Statistiche siti
"Non crediamo ad Ernesto e crediamo di avere buone ragioni per essere diffidenti. Basta dare un'occhiata alla prima versione del regolamento per rendersi conto...

[singlepic=1025,170,250,,left]America’s Cup – San Diego – (originariamente postato alle 15.01 del 5 dicembre 2008) – “Penso che utilizzeremo BMW Oracle Racing 90 per tentare qualche record di velocità se non dovesse essere utilizzata per la Coppa America. Qualcosa da fare lo troveremo. La priorità è riportare la Coppa sui giusti binari. Il nostro multiscafo è stato costruito per il Deed of Gift Match e se vinceremo potremo tornare a regole giuste e a un evento multichalleger, con regole uguali per tutti. Questa è la principale d’estinazione d’uso della barca e se riusciremo nel nostro intento, comunque ci riusciremo, sarò felice” così Larry Ellison ha risposto a Christopher Clarey, giornalista dell’International Herald Tribune che lo ha intervistato telefonicamente.

“Non crediamo ad Ernesto e crediamo di avere buone ragioni per essere diffidenti – ha proseguito il tycoon statunitense – Basta dare un’occhiata alla prima versione del regolamento per rendersi conto che è stato costretto a scendere a compromessi a causa della querela. Non ha agito spontaneamente e ancora non ha fatto abbastanza”.

AGGIORNAMENTO, 19.55 – Riportiamo un estratto dell’intervista rilasciata questa settimana da Larry Ellison, armatore di BMW Oracle Racing. Ellison, tycoon statunitense del software, è coinvolto in un duello legale con il defender della Coppa America, Alinghi, e con il suo armatore, Ernesto Bertarelli.
La traduzione è stata curata dalla nostra redazione, ci scusiamo pertanto per eventuali errori o imprecisioni.

CC: La vostra causa è ancora pendente. Cosa pensa dell’accordo per una Coppa da disputare nel 2010 che Alinghi sta cercando di raggiungere in Svizzera con gli altri team iscritti? Confida in questo processo e crede siano stati fatti dei passi avanti sui punti da voi contestati?
LE: Ci sono due tipi di team. Sono successe cose tremende. A causa della nostra azione legale, molti sindacati non riescono a trovare sponsor perchè ancora non c’è una data per la prossima America’s Cup e il tutto è immerso nell’incertezza. Una situazione che imputo ad Ernesto, perchè hanno creato uno yacht club ridicolo e fasullo e perchè hanno scritto regole unilaterali, sotto l’egida delle quali solo Ernesto ha la possibilità di vincere. Ecco perchè abbiamo risposto con la citazione. Ora tutti questi team sono in difficoltà. Non possono trovare sponsor e disperano che la situazione si possa risolvere, anche se a noi farebbe piacere risolverla. Alcuni di questi team non hanno alcuna chance di vincere, quindi non penso che a loro interessi, o forse non gli interessa proprio o non sono preoccupati che Ernesto possa a un certo punto dire: “possiamo cambiare le regole quando vogliamo” o “possiamo escludere un challenger quando vogliamo”. Ernesto difficilmente userebbe queste regole contro di loro. Potrebbe però usarle contro di noi, è per questo che siamo in una posizione diversa rispetto agli altri ed è per questo che non crediamo fino in fondo ad Ernesto.

CC: Cosa le farebbe cambiare idea?
LA: Tutto ciò che deve fare è tornare indietro e dire: “Torniamo alle regole dell’ultima Coppa”.

[singlepic=1027,170,250,,left]CC: Come si rapporta con l’idea che, se perderete la causa in tribunale, BMW Oracle Racing sarà fuori dalla Coppa?
LE: Se perdiamo la Coppa sarà in un mare di problemi, perchè questo significherebbe che Challenger of Record potrà essere chiunque. Anche un distributore di benzina. Anche un cugino di Ernesto. Loro, fondamentalmente, sostengono che Challenger of Record può essere chiunque si desideri. Secondo il loro punto di vista, per diventare Challenger of Record basta avere il nome di yacht club. Potresti creare qualcosa chiamandolo myyachtclub.com e potresti essere il rappresentante degli sfidanti. Non hai barche, iscritti, ma sei una società e quindi puoi lanciare la sfida, anche se ancora non hai la tua regata annuale. Secondo loro la regata annuale basta averla in programma nel futuro, quindi potresti diventare Challenger of Record. Dunque, ripeto, chiunque può diventare Challenger of Record e siccome chiunque è uguale a nessuno, è possibile approvare regole unilaterali. Credo che in una circostanze del genere Ernesto difenderebbe la Coppa per sempre perchè può fare quello che vuole. Dovrebbe tornare al vecchio Protocollo. Giusto?

