Londra 2012, l’onore delle armi
Classi OlimpicheLondra 2012OlimpiadiVela 7 Agosto 2012 Zerogradinord 0
Weymouth – Non sarà stata certo la sua miglior Olimpiade, ma Alessandra Sensini non se la prende per il risultato e si congeda dal mondo a cinque cerchi con la grande umilità che ne ha contraddistinto la carriera agonistica. Intervistata telefonicamente, ha dichiarato: “La mia prima Olimpiade è stata Barcellona nel 1992. Sono cambiate veramente tante cose nel corso delle sei edizioni a cui ho preso parte: una carriera olimpica veramente lunga, venti anni! Londra 2012 non è andata bene fin dall’inizio. E’ stato un quadriennio estremamente complicato, con tanti problemi e difficoltà da affrontare e da superare: non ultima la lesione al quadricipite a un mese dai Giochi. L’infortunio non mi ha permesso di allenarmi a Torbole come avevamo programmato, un campo simile a Weymouth. Queste sono tutte cose che non ti consentono di arrivare a un’Olimpiade sicura di te al 100%. Cosa mi auguro di aver trasmesso alla vela italiana? – ha continuato Sensini – Prima di tutto il fatto che la vela olimpica può essere una splendida carriera: il percorso ora è completo, strutturato e per qualisiasi velista vincere la medaglia olimpica rappresenta il massimo. Ma la cosa più importante che spero di aver trasmesso è il modo di lavorare: in questi venti anni abbiamo scritto pagine importanti nella storia del windsurf e spero che tutti i velisti, soprattutto i più giovani, potranno far tesoro di questa esperienza”.
Questa la dichiarazione di Carlo Croce al termine della prova di Alessandra Sensini, vincitrice di ben quattro medaglie in quattro edizioni consecutive dei Giochi e che ha chiuso al nono posto la sua sesta Olimpiade.
“Non possiamo che essere grati ad Alessandra – ha detto Croce – per tutto quello che ha fatto per la vela italiana. Voglio sottolineare in particolare lo spessore della persona e dell’atleta che ha comunque voluto provarci, prendendo parte alle selezioni interne, vincendole meritatamente e presentandosi al via della sua sesta Olimpiade. Il non essere riuscita a ottenere un risultato non è assolutamente un dramma, il tutto credo stia nel fatto che il livello delle concorrenti si è notevolmente alzato. Molte delle ragazze ora hanno qualità e capacità che prima aveva solo lei. In passato accadeva che Alessandra, anche con una brutta partenza, riusciva a recuperare posizioni durante la regata. Adesso, con il livellamento verso l’alto delle avversarie, partendo male la rimonta è spesso difficile. Penso che a una persona come Alessandra – ha proseguito il presidente FIV – che ha dedicato la propria vita agonistica alla vela azzurra, bisogna riconoscere un grande tributo e dire grazie per tutto ciò che è stata in grado di fare nella sua lunghissima e incredibile carriera. E’ stata fantastica. Non finirà qui di certo, credo abbia già delle idee per il futuro, sicuramente questo capitolo lo ritengo chiuso soprattutto perché la tavola probabilmente non sarà più tra le discipline olimpiche. E’ un’atleta che ha dimostrato sempre di avere formidabili qualità sportive e umane e di essere, a 42 anni d’età, ancora tra le prime dieci al mondo”.
Queste invece le parole del Tecnico Federale Paolo Ghione, al fianco di Alessandra Sensini già dalle Olimpiadi di Pechino: “L’approccio finale alla sua sesta Olimpiade non è stato certo dei più semplici. Venticinque giorni fa una rilevante lesione muscolare al quadricipite ci ha costretto a rinunciare a un’importante sessione di allenamento prevista sul lago di Garda, dove le condizioni meteo sono simili a quelle di Weymouth. Sul Garda, Alessandra avrebbe cercato di affinare ancora entrambe la velocità e il set up. Arrivati a Weymouth ci siamo dovuti confrontare con i problemi relativi alla Tavola RS fornita dall’organizzazione: la pinna entrava nella scassa per quasi un centimetro e per giorni si è cercata una soluzione compatibile con le regole di classe che consentisse di risolvere il problema, ma che non è stata trovata. Il cambio materiale non ha certo giovato alla serenità di Alessandra. La prima prova, la voglia di far bene, di iniziare con il piede giusto l’hanno spinta fuori dalla linea di pochi millimetri. Un OCS che ha pesato, con tutta la flotta che è andata a sinistra e si avvantaggiata di un minuto, percorso alla velocità media di 15 nodi. Regata chiusa. Nonostante questo, Alessandra ha non ha mai mollato, cercando soluzioni giorno per giorno e richiedendo a se stessa sempre qualcosa in più per contrastare una situazione davvero complessa. Questa grande Atleta con la A maiuscola ci ha regalato ancora una volta una prestazione sublime. Da “Capitana” della squadra è un esempio per tutti. Detto questo quando si ambisce a una medaglia e non la si vince evidentemente qualche fattore si è sottovalutato, queste sono le semplicissime regole dello sport. Ma oggi non è la sede per fare questo tipo di valutazione, oggi è il giorno nel quale voglio tributare ad Alessandra l’ennesimo grazie per una carriera costellata di gradi imprese e i complimenti per l’ottima prestazione di Londra 2012, ottenuta in condizioni non del tutto ottimali, che per questa ragione assume significati ancora più importanti”.
Alessandra Sensini, nata il 26 gennaio 1970, inizia da piccola a fare sport, pratica atletica leggera, nuoto, basket fino a quando a 13 anni sale per la prima volta sulla tavola a vela. A 15 anni Alessandra conquista il suo primo titolo italiano nel windsurf (categoria juniores) e subito dopo viene convocata in nazionale per disputare il Campionato Mondiale. Inizia così una carriera entusiasmante e ricca di successi che la porta a disputare sei Olimpiadi e a diventare l’atleta più medagliata nella vela della storia delle Olimpiadi. Infatti la Sensini conquista ben quattro medaglie in quattre edizioni consecutive: un oro (Sidney 2000), un argento (Pechino 2008) e due bronzi (Atlanta 1996 e Atene 2004). Dopo i Giochi di Pechino, lascia temporaneamente l’attività agonistica per riprenderla nel 2010 con l’obiettivo di partecipare alla sua sesta Olimpiade quella di Londra 2012, che chiude al nono posto. Oltre alle medaglie olimpiche, Alessandra vanta una serie di titoli iridati, continentali e italiani: undici ori, cinque argenti e cinque bronzi ai campionati Mondiali; cinque ori, tre argenti e un bronzo ai campionati Europei e venti campionati Italiani.
Nel 2008 l’ISAF le assegna, il Rolex World Sailor of the Year Award, il prestigioso trofeo per il velista dell’anno e viene nominata Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2010 riceve la Medaglia d’Oro al Merito della Marina.
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