Talamone – Si è svolta nel corso del week end pasquale l’Acipelago 6.50, classica del calendario nazionale riservata ai Mini 6.50 portati da equipaggi in doppio.
Il percorso di 170 miglia ha portato la flotta da Talamone alle Formiche, quindi a Giannutri, all’Elba e a Capraia prima del ritorno a Talamone. Le condizioni dure hanno messo alla prova i concorrenti, costringendo diversi equipaggi al ritiro.
Della regata, vinta dai binomi Platone-D’Alì (Serie) e da MacFarlane-Nannini (Proto), ha inviato un report Andrea Pendibene, finito settimo assoluto: “Finale di regata amaro per aver fatto un errore a meno di 10 miglia dalla linea di arrivo che ci ha bloccati letteralmente dopo un’eccellente prova contro i migliori italiani (primo fra tutti e sul traguardo Pietro D’Ali) e stranieri (americani, russi ex olimpionici, francesi, australiani)“.
“Ottima partenza nei tre e una condotta di gara fluida. Dopo i vari passaggi Formiche di Grosseto, Giannutri, Capraia circa a metà percorso un forte sud-est ci ha imposto la tormentina a prua e due mani alla randa. Dopo il passaggio del Canale di Piombino sempre tra i primi, siamo finiti sotto l’ultimo capo prima di Talamone che ci ha fermato“.
“Abbiamo deciso di fare l’ultima strambata per entrare nel golfo in layline sotto spi e ci siamo trovati in una zona di piatta o petolè come dicono i francesi. A quel punto il dado era tratto e l’unica cosa da fare è stato di iniziare a cambiare tutte le vele possibili in ogni refolo fino ad uscirne, In questo valzer di vele sono passati il secondo, il terzo e il quarto che si sono infilati tra noi, l’arrivo e l’alta scogliera di Talamone (che difficilmente scorderò)“.
“L’inserimento del passaggio delle Formiche di Grosseto nel percorso ha reso ancor più tecnico e impegnativo la regata condizionata da vento forte sia nella salita fino a Capraia e nella discesa fino a Talamone”.
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