Larry Ellison: “Dear Ernesto…”
AlinghiAmerica's CupOracle Team USAVela 24 Ottobre 2008 Zerogradinord 0
[singlepic=618,250,170,,left]America’s Cup – San Francisco – Il Golden Gate Yacht Club ha reso noto oggi il contenuto di una lettera inviata nei giorni scorsi da Larry Ellison a Ernesto Bertarelli. Una missiva rimasta senza risposta, nella quale il tycoon statunitense descrive il suo progetto per una Coppa America moderna e basata sul consenso di tutti i challenger. Una manifestazione meno costosa, che sia in grado di portare in acqua un numero di sfidanti maggiore rispetto al passato e che sia governata da regole simili a quelle utilizzate nel 2007.
Nella lettera, datata 17 ottobre, si legge: “E’ mia intenzione supportare quanto più possibile la modernizzazione della Coppa seppur nei limiti fissati dall’attuale Deed of Gift e penso che alcune delle tue idee siano interessanti. Ma tutte queste modifiche richiedono tanto tempo per essere sviluppate e introdotte. Nel frattempo dobbiamo trovare una soluzione che sia in grado di riportare la Coppa America in acqua il prima possibile. Non è possibile pensare di cambiare centocinquantasette anni di storia e di tradizione in una notte, senza considerare attentamente tutte le implicazioni di tali cambiamenti e la consultazione delle parti interessate”.
La lettera ribadisce quanto proposto dal Golden Gate Yacht Club il 23 settembre, quando il sindacato di Larry Ellison aveva offerto alla Société Nautique de Genève la fine della battaglia legale in cambio di un evento multi challenger, da svolgersi sotto l’egida di regole simili a quelle che hanno governato la campagna valenciana. Dando per scontata la rinuncia di Bertarelli a regole antisportive e insistendo sulla necessità che i giudici e gli altri ufficiali di regata non dipendano da un’organizzazione da lui controllata, Ellison si dichiara inoltre disponibile ad appoggiare la proposta di una sola barca per team, come del resto “ogni altro modo che permetta una drastica riduzione dei costi”.
Nella lettera, il Golden Gate Yacht Club dichiara di essere disponibile alla presenza del defender nelle regate di selezione, seppur a determinate condizioni, come lo svolgimento della Coppa nel 2010 e l’utilizzo, durante la stessa, degli ACC Versione 5 con la possibilità per ogni team di costruire una sola barca. Sottolinea Ellison: “Ovviamente questa sarebbe la soluzione più rapida e meno costosa per riportare la Coppa in acqua quanto prima con il maggior numero di iscritti possibile”.
Ellison giunge quindi a proporre un meeting tra tutti i protagonisti dell’attuale quadro, per decidere in merito al regolamento di classe e altri dettagli, nonchè per fissare una data che sia di gradimento a tutte le parti coinvolte. Un invito rivolto a Bertarelli, cui spetta il compito di “far sedere i team attorno a un tavolo il prima possibile e prendere le decisioni in modo trasparente e democratico”.
Ellison plaude alle Louis Vuitton Pacific Series in quanto “eccellente occasione per i team di tornare in acqua” e propone che il formato deciso per l’evento “sia sfruttato per organizzare regate in altre parti del mondo, ospitate da team che abbiano preso parte alla Coppa America, come ha fatto Emirates Team New Zealand ad Auckland. Questo porterebbe a un calendario 2009-2011 ricco di eventi che garantirebbero ai team un notevole ritorno economico”.
Il portavoce del Golden Gate Yacht Club, Tom Ehman, ha reso noto che la lettera è stata spedita la scorsa settimana ed è rimasta senza risposta. Lo stesso ha affermato che la missiva è stata pubblicata in risposta all’annuncio di questa settimana con il quale Alinghi ha reso note le proprie intenzioni di lavorare a una trentatreesima Coppa America con regole fortemente favorevoli al defender: “Noi rimaniamo pronti e disposti a raggiungere un accordo al di fuori del tribunale sulla base di regole simili a quelle utilizzate per la rentaduesima America’s Cup – ha detto Ehman – Ma, come Larry ha proposto nella sua lettera, tutti i principali soggetti interessati devono essere coinvolti nel dibattito relativo alla trentatreesima edizione. Lavorando insieme i challenger sarebbero flessibili su molti dettagli e potrebbero trovare rapidamente un accordo con il defender. Questo è il modo più veloce e migliore per porre fine alla controversia e ottenere il ritorno della Coppa al suo ambiente naturale. E ‘sorprendente che la Société Nautique de Genève – come un fiduciario dell’America’s Cup – consenta ad Alinghi ed AC Management di fissare un nuovo termine per le iscrizioni a metà dicembre, dato che il tribunale di New York si pronuncierà definitivamente sulla battaglia legale in corso solo il prossimo anno. E’ il momento che Alinghi smetta di dettare le regole e si sieda con tutti i challenger, facendo uno sforzo sincero e concreto per raggiungere un comune accordo sulla data dell’evento, il formato, la classe di imbarcazioni e altre norme”.
