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In una recente intervista rilasciata a Seahorse, Tom Schnackenberg parla del processo che sta portando alla definizione delle nuove regole di classe per la...

[singlepic=1014,170,250,,left] America’s Cup – Valencia – In una recente intervista rilasciata a Seahorse, Tom Schnackenberg parla del processo che sta portando alla definizione delle nuove regole di classe per la 33ma America’s Cup, progetto a cui sta lavorando con undici dei dodici challenger e Alinghi. L’obiettivo è portare a termine l’opera entro il gennaio 2009.
La traduzione che segue è curata dalla nostra redazione. Ci scusiamo fin d’ora per eventuali errori o imprecisioni.

“La Société Nautique de Genève, yacht club detentore della Coppa America, il defender Alinghi e il loro ente promotore AC Management, in accordo con il Challenger of Record, il Club Nautico Espanol de Vela, e gli altri sfidanti regolarmente iscritti, stanno facendo i passi necessari per riportare la 33ma Coppa America in acqua. Atto d’esordio di questo progetto comune è stato il primo meeting di Ginevra, che ha radunato dodici challenger.
Al primo posto dell’agenda c’era la necessità di dar vita ad un evento finanziariamente sostenibile, che comprendesse importanti tagli alle spese, come, ad esempio, quello di permettere la costruzione di una sola barca per team, ma che, tramite l’introduzione di una nuova classe di barche nata sul consenso comune, attirasse comunque l’attenzione del pubblico, dei designer e dei velisti. Scafi più veloci e spettacolari rispetto ai vecchi ACC Versione 5, ma meno costosi rispetto agli AC90 originariamente previsti per la 33ma edzione.

Alla fine del meeting, dieci degli undici challenger presenti e il defender hanno sottoscritto una lettera con la quale chiedevano a BMW Oracle Racing e al Golden Gate Yacht Club di ritirare la loro azione legale e di unirsi al processo giusto e costruttivo che avrebbe permesso all’America’s Cup di tornare in acqua il prima possibile.

A presiedere i Competitor Meetings è Brad Butterworth mentre Tom Schnackenberg è il coordinatore del processo che porterà alla creazione della nuova classe. Seahorse li ha incontrati entrambi all’indomani del primo meeting.

SH: Ci puoi dire in termini pratici cosa significa effettivamente il consenso attorno alle regole di progettazione?
TS: Siamo partiti da un progetto di base con il quale spiegavamo a quale tipo di barca stavamo pensando e abbiamo sollevato alcuni argomenti nel corso della discussione. Ciò che di solito accade è che qualcuno, nella stanza, avanza un’idea e se da parte degli altri si leva un mormorio di accordo, questa viene trattata come una vera e propria decisione. Altre questioni, invece, sono messe da parte finchè non vi è un’approfondimento interno a ogni team, o fino a quando i convenuti hanno riflettuto ulteriormente e fatto i loro conti. Spesso le questioni vengono riviste dopo un pò di tempo. Dopo il primo giro di opinioni tracciamo un documento di massima che, in seguito, può essere analizzato e discusso seguendo il processo sopra descritto. Un processo che si ripete usando le e-mail e i successivi meeting fintanto che non si giunge al momento della pubblicazione. Gli ultimi attimi sono sempre i più frenetici.

[singlepic=1013,250,170,,left]SH: Come pensate di intervenire per creare una Coppa America meno costosa in vista dei difficili anni a venire?
TS: Penso che si debbano realizzare barche più piccole, semplici e leggere, almeno per la prossima edizione. La decisione di lavorare a una campagna con una sola barca è un importante passo per contenere i costi della campagna.

SH: Siete partiti dallo scheletro dell’AC90 o da qualcosa di nuovo? Di più piccolo?
TS: Stiamo lavorando su questo. Un sacco di lavoro relativo ai dettagli dell’AC90 si è rivelato utile e sarebbe un vero peccato se venisse accantonato.

SH: La nuova classe potrà essere spettacolare e impegnativa come l’AC90, proposta originariamente?
TS: Beh, porterà alla costruzione di barche più piccole e leggere, che avranno aspetto e potenzialità notevoli, e saranno altrettanto impegnative da condurre in regata, mentre saranno più facili da gestire lontano dalle boe.

SH: A che punto è il nuovo regolamento?
TS: E’ in una fase in cui possiamo cominciare a lavorare sui numeri per procedere con ulteriori studi.

SH: Secondo Brad Butterworth, le nuove barche potrebbero essere destinate ad un uso più ampio…
TS: Questo è quello che auspica la gente, ossia che le barche abbiano un’utilità anche fuori dalla Coppa America. Questo aiuterà i team ad ammortizzare i costi e a poter utilizzare le barche su più campi di regata.

SH: Qual’è la deadline che avete attualmente fissato per la definizione del regolamento?
TS: Puntiamo a pubblicare il regolamento in gennaio, in questo modo tutti avranno tempo a sufficienza per studiarlo, per progettare e costruire le barche in vista dei match in programma per il 2010. Spero che la bozza finale sia pronta prima di Natale.”


TOM SCHNACKENBERG TALKS TO SEAHORSE ABOUT AC CLASS RULE
[Source Alinghi] In a recent interview with Seahorse magazine, Tom Schnackenberg discusses the ongoing process of coordinating the design of the new class rule for the 33rd America’s Cup, something he is working on with 11 of the 12 challengers and Alinghi with the aim of having it ready by January 2009…

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