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Una Compagnia della Vela mai così gremita: ducentosessanta persone tra soci del club centenario, di tutti i sodalizi della Zona e soprattutto tanti, tantissimi...

Venezia – Una Compagnia della Vela mai così gremita: ducentosessanta persone tra soci del club centenario, di tutti i sodalizi della Zona e soprattutto tanti, tantissimi amanti della vela, che non si sono fatti sfuggire l’occasione del debutto del ciclo di conferenze Aspettando la Coppa America. Barche, storie, protagonisti, serie di appuntamenti organizzati dalla Compagnia in vista della tappa delle America’s Cup World Series in programma dal 12 al 20 maggio 2012.

Il primo incontro intitolato L’Italia scopre l’America’s Cup: dalla storia all’avventura di Azzurra ha avuto per protagonisti Cino Ricci e Mauro Pelaschier, rispettivamente skipper e timoniere del sindacato velico che quasi 30 anni fa portò l’Italia nel fantastico mondo della mitica Brocca.

Accanto a loro Bruno Troublé alias Mr. America’s Cup, che proprio a Newport perfezionò la sua idea della Louis Vuitton Cup.

La serata è cominciata con un’emozionante carrellata di immagini che Carlo Borlenghi, anche lui presente all’evento, ha trovato nel proprio archivio e in quello di Livio Fioroni, fotografo “d’assalto” presente sul campo di Newport.

Dopo i saluti di rito affidati al Presidente della Compagnia della Vela Giorgio Orsoni, è stata la volta di Alberto Sonino, incaricato del sindaco per l’organizzazione in loco delle America’s Cup World Series, il quale ha delineato il programma delle regate, che si svolgeranno sia in mare aperto, sia nel Bacino di S. Marco, location sicuramente tra le più suggestive al mondo per una stadium race.

Antonio Vettese, giornalista, scrittore di vela e moderatore della conferenza, ha tratteggiato la storia della Coppa dalle origini al 1983, proponendo un interessante disamina dell’investimento economico di Defender e Challenge nell’arco di un secolo.

Ha divertito tutti il duetto di Ricci e Pelaschier per raccontare la loro Coppa America, vissuta con tutta la gioia e l’incoscienza dei neofiti, ma programmata con una professionalità che la vela italiana di allora non conosceva affatto. Unico rammarico? “Aver rotto quel maledetto jumper ed esserci fermati in semifinale” ha sentenziato Cino.

Particolare commozione ha destato il regalo che Bruno Troublé ha portato al Presidente Orsoni: “Negli ultimi mesi prima della sfida del Moro a San Diego – ha ricordato Troublé – avevo collaborato strettamente con Raul Gardini, il quale mi donò una bandiera del Moro di Venezia arrivata da Base 1. Ora credo che il posto giusto per conservarla sia nella nuova, splendida sede della Compagnia della Vela“.

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