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Con il passaggio dalle imbarcazioni a chiglia ai grandi multiscafi, le competenze necessarie per affrontare la nuova campagna di Coppa America sono cambiate radicalmente....

Cascais – Con il passaggio dalle imbarcazioni a chiglia ai grandi multiscafi, le competenze necessarie per affrontare la nuova campagna di Coppa America sono cambiate radicalmente. Team come Artemis Racing ed Emirates Team New Zealand hanno dovuto lavorare duramente per adattarsi alle esigenze dei nuovi catamarani.

Molti dei nuovi sfidanti, invece, stanno puntando su stelle giovani, provenienti dal circuito olimpico e dal World Match Racing Tour.

Green Comm, sfidante spagnolo, ha messo sotto contratto un gruppo di forti olimpionici provenienti dal Finn. Tra questi ci sono la medaglia d’argento Zach Railey (disponibile da Plymouth) e il campione del mondo Ed Wright. A guidare il team sarà la due volte medaglia olimpica slovena, Vasilij Zbogar. Zbogar ha vinto le sue medaglie nel Laser, singolo relativamente semplice, e, più di recente, nel Finn, singolo pesante ma molto tecnico.

Sia il Finn che il Laser soffrono sotto i 10 nodi. Cosa può saperne Zbogar di catamarani capaci di raggiungere i 40 nodi, per non parlare della gestione di un team? “In realtà ho anche navigato su un Tornado nel corso degli ultimi dieci anni. Inoltre sono uscito svariate volte sul 100 piedi Esimit Europa, da qui deriva la mia esperienza in fatto di lavoro di squadra e di velocità superiori i 30 nodi“. Non siamo davanti a un debuttante, quindi, come potrebbe apparire.

Team Korea, invece, si è assicurata l’esperienza di un marinaio come Chris Draper, due volte campione iridato 49er e medaglia di bronzo ad Atene 2004. Draper si è anche messo alla prova sui catamarani, vincendo l’Extreme Sailing Series nel 2009.

Draper riconosce che quella di Team Korea è senza dubbio una grande opportunità: “E’ una cosa fantastica. Mentre in molti si lamentano del nuovo formato, per velisti come me, che giungono dalle classi olimpiche più veloci e spettacolari, si tratta davvero di una grande opportunità. Siamo davvero molto molto fortunati“.

Team Korea ha subito dato carta bianca a Draper in merito alla selezione del team in vista dell’evento di Cascais e lui si è circondato di talenti britannici provenienti dal mondo olimpico e dall’America’s Cup. Del team farà parte anche Troy Tindill, un kiwi che ha grande esperienza in fatto di ali rigide e di AC45. Draper conosce molto bene il teatro della prima tappa dell’America’s Cup World Series, Cascais: “Ho navigato moltissimo sul 49er da queste parti, proprio davanti alca città, dove incroceremo con l’AC45“.

Il vento sarà a volte instabile, ma l’intensità è sempre su livelli più che sufficienti. Vento ballerino e acqua piatta – E’ proprio puntando su queste condizioni che Draper spera di potersi giocare qualche chance rispetto ai team più navigati – Se dovessimo navigare in un posto dove il vento è stabile e dove, di conseguenza, conta solo la velocità della barca, le cose sarebbero state diverse. Il fatto che il meteo possa essere un’incognita ci da qualche possibilità in più“.

Nel frattempo, lo skipper di Venezia Challenge, Torvar Mirsky, ha speso parte della stagione prendendo confidenza con i multiscafi ad alte prestazioni grazie alla presenza nel circuito Extreme Saling Series. Il venticinquenne australiano, grazie alla scaltrezza dimostrata navigando nel World Match Racing Tour e alle ore passate sull’Extreme 40 sembra il candidato ideale per timonare l’AC45 del team italiano.

In quel di Cascais, team come Green Comm Racing, Venezia Challenge e Team Korea vanteranno un’esperienza specifica che potrà essere determinata non in settimane o giorni, bensì in ore. Per questo avranno bisogno di tutto l’aiuto possibile. Ma visti i nomi coinvolti nelle rispettive sfide, c’è da scommettere che non ci metteranno poi molto tempo a capire i segreti degli AC45.

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