare il cibo, arrivato a Genova, provato e dimagrito. Ma questo inconveniente comunque, è servito a testare la barca e la persona in situazione di sopravvivenza ed emergenza.
Un’altra esperienza negativa, ma fortunatamente andata a buon fine, è stato un “piccolo incidente” accaduto all’uscita dello stretto di Messina, in prossimità di Capo Torre Faro. Maurizio, provato per la difficile navigazione affrontata nello stretto di Messina, durata circa cinque ore, con vento ad oltre 40 nodi, onde molto ravvicinate ed un’infinità di bordi. Appena trovata un’apparente tranquillità, si è rillassato e purtroppo addormentato. Il sonno è durato pochissimo… le fortissime correnti presenti in queste acque, hanno fatto si che il pilota automatico cambiasse direzione, dirigendo l’imbarcazione verso gli scogli. Per fortuna l’impatto non è stato violento, una deriva subito lievi danni e gli scafi sono rimasti quasi indenni…le numerose persone presenti sulle spiagge, si sono mobilitate aiutandolo ad allontanarsi dagli scogli e potere così ripartire immediatamente.
Durante la seconda settimana di navigazione, sono sorti dei problemi all’impianto di energia elettrica, quindi, non potendo più caricare gli strumenti di bordo, Maurizio si è trovato senza pilota automatico e senza possibilità di caricare i cellulari. Gli aggiornamenti quotidiani a cui eravamo abituati, non potevano più arrivare, ma fortunatamente si poteva comunque seguire il tragitto di Maurizio direttamente dallo schermo del pc attraverso un segnale del satellite.
A parte tutto, l’intero giro si può dire che è stato proprio un gran successo: il catamarano si è comportato benissimo anche nei momenti di vento forte e mare molto agitato.
Questa avventura, è stata inoltre caratterizzata da due piacevoli incontri in mare. Poco prima di imboccare lo stretto di Messina, sotto costa di Roccella Ionica, Maurizio ha incrociato un’imbarcazione a vela, che stava navigando verso la sua direzione, con a bordo il “mitico” navigatore Vittorio Malingri. Due chiacchere ed una stretta di mano hanno fatto un’immenso piacere ad entrambi. Il secondo incontro, è avventuto al largo di Capri, l’amico Matty Lauro con alcuni ragazzi, hanno fatto un graditissimo omaggio a Maurizio: il gagliardetto del loro circolo, una bottiglia di limoncello ed una mega torta alla panna.
Questo giro d’Italia, fa parte del nuovo progetto di maurizio chiamato Extremeskiyachting. Si tratta di una ambiziosa e spettacolare impresa, la più azzardata che sia mai stata pensata fino ad ora, abbinare il mare e la montagna in una sfida estrema.
Salire sul Mutzagatha, la montagna più alta al mondo fattibile con gli sci ai piedi sia in salita che in discesa (7546 m) e a distanza di pochi giorni, attraversare l’Oceano Atlantico dalla Bretagna a Guadalupe con il suo catamarano F18, il tutto sempre rigorosamente in solitario.
Questa particolare impresa, ha suscitato notevole interesse umano e scientifico per la particolarità di abbinare due discipline così diverse tra di loro, soprattutto per quanto riguarda la metodologia d’allenamento. Maurizio Vettorato è seguito dal reparto della medicina sportiva di Padova e dal team Solgar per quanto riguarda gli integratori alimentari.
Verrà pubblicato un libro con Mursia, dove si racconteranno gli eventi di tale progetto, dalla progettazione alla realizzazione.
Prossimo appuntamento, test con salita al Mutzagatha il 15 luglio 2012.
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