Barcelona World Race, un avversario di nome Atu
Barcelona World RaceEnglishIMOCA 60Level ClassOceanoVela 1 Marzo 2011 Zerogradinord 0
Oceano Pacifico – Mentre Virbac Paprec 3 e Mapfre, forti di un vantaggio di oltre 1.350 miglia, proseguono la sua cavalcata solitaria verso Capo Horn separati da appena una sessantina di miglia, il resto della flotta impegnata nella Barcelona World Race ha vissuto una giornata di passione, messa alle corde da un sistema depressionario marcato al punto da essere qualificato alla stregua di un ciclone. Atu, questo il nome attribuito dai meteorologi al fronte, ha riacquisito vigore ed è in rapido spostamento verso est dove investirà gli inseguitori della terza forza della classifica, Renault Z.E.
A pagare dazio in occasione dell’incontro con la coda di Atu è stato l’equipaggio di We Are Water. Calì Sanmarti e Jaume Mumbru, attualmente ultimi in classifica generale a quasi 5.000 miglia da Virbac Paprec 3, hanno vissuto attimi di tensione dopo che il loro IMOCA 60 è stato coricato su un fianco da un’onda anomala. Il frangete ha rotto parte della capottina che protegge il pozzetto e la barca ha iniziato a imbarcare acqua. Nonostante questo lo scafo si è raddrizzato da solo, ma parte dell’elettronica è finita fuori uso e il binomio spagnolo, rimasto fortunatamente illeso, ha dovuto cambiare rotta per tentare una riparazione di emergenza.
Problemi anche per Dee Caffari e Anna Corbella. Il loro GAES Centros Audituvios, a causa dell’avaria all’autopilota, ha virato diverse volte e due vele sono finite parzialmente in acqua, obbligando le skipper a un recupero di emergenza. Salvato il materiale, Caffari e Corbella hanno deciso di sollevare il piede dall’acceleratore e di fare rotta verso nord per tirare il fiato e riordinare le idee: “Sono stati attimi tremendi – ha spiegato Dee Caffari – E’ successo davvero di tutto: volendo fare una lista non si saprebbe da dove iniziare. Una volta risolti i problemi mi sentivo davvero esausta. Ho parlato con Anna e abbiamo deciso di fare rotta verso nord, in modo da recuperare un po’. Ovviamente sapevamo di non poter scappare per sempre e dopo alcune ore ci siamo rimesse lunga la rotta corretta. In questo momento stiamo risalendo le raffiche di una burrasca che soffia a oltre 35 nodi”.
Intanto, come dicevamo in apertura, in vetta tutto appare invariato anche se, nel corso dell’ultima settimana, Jean Pierre Didck e Loick Peyron hanno ristabilito le distanze rispetto a Mapfre, tornato a oltre sessanta miglia dai battistrada dopo aver ridotto il disavanzo a una decina di miglia. A premiare Virbac Paprec 3, alle prese con una situazione meteo variabile caratterizzata da temperature polari, è stata la scelta di seguire una rotta più settentrionale. Tra un cambio di vele e l’altro, Javier Fernandez, già tre volte campione del mondo 49er e due volte medaglia olimpica, ha anche trovato il tempo di rispondere alle domande di una scolaresca che si è collegata con Mapfre in streaming audio-video.
[AGGIORNAMENTO ORE 22.43] Giunge ora notizia del disalberamento di Central Lechera Asturiana. Da bordo Juan Merediz e Fran Palacio hanno fatto sapere di essere in buono stato di salute e di aver già provveduto al recupero delle vele e di parte dell’attrezzatura che risulta intatta. I due skipper, undicesimi a circa 160 miglia da Cape Farewell, hanno anche messo in sicurezza la metà di albero che era finita in acqua.
Secondo le prime informazioni giunte al quartier generale della Barcelona World Race, Central Lechera Asturiana stava viaggiando a 15-16 nodi di velocità con il vento in poppa quando, a causa del mare formato e delle conseguenti sollecitazioni, l’antenna si è spezzata.
Quello con l’albero è un rapporto davvero sfortunato per il bimonio Merediz-Palacio che già il 3 dicembre scorso avevano disalberato al largo di Lisbona. Allora erano riusciti a reperirne uno nuovo in meno di tre settimane e a prendere regolarmente parte alla regata.
