Barcelona World Race, tra tattica e burrasca
Barcelona World RaceIMOCA 60Level ClassOceanoVela 11 Febbraio 2011 Zerogradinord 0
Oceano Pacifico – Ancora una manciata di ore e il gruppo di testa della Barcelona World Race saluterà l’Oceano Indiano. Il passo verso il Pacifico, lontano circa 300 miglia, si annuncia più difficoltoso che mai, specie per chi insegue Jean Pierre Dick e Loick Peyron, leader incontrastati a bordo di Virbac Paprec 3. Mapfre ed Estrella Damm, infatti, sono attesi da una burrasca particolarmente violenta, che dovrebbe investire i due IMOCA 60, e lambire i battistrada, con forti raffiche da nord-ovest.
Qualcosa di più impegnativo delle avvisaglie dei giorni scorsi, quando forti venti di poppa hanno fatto mettere il turbo al citato terzetto. Qualcosa che il binomio Dick-Peyron, ormai prossimo a passare la boa di metà percorso, sa di poter affrontare con la traquillità di oltre 450 miglia di vantaggio rispetto agli inseguitori, obbligati a tenere l’acceleratore a tavoletta nel tentativo di colmare un gap che solo pochi giorni fa era di circa 800 miglia. Inoltre Martinez-Fernandez, reduci dalla riparazione di un daggerboard, e Pella-Ribes, che avanzano a medie pressochè identiche seperati da una settantina di miglia, sanno di dover tenere alta la sbarra, perche ogni metro lasciato al diretto avversario può, alla fine, costare caro.
Mentre si attende il mutare degli elementi, il gruppo di testa comincia lo studio del meteo per i giorni a venire. Nelle prossime giornate, infatti, particolarmente interessante sarà vedere come gli equipaggi interpreteranno il passaggio nello Stretto di Cook, che separa le due isole componenti la Nuova Zelanda. Una novità assoluta per una lunga oceanica, introdotta proprio per rendere più interessante il procedere altrimenti orizzontale verso Capo Horn.
Il transitare così vicino alla terra emersa, dopo settimane di solo mare, renderà ancor più pungente la malinconia di casa. Tutti gli skipper cominciano a manifestare il desiderio di rivedere e abbracciare gli affeti più cari. Jean Pierre Dick, ad esempio, ha lasciato un figlio poco più che neonato. E non è il solo in queste condizioni.
Almeno lui è davanti, a tirare il gruppo. Chi insegue, staccato magari di 1200 miglia seppur in quinta posizione, come Renault ZE di Rivero-Piris, sa che, ora dell’arrivo del primo, avrà ancora un paio di settimane di mare da vivere prima di poter sentire odore di casa.
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Video courtesy Barcelona World Race.
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