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Cino Ricci torna sull'argomento America's Cup con un'intervista rilasciata al Secolo XIX: il punto di vista dello skipper ravennate non è affatto cambiato, anzi:...

Ravenna – Solo un mese fa, in concomitanza della partenza della Palermo-Montecarlo e all’indomani dell’AC World Series di Cascais, a chi gli chiedeva un punto di vista in merito alla nuova Coppa America, CinoRicci aveva risposto di non credere nel format e nelle innovazioni introdotte da Russell Coutts.

Oggi, lo skipper ravennate torna sull’argomento con un’intervista rilasciata al Secolo XIX e il punto di vista non è affatto cambiato, anzi: “Non mi riconosco in questa Coppa America che sta nascendo. Posso anche essere contento che Venezia e Napoli offrano il loro splendore per ospitare l’evento ma attenzione, non si parla di Coppa America, ma di regate di allenamento con obiettivo commerciali“. La differenza tra le due realtà è presto spiegata: “In acqua ci saranno barche di 45 piedi e non di 72 come quelle che si affronteranno a San Francisco nel 2013“.

La mancanza di un team italiano si sente e impedisce alla manifestazione di imporsi all’attenzione dei media: “Mi sento come quei cinesi che hanno fatto il tifo per Inter e Milan alla Supercoppa Italiana. C’è bisogno di un Mascalzone Latino o di una Luna Rossa per far impazzire i molti di Bagnoli“.

E poi, ecco un affondo importante verso un evento che ha come slogan ‘The best sailors, the fastest boat’: “Parlano di campioni, ma se vai a vedere ce ne sono molti di più in altri circuiti“. Una presa di posizione chiaramente a favore dell’Extreme Sailing Series, attualmente ‘in visita’ a Trapani che tra gli iscritti vanta due team italiani: la citata Luna Rossa di Max Sirena e Niceforyou di Alberto Barovier.

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