Per scaricare il testo della lettera in italiano clicca qui.
Ellison proposes framework for “modernizing” America’s Cup by mutual consent…
[singlepic=619,170,250,,left][Golden Gate Yacht Club Press Release] …while returning to fair rules similar to the successful AC32 urges Bertarelli to convene a meeting of all America’s Cup stackholders to put America’s Cup back on course supports one-boat limit as “least expensive an fastest way to get the maximum number of teams back in the competition”. Calls on Bertarelli to support full calendar of international races hosted by cup teams extending format of Louis Vuitton Pacific Series.
The Golden Gate Yacht Club today released a letter sent last week from Larry Ellison to Ernesto Bertarelli proposing a framework to modernize the America’s Cup by mutual consent, reduce costs, and get the maximum number of teams back on the water for the 33rd edition as soon as possible, under fair rules similar to those that governed the highly successful event in 2007.
The letter, dated October 17th, states: “I support modernizing the Cup to the extent possible under the current Deed of Gift … [and] I think some of your re-structuring ideas have merit. But those will take time to develop and implement, and in the meantime we need to focus on solutions to get the America’s Cup back on the water as soon as possible. We also should not attempt to change 157 years of history and tradition overnight, without carefully considering all the ramifications of such changes and consulting with the important stakeholders”.
The letter reiterates GGYC’s September 23rd offer to end the legal battle over the next America’s Cup if Bertarelli’s Société Nautique de Genève (SNG) agrees to stage the 33rd America’s Cup as a conventional, multiple challenger regatta under fair rules similar to those that governed the event in 2007. Assuming Bertarelli drops such unfair conditions as insisting that the judges and other race officials be employed by an organization that he controls, Ellison states that he would support Bertarelli’s proposal to limit each team to one boat, along with “any other sensible cost cutting measures”.
The letter further says that GGYC would agree to allow the defender to race in the Challenger Selection Series with certain limitations, would be open to a 2010 date, and would consider using the ACC V5 class one more time, with each team limited to building only one new boat. Ellison wrote: “Obviously, this would be the least expensive and fastest way of getting the maximum number of teams back in the competition”.
Ellison proposes meetings of all the Cup stakeholders to resolve boat design and other issues, and to agree by mutual consent on an appropriate date. He urges Bertarelli to “get the teams together around one table as soon as possible” and make decisions “in an open, transparent and democratic process”.
Ellison also praises the Louis Vuitton Pacific Series as an “excellent and cost effective way to get the Cup teams back on the water” and he proposes that the LVPS format “be extended to include other similar regattas in other parts of the world, hosted by other Cup teams such as Emirates Team New Zealand is doing in Auckland”.
This could lead to a full 2009-2011 calendar of world-class regattas that would benefit the entire sailing community by providing a consistent commercial return for the teams.
GGYC spokesman Tom Ehman said Ellison’s letter was sent last week, and there had been no reply. He said the letter was being released in response to this week’s announcement by Alinghi of their intention to try and push forward with AC33 with rules heavily skewed in favor of the defender: “We remain ready and willing to reach a settlement outside of court based on rules similar to those used in the highly successful AC32 – Ehman said – But, as Larry proposed in his letter, all key stakeholders must be involved in meaningful discussions about what AC33 is going to look like. We’re confident the Challengers as a group would be flexible on many details and could quickly reach mutual consent with the Defender. That’s the fastest and best way to end the litigation and get the America’s Cup back on course. It is surprising that SNG – as a trustee of the America’s Cup – would allow Alinghi and AC Management to set another entry deadline for mid-December, given that the New York courts will not rule on the pending litigation until next year. It’s time Alinghi stops trying to dictate the rules and sits down with all viable Challengers in a sincere effort to reach mutual consent on the date, format, class of yacht and other key rules”.
To read Larry Ellison letter click here.
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