Dopo aver realizzato un armo di fortuna sfruttando la randa e la staysail, Merediz e Palacio, che navigano a circa 7 nodi, hanno messo la prua verso lo Stretto di Cook e Wellington, distante 290 miglia. Il loro obiettivo è raggiungre la capitale neozelandese per tentare una riparazione che gli permetta di finire la regata: “Non vogliamo ritirarci – ha detto un deciso Merediz – Vogliamo andare avanti e finire ciò che abbiamo iniziato”.
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Video courtesy Barcelona World Race.
BARCELONA WORLD RACE, THE OTHER SIDE OF THE PACIFIC
[Barcelona World Race Press Release] From the leading duo counting down their final 750 or 800 miles to Cape Horn to those nearly 5000 miles behind fighting to make it across the Tasman to the Cook Strait, the vast majority of the Barcelona World Race fleet today are either racing in strong winds, or expecting them imminently.
Virbac-Paprec 3 and Mapfre, some 78 miles apart this afternoon, are trying to outrun the approach of a fast moving low pressure system, the regenerated, reinvigorated Atu (Atu v2.0?) and escape around Cape Horn into the Atlantic. But it is the fleet’s tailgunners on We Are Water which has struggled the most today after being temporarily knocked flat by a big wave, taking water inside the boat.
Jaume Mumbrú and Cali Sanmarti reported that they are both fine, but were unable to gybe due to a broken lazyjack and other sundry problems the duo were making slow SE’ly course during the early afternoon, before heaving while they baled water out of the boat and try to sort out their electronics problems. The impact of the wave ripped apart plastic spray curtains which protect part of the cockpit. Part of the electrical equipment is not working at the moment.
And Dee Caffari and Anna Corbella last night (day time local for them) suffered a series of involuntary tacks when GAES Centros Auditivos’ autopilot hiccupped twice. With two sails partly in the water, the duo had their hands full, choosing to run north and take some pressure off themselves and the boat. The robust hard reaching conditions, with the wind slightly forward of the beam in difficult seas, made their choice of sacrificing some miles to Hugo Boss a difficult one, but necessary at the time.
“Things are horrible. We are upwind in 35 knots of wind and it is pretty wet and miserable. We had an ‘everything’ problem, the good thing about it all was that it was daylight when it happened. It was a catalogue of disasters and it took us quite a lot to get through it. And I just had a very brief time in the bean bag and I said to her that I feel like I have been beaten up. I feel quite exhausted by it. We are really wanting this wind to drop now. We have come back on course now. We decided that we cant run away to the north for ever because it does just make the course worse afterwards. We are back where we should be after having a bit of rest and recovery. We are now just upwind and it is 30-35kts.” Said Caffari on this morning’s Visio-Conference.
“It was a bit emotional at the time but we did manage to giggle about it, we found the funny side of it, the fact that we were so ridiculously wet. But everything is still working, the boat is OK. We got the sails back on board, so of all the things that did go wrong we dealt with it all well.”
The duel at the front of the fleet between Virbac-Paprec 3 and Mapfre now sees the French duo taking a clear advantage with their more northerly tracking. Individually both sets of co-skippers reported that they were struggling with the very changeable and unstable winds – requiring many sail changes and constant vigilance – in the brisk, but variable breezes sent by the low pressure centre which was just to the south east of them today, slightly closer for the Spanish duo.
Despite the intensity of the battle with the Virbac-Paprec 3, the evident chagrin at losing miles to the French pair, not to mention the extreme cold – 4 deg C and the fact that it was in the middle if a dark, dirty night – it was again an inspiration today to see the pleasure that Fernandez, Spain’s three times 49er world champion, double Olympic medalist and twice Volvo round the world veteran, takes in answering questions put to him by the young local Barcelona schoolchildren.
The duel with Dick and Peyron is dismissed for a few stolen moments Fernandez’s smile breaks his lips, the twinkle in his eyes lights up the gloomy fug inside Mapfre as he takes time and pleasure to answer each question fully. One of this race’s unique and pure pleasures, one which perhaps will inspire a new generation of round the world racers?
And the duel for third evens out again this afternoon as Renault Z.E Sailing Team‘s Toño Piris and Pachi Rivero fight back, 19 miles ahead of Neutrogena this afternoon both sailing at even speeds.
A special Visio-Conference in the early afternoon linked up guests and representative of sponsors Mirabaud with Dominique Wavre and Michèle Paret.
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