Statistiche siti
Da diverse stagioni navigatore di Synergy, Francesco Mongelli è stato uno dei tecnici che ha lavorato all'evoluzione del nuovo TP52 disegnato da Botin&Carkeek. Zerogradinord.it...

Cascais – Da diverse stagioni navigatore di Synergy, Francesco Mongelli è stato uno dei tecnici che ha lavorato all’evoluzione del nuovo TP52 disegnato da Botin&Carkeek. Zerogradinord.it lo ha intervistato all’indomani delle prime regate valide per la tappa d’esordio dell’Audi MedCup.

ZGN: Quattro prove all’insegna dell’alternanza. Sarà questo il tema di base della stagione appena iniziata?
FM: Penso proprio di si. Ad ogni bolina le barche sono sempre più vicine. Guardando le cose dall’interno posso dirti che, almeno per ora, non c’è nessun equipaggio in grado di porsi su un gradino differente rispetto agli altri. L’unico che al momento appare un po’ in affanno è Audi All4One: sia nei test pre-evento, sia in queste prime giornate di regata non hanno brillato. Davvero difficile capire il perchè. Dal punto di vista prestazionale nell’arco della stagione anche Bribon, potrebbe faticare, soprattutto con vento medio forte, essendo una barca che è già al culmine della sua evoluzione mentre quelle nuove lo diverranno col procedere della stagione.

ZGN: Il vostro esordio è stato positivo: un primo nella regata d’apertura e un’ottima seconda bolina nella manche seguente…
FM: Senza dubbio, ma è anche vero che abbiamo fatto due partenze esageratamente rischiose. Nella seconda manche di mercoledì credo avessimo mezzo bompresso fuori. E’ vero che il riferimento è dato dalla prua, ma il dato ti serve per capire quanto abbiamo tirato lo start. Già oggi siamo stati un pelo più conservativi.

ZGN: A proposito di Bribon, sei dei sette TP52 impegnati in MedCup sono freschi di varo. Cosa cambia tra vecchia e nuova generazione?
FM: Le barche nuove, se possibile, sono ancora più aggressive di quelle varate le passate stagioni. L’obiettivo primario nella progettazione delle barche per quest’anno è stato l’abbassamento del centro di gravità, tutti hanno spinto al massimo in questa direzione vista l’assenza da quest’anno della regola che controlla lo sbandamento. Sono davvero belle barche, costruite prestando massima attenzione ai particolari. E’ ancora presto per farsi un’idea di chi cammina più o meno. Al momento le performance sono condizionate dallo stato della preparazione dei singoli team. C’è chi come noi è un po’ indietro e chi, avendo fatto altri eventi, come il PalmaVela, conosce meglio la barca ed è un passo più avanti. Venendo al nocciolo della domanda, appare chiaro che tutti si siano messi d’impegno nel tirare al limite le linee. Ciò che più colpisce sono i piani di coperta: in alcuni momenti pare di navigare su un motoscafo, tale è la pulizia del pozzetto, dei camminamenti e del triangolo di prua. In pratica, all’eliminazione del superfluo si è sommata la volontà di spostare sotto coperta quante più manovre possibili.

ZGN: Quali sono le differenze più significative tra le barche di Judel-Vrolijk e di Botin-Carkeek?
FM: Judel-Vrolijk hanno disegnato due nuovi tipi di TP52. Il primo è quello utilizzato da Azzurra e Audi All4One. Si tratta di scafi nati da un progetto estremo. Le barche si differenziano molto da quelle viste sino ad oggi. Se le guardi bene vedrai che assomigliano ai VOR 70: hanno la poppa svasata e a spigolo e le linee d’acqua sono decisamente essenziali. Il secondo progetto di Judel-Vrolijk, invece, è quella utilizzato da Container e Ran: in questo caso i designer hanno puntato sull’evoluzione delle linee dello scorso anno. Si tratta di una scelta più conservativa, ma sono pur sempre barche nuove e vlocissime. Noi e Quantum Racing, invece, abbiamo optato per un progetto derivato da Emirates Team New Zealand, dominatore delle ultime stagioni.

ZGN: Venendo alla tua esperienza personale, fino a che punto Synergy e Quantum Racing sono gemelle?
FM: Le barche sono formalmente identiche e di fatto piuttosto simili, ma va detto che ognuno dei team ha seguito sin dal principio strade diverse ed è difficile percepire differenze che potrebbero essere minime. Sicuramente cambia qualcosa nell’organizzazione del piano di coperta.

ZGN: Sotto il punto di vista della strumentazione, quali sono le novità della stagione 2011?
FM: Su Synergy abbiamo adottato alcune soluzioni relativamente nuove nella direzione dell’abbassamento del centro di gravità e della ricerca del minor windage possibile: la cosa più evidente sono i piccoli display montati all’albero. Le loro dimensioni ridotte ci hanno permesso di risparmiare peso e centimetri ingombranti nella staffa che li unisce all’albero. Un grande passo avanti l’abbiamo fatto nella strumentazione adottando il FaRo (www.faroadv.com). Lo avevo provato lo scorso anno negli eventi Louis Vuitton e me ne ero innamorato da subito, ad oggi posso dire che sono molto soddisfatto della scelta, l’interfaccia é da migliorare ma la matematica usata nei calcoli è molto avanti rispetto agli altri prodotti sul mercato. Il FaRo inoltre ci permette di usare dei display WiFi per il tattico in regata ed il coach che ci segue dal gommone durante gli allenamenti. Stiamo usando anche una super bussola che costa come un Melges 20 ma nell’ottica di diverse stagioni é un investimento utilissimo. Analizzando i dati con il Sailingperformer, un software che ho sviluppato personalmente, la qualità della strumentazione nel suo insieme é evidente e rende più semplice e credibile l’analisi stessa.

ZGN: Dal punto di vista vele quali sono le novità di questo 2011 in seno alla flotta TP52?
FM: Beh, la cosa più evidente è l’affermazione del 3Di di North Sails (ndr, per saperne di più sul 3Di guarda l’intervista di Daniele Cassinari, velaio North Sails). Il procedimento impiegato per realizzare i nuovi profili porta alla creazione di vele molto più stabili nella forma e, di conseguenza, potenzialmente molto più semplici ed efficaci. Rispetto allo scorso anno sembrerebbe abbiano risolto il problema di spessori difformi riscontrato su alcuni profili.

ZGN: Terminata la trasferta di Cascais avete in programma di allenarvi o l’adunata è fissata direttamente a Marsiglia?
FM: Allo stato attuale l’equipaggio è convocato direttamente a Marsiglia. Tra le due tappe intercorrono appena poche settimane e i ragazzi dell’equipaggio sono impegnati in altre manifestazioni: allenarsi a ranghi ridotti, impiegando magari qualche riserva non avrebbe molto senso.

No comments so far.

Be first to leave comment below.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *