Uguali, eppure così diversi
AC World SeriesAmerica's CupLaylineTeam New ZealandVela 11 Gennaio 2012 Zerogradinord 0
San Francisco – La “semplice” iscrizione all’AC World Series è sufficiente per vedersi riconosciuto il diritto di voto sui dettagli relativi la 34ma America’s Cup e sui regolamenti della classe AC72? Chiedendo una risposta a questa semplice domanda, lo scorso 20 dicembre, il management di Emirates Team New Zealand si è presentato davanti alla Giuria della 34ma America’s Cup.
Secondo i kiwi, solo ai quattri team – Oracle Racing, Artemis Racing, Emirates Team New Zealand e Luna Rossa – che hanno versato i 200.000 Dollari per l’iscrizione all’America’s Cup Regatta, quella per intenderci che include la Louis Vuitton Cup e le finali dell’America’s Cup, deve essere riconosciuto il diritto di voto su argomenti riguardanti l’evento. Un diritto che deve essere invece negato a chi, pur partecipando all’AC World Series e dichiarando di voler voler prendere parte anche all’America’s Cup Regatta, ancora non ha depositato la quota.
“Ciò che sta accadendo è piuttosto singolare – ha sottolineato il CEO di Emirates Team New Zealand, Grant Dalton – Allo stato attuale ci sono nove team che regatano sugli AC45, mentre non saranno certo altrettanti a passare sull’AC72. Ebbene, al momento ogni votazione è influenzata dai team più piccoli, quelli che forse nemmeno arriveranno a disputare l’America’s Cup Regatta“.
“Capita infatti che Oracle Racing e Artemis Racing, visto il rapporto che lega Russell Coutts a Paul Cayard, votino sempre compatti. Lo stesso accade tra noi e Luna Rossa Challenge, e questo porta il voto sul due a due – continua Dalton – A questo punto entrano in scena i team più piccoli che, per i motivi di necessità più disparati, fanno fatica a schierarsi contro le proposte del Defender“.
Pur con qualche distinguo, la Giuria ha dichiarato fondato l’esposto presentato da Emirates Team New Zealand. In altre parole, anche secondo i giudici, un team, per poter votare su argomenti riguardanti la disputa della 34ma America’s Cup, deve prima essere in regola con il versamento della quota di iscrizione.
Alla base della nuova azione promossa dai kiwi c’è il cosiddetto Dalton Amendment, ovvero l’introduzione di un Codice di Comportamento che, seppur ancora in fase di definizione, dovrebbe garantire agli organizzatori della 34ma America’s Cup illimitati poteri di censura e penalizzazione nei confronti di chi, regolarmente iscritto alla manifestazione, dovesse criticare pubblicamente l’evento o la struttura organizzativa.
Una regola pensata proprio per tentare di mettere un freno alle esternazioni di Grant Dalton, da sempre pronto a sparare ad alzo zero nei confronti della nuova America’s Cup e di chi ha parlato di una riduzione dei costi ad essa relativi.
Per leggere la decisione della Giuria clicca qui.
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