CC: Quindi è come se foste impegnati per una causa superiore, anche se non avete ancora conquistato il diritto di difendere la Coppa sull’acqua e anche se la vostra immagine pubblica è un pò ammaccata?
LE: Russell Coutts ha vinto tre volte la Coppa sull’acqua e ci sono molti ragazzi con noi che l’hanno già conquistata. A conti fatti, alcuni dei nostri hanno vinto più volte di quanto ci sia riuscito Ernesto e uno dei nostri ha reso possibile la sua prima vittoria. Questa non è una mia decisione esclusiva. E’ una decisione presa da me dopo aver consultato Russell e gli altri del team, ora aspettiamo di vedere se per la Corte il Challenger of Record può essere chiunque: un sodalizio vecchio di due giorni, senza iscritti, barche, regate, senza niente. A quel punto cosa rimarrebbe? penso che sarebbe la fine della Coppa America così come la conosciamo. Ernesto potrebbe tornare al suo vecchio Protocollo, secondo il quale tutto gli umpire lavorano per lui, i giudici lavorano per lui, e potrebbe tornare alla sua idea originaria e magari decidere di scrivere una regola che gli consente di navigare su una barca speciale. La sua barca potrà avere il motore.

CC: Il mondo economico è a pezzi, trovare sponsor è difficile. Già non era messa bene prima la Coppa a causa della battaglia tra voi e Alinghi, ora sembra ridotta ancor peggio. Che conseguenze ha avuto tutto ciò su di lei?
LE: Terribili. Sto per partire per le Isole Canarie. La mia vela, al momento, è il circuito RC44. Non abbiamo più regatato su barche grandi o in America’s Cup. Abbiamo veleggiato solo su barche piccole. Tutti sullo stesso tipo di imbarcazione per tutto l’anno e mi sono divertito. Ma mi piacerebbe portare la Coppa fuori dal tribunale e tornare in acqua per essa. E’ una cosa impossibile senza regole giuste. Quando mi batto con ben Ainslie o James Spithill sull’RC44 so che le regole sono le stesse per tutti. Quando regati contro Ernesto, invece, c’è una serie di regole per lui e una serie di regole per tutti gli altri.

[singlepic=1028,250,170,,left]CC: Nonostante il vostro gigantesco trimarano, costruito per il Deed of Gift Match contro Alinghi, spera ancora nella soluzione della contesa e nella disputa di una Coppa multi-challenger tradizionale?
LA: Ho sensazioni contrastanti in merito. Penso che sarebbe un divertimento incredibile regatare sui multiscafi. Pauroso ma bello. E penso che in qualche modo sarebbe una cosa buona per lo sport, perchè porterebbe la vela estrema sotto gli occhi del pubblico. Gli spettatori vedrebbero confrontarsi due barche capaci di incredibili prestazioni, uno spettacolo televisivo straordinario. Dall’altra parte preferirei prendere parte a una Coppa convenzionale, con regole giuste e uguali per tutti.

CC: Ha mai timonato il trimarano?
LE: Si, è davvero strano. Non saprei descrivere l’esperienza. La barca, almeno a me, non ha trasmesso granchè tramite la ruota. Guardavo gli scafi e la loro altezza sull’acqua, guardavo gli strumenti ma non sentivo particolari sensazioni. Non l’ho timonato molto, e James Spithill mi ha detto che ci ha messo un pò anche lui a stabilire il giusto feeling. Io sono solito timonare osservando non solo l’elettronica, che comunque consulto, ma guardando anche le condizioni del vento e i suoi rinforzi. Mi aspettavo che la ruota mi trasmettesse tutte quelle sensazioni che non ho ricevuto dalla barca, così ho trovato l’esperienza molto stimolante, nonostante stessi navigando con dieci nodi di brezza. Non oso immaginare cosa voglia dire portarla con trenta nodi.


LARRY ELLISON: “WE DON’T TRUST ERNESTO”
America’s Cup – San Diego – BMW Oracle Racing‘s owner Larry Ellison talks with Christopehr Clarey of International Herald Tribune. Following we post the two Ellison’s statement:

“I think we’ll try to set a few speed records with the boat if it doesn’t get used,” said Ellison, the software impresario, in a telephone interview. “We’ll find something to do with it. Priority one is to get the America’s Cup back on track. The reason this boat was built was for the Deed of Gift match, so if we win the America’s Cup we can go back to a fair set of rules and a multichallenger event where the rules are the same for everybody. That’s the primary purpose of this boat, and if we get there, however we get there, I’ll be happy.”

“We don’t trust Ernesto, and we think we have good reason not to trust him,” Ellison said. “All you have to do is look at the first set of rules and realize he’s been forced to make these compromises because of the lawsuit. He hasn’t willingly made these, and he still has not made enough compromises.”

To read International Herald Tribune full story click here.

To read New York Times full story click here.

No comments so far.

Be first to leave comment below.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *