Tornado: di che gennaker sei?
Classi OlimpicheOlimpiadiPechino 2008Vela 11 Agosto 2008 Zerogradinord 0
[singlepic=208,250,170,,left]Pechino 2008 – Qingdao – La squadra olandese ha annunciato che Mitch Booth, fuoriclasse australiano naturalizzato dal Comitato Olimpico del paese dei tulipani, ha presentato agli stazzatori il rivoluzionario Code 0 destinato a stravolgere il futuro della classe Tornado. In attesa che la vela, sviluppata in gran segreto nel corso dei mesi passati, venga sottoposta alle misurazioni del caso, il timoniere del Tornado olandese si è detto molto tranquillo circa la felice conclusione delle operazioni di verifica. Operazioni cui guardano con grande interesse anche John Lovell e Charlie Ogletree, componenti del team statunitense, e gli australiani Darren Bundock e Glenn Ashby, equipaggi che hanno elaborato un’idea del tutto simile a quella di Booth.
Intervistato sui reali vantaggi di questo rivoluzionario profilo, secondo molti destinato a definire le sorti della disputa olimpica, Booth ha ribadito i concetti già espressi in passato, confermando che il suo gennaker garantisce enormi vantaggi quando il vento soffia sotto gli undici nodi. Il taglio magrissimo, infatti, ne permette l’utilizzo di bolina, offrendo uno spunto molto migliore rispetto a quello tipico dell’armo classico. Dai test eseguiti, è emerso con evidente chiarezza che solo con brezze più intense la configurazione standard risulta essere più performante.
In risposta a chi contesta l’introduzione di questa variante, Booth ha replicato: “Una vela come la mia ha vantaggi e svantaggi, tutto sta nel capire se vale la pena usarla. Non va dimenticato che, per ogni singola Olimpiade, lo studio dei profili parte ogni volta da zero. Qui a Qingdao, ad esempio, la corrente gioca un ruolo determinante. Dopo aver studiato con accuratezza le oscillazioni della marea, ci siamo resi conto che, in base ai venti dominanti, prevalentemente leggeri da est, le boline avrebbero avuto un peso ben diverso rispetto alle impoppate: a quel punto abbiamo iniziato a cercare una soluzione per essere più veloci durante le risalite”.
Una scelta dettata dalle particolari condizioni meteo di Qingdao, quindi, operata sabato scorso, con in mano bollettini a media scadenza. Ora che Booth ha puntato in modo irrevocabile sulla sua invenzione, la palla passa a Lovell e Bundock, anch’essi dotati di profili analoghi. Al momento di presentarsi davanti agli stazzatori, i timonieri degli armi statunitense e britannico, avranno a disposizione carte meteo più aggiornate: sarà curioso vedere quale strada decideranno di percorrere.
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