Ma stiamo scherzando?
CantieriLaylineVela 4 Dicembre 2011 Zerogradinord 4
Torino – Poche ore ancora e il Governo Monti varerà la manovra fiscale da 24 miliardi di Euro. Navigando nel web siamo incappati in un interessante articolo di Fabio Pozzo che ci racconta come sarà il provvedimento riguardante il settore nautico, oggetto di una tassazione “alla Soru”. Un’imposta simile a quella introdotta alcuni anni fa dall’allora Governatore della Sardegna, Renato Soru, poi bocciata dalla Corte di Giustizia Europea, estesa però su scala nazionale.
Il pezzo pubblicato da La Stampa riporta la parte chiave del provvedimento: “Dal primo maggio 2012 le navi e le imbarcazioni da diporto nazionali ed estere, che stazionano in porti marittimi nazionali, navighino o siano ancorate in acque pubbliche anche se in concessione a privati – si legge – sono soggette al pagamento della tassa per ogni giorno o frazione di esso”
Roba da non credere? Leggete, leggete…
“La stangata che il Governo si appresta a dare alla nautica sta prendendo le forme della tassa Soru, la cosiddetta tassa sul lusso voluta anni fa dall’ex governatore della Sardegna. Ma proprio quell’esempio dovrebbe aver insegnato che si tratta di una manovra non solo inutile, ma estremamente onerose per le casse pubbliche“.
“Benché applicata anche alle ville, oltre alle barche e agli aerei privati, la tassa sul lusso introdotta in Sardegna fruttò la metà dei costi di esazione e la Regione è ancora indebitata per la restituzione delle somme dopo la pronuncia negativa della Corte di Giustizia della UE. Inoltre la tassa provocò un crollo immediato del 35% del fatturato delle aziende legate ai servizi e al turismo nautico e, anche quando fu revocata nel 2009, le lasciò fortemente indebolite ad affrontare la crisi economica. Con risultati disastrosi sul piano occupazionale di cui i sardi pagano ancora le conseguenze. Infine nel gennaio del 2010 è stata pubblicata la sentenza del novembre 2009 con la quale la suddetta tassa è stata dichiarata in contrasto con le disposizioni comunitarie e quindi nulla fin dall’origine. L’imposizione è infatti contraria alla libera circolazione sancita dal trattato di Lisbona e inoltre “…introduce una restrizione alla libera prestazione dei servizi nel mercato dei servizi nautici e aerei, che costituisce una parte rilevante del mercato europeo“.”
“La tasse sulle barche arriva dal primo maggio 2012. E’ quanto prevede la bozza della manovra all’esame del Consiglio dei ministri. “Dal primo maggio 2012 le navi e le imbarcazioni da diporto nazionali ed estere, che stazionano in porti marittimi nazionali, navighino o siano ancorate in acque pubbliche anche se in concessione a privati – si legge – sono soggette al pagamento della tassa per ogni giorno o frazione di esso”.”
Il pagamento è così suddiviso: 7 Euro giornalieri per le imbarcazioni da diporto di lunghezza da 10,01 metri a 12 metri; 12 Euro giornalieri per le imbarcazioni da diporto di lunghezza da 12,01 metri a 14 metri; 40 Euro giornalieri per le imbarcazioni da diporto di lunghezza da 14,01 a 17 metri; 75 Euro giornalieri per le imbarcazioni da diporto di lunghezza da 17,01 a 24 metri; 150 Euro giornalieri per le navi da diporto di lunghezza da 24,01 metri.
La tassa, si legge ancora: “E’ ridotta al 50% per le unità da diporto sopra indicate che si trovino in un’area di rimessaggio in secco, per i giorni di effettiva permanenza in rimessaggio. In questi casi, l’importo della riduzione è deducibile da quanto dovuto per gli anni successivi secondo le risultanze dei relativi contratti di rimessaggio, da conservare secondo i termini di legge. Gli importi non deducibili possono essere rimborsati con le modalità definite dall’Agenzia delle Entrate“.
La misura: “Non si applica alle navi ed imbarcazioni da diporto di proprietà o in uso allo Stato e ad altri enti pubblici, a quelle obbligatorie di salvataggio, nonché ai battelli di servizio, purché questi rechino l’indicazione dell’imbarcazione o della nave al cui servizio sono posti”.
Fabio Pozzo – La Stampa
[AGGIORNAMENTO, ORE 15.24 5 DICEMBRE 2011] Letto il testo della manovra economica circolato su alcuni siti come LeggiOggi.it, il provvedimento teso a reintrodurre la tassa di stazionamento appare fortunatamente meno duro del previsto, ma comunque pur sempre decisamente oneroso per i diportisti oltreché errato nel principio.
L’articolo 16 del testo è dedicato a auto di lusso, aerei e imbarcazioni:
– il comma 3 definisce le tabelle da applicare per calcolare l’importo della tassa relativa alle barche. Qualche taglio significativo rispetto ai primi dati circolati è stato fatto;
– il comma 4 stabilisce un taglio del 50% per le unità “a vela dotate di motore ausiliario”;
– il comma 5 introduce il concetto di vetustà e si individuano tre scaglioni di età – 5 anni, 10 anni, 15 anni e oltre anni – che usufruiranno di uno sconto del 15, del 30 e del 45% sull’importo da versare.
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Per scaricare il testo completo della manovra economica (art. 16 relativo alla nautica) clicca qui.
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