America’s Cup, il sindaco di San Francisco e i dissidi interni
America's CupVela 9 Dicembre 2010 Zerogradinord 0
[singlepic id=4954 w=320 h=213 float=left]America’s Cup – San Francisco – Continua a suscitare polemiche in seno all’amministrazione comunale di Frisco l’affaire America’s Cup. Alcuni componenti il consiglio hanno infatti chiesto tempo in vista del voto finale dopo aver letto la nuova stesura dell’accordo redatto dall’ufficio del sindaco Gavin Newsome. Un agreement che, escludendo la zona centrale del lungomare, inizialmente indicata come ideale, mette sotto la luce dei riflettori i Pier compresi tra il 26 e il 28, attualmente occupati da quasi ottanta inquilini, evidentemente destinati allo sfratto.
Proprio ieri la commissione bilancio ha chiesto un aggiornamento dell’analisi finanziaria relativa al piano che prevede lo spostamento del villaggio Coppa America lungo le banchine nordest e che impegna gli organizzatori, guidati da Larry Ellison, a farsi carico dei costi necessari – circa 55 milioni di Dollari – a ristrutturare e modernizzare i Pier in cambio dello sfruttamento a lungo termine di due lotti localizzati a sud del Bay Bridge. Più esattamente, la Coppa a San Francisco garantirebbe a Ellison ben sessantasei anni di diritti sui moli compresi tra il 30 e il 32, arco temporale che lieviterà sino a settantacinque anni sui lotti Seawall Lot 330 compresi tra l’Embarcadero e Bryan Street. Inoltre, con soli 25 milioni di Dollari in più, il tycoon statunitense metterebbe le mani sui Pier compresi tra il 26 e il 28, anche in questo caso per sessantasei anni.
Il defender pagherebbe un affitto “…commercialmente ragionevole”, ma si vedrebbe riconosciuti finanziamenti a tassi agevolati per realizzare le infrastrutture necessarie.
“C’è ancora qualche importante dettaglio da definire” ha commentato il consigliere Ross Mirkarimi dopo ben quattro ore e mezza di udienza pubblica.
La commissione si riunirà in sessione speciale lunedì, il giorno prima del voto previsto per martedì, un voto che, secondo i favorevoli, dovrebbe garantire una spinta determinante all’assegnazione di un evento capace di generare un indotto economico di oltre 1.200 milioni di Dollari.
“Abbiamo buoni motivi di credere che, nei prossimi giorni, l’appoggio non potrà che crescere” ha sentenziato il portavoce di Newsom, Tony Winnicker.
Non è della stessa idea Chris Daly. Il consigliere comunale, da sempre contrario all’accordo, è tornato a sottolineare come ogni offerta altro non rappresenti che una generosa elargizione di soldi pubblici a uno degli uomini più ricchi del mondo.
Il consigliere David Campos, sottolineando le preoccupazioni circa le tutele legali di questa operazione, ha chiesto se, con più tempo davanti, la città potrebbe ottenere un accordo migliore. I negoziatori del sindaco hanno immediatamente ribattuto che un ritardo potrebbe essere fatale e potrebbe vanificare gli sforzi prodotti dalla città.
Secondo noi
Che la 34ma Coppa America sia affare di San Francisco è cosa ormai scontata. Lo scarso appeal della nuova America’s Cup disegnata da BMW Oracle Racing ha infatti spento sul nascere le velleità di altre potenziali sedi. Del resto, stanziare investimenti per qualche centinaio di milioni di Euro per ospitare un evento che vedrà coinvolti, nella migliore delle ipotesi, sei-otto team è infatti cosa difficile da spiegare ai cittadini e da far votare in commissione bilancio dove, in tempi di crisi, si è soliti fare la punta agli spilli.
La mancanza di alternative concrete non ha certo tolto il sonno al management di BMW Oracle Racing che, sin dalla conferenza stampa stampa post vittoria, aveva risposto in modo sfuggevole alle domande dei giornalisti spagnoli che ipotizzavano l’immediata conferma di Valencia come sede della Coppa America, lasciando intendere una certa propensione verso una difesa in terra statunitense. Posizione emersa chiaramente in seguito alle dichiarazioni mai smentite del sindaco di Valencia, Rita Barberà, che, nel corso di una conferenza stampa, spiegò come il Defender non avesse invitato la sua città a nessuna gara di selezione.
Libero di scegliere a sua piacimento, il Defender ha immediatamente iniziato a tessere le trame di un accordo con l’amministrazione di Gavin Newsome, in seno alla quale Larry Ellison gode di un certo appeal. Non si spiegherebbe altrimenti come mai al tycoon statunitense sia stato proposto un agreement che prevede lo sfruttamento di lotti di terreno per un periodo che va ben oltre la conclusione della 34ma America’s Cup. Un accordo che potrebbe essere in contrasto con gli obblighi fiduciari del trustee della Coppa America. Non va infatti dimenticato che il defender può godere dei diritti derivanti dal possesso della Vecchia Brocca fin tanto che ne è, appunto, titolare. Difficile immaginare che nel 2085 BMW Oracle Racing e il Golden Gate Yacht Club possano essere ancora insigniti del titolo di Defender.
AMERICA’S CUP, SOME SUPES HESITATE ON NEWSOME’S REVISED BID
[Source The San Francisco Chronicle] Mayor Gavin Newsom’s revised bid to host the next America’s Cup in San Francisco is giving some members of the Board of Supervisors pause.
The board’s budget committee on Wednesday asked for an updated financial analysis before voting on the plan, which shifts public race facilities to the northeastern waterfront. It also commits race organizers, led by billionaire Oracle CEO Larry Ellison, to paying at least $55 million to upgrade and stabilize piers in exchange for long-term development rights on at least two city-owned waterfront parcels south of the Bay Bridge.
“There’s a little more work – some critical work – that needs to be done,” Supervisor Ross Mirkarimi said at the close of a 4 1/2- hour hearing.
The committee is to meet in special session Monday before a final board vote slated for Tuesday on the city’s plan to attract a sporting event projected to funnel at least $1.2 billion into the local economy.
“We’re confident that after a few more days, support will only grow stronger,” Newsom spokesman Tony Winnicker said.
Under the deal Newsom’s administration finalized Wednesday with Ellison’s group, if the team selects San Francisco to host the regattas, it would get development rights and a 66-year lease on Piers 30-32 and a 75-year lease on, and possibly title to, Seawall Lot 330 across the Embarcadero at the foot of Bryant Street. The team would also have the option of paying at least $25 million more to shore up nearby Piers 26 and 28 in exchange for 66-year leases on them.
The team will pay “commercially reasonable” rent but be given credit for infrastructure work performed.
Newsom’s revised bid scraps the city’s original proposal to concentrate race facilities along the central waterfront, which had steeper up-front costs and included rent-free leases.
The current proposal for the first time includes development rights to Pier 26 and Pier 28. Overall, it would require the port to relocate 78 tenants.
An independent fiscal analysis of the new deal hasn’t been conducted.
The mayor’s Office of Economic and Workforce Development projects the current proposal would have a net benefit to the city of $13.1 million, with long-range development tax revenues of $31 million.
A report from the city controller’s office released Wednesday looking at the northern option without Piers 26 and 28 found that it would net $50.5 million for the city.
Still, there will be about $20 million in direct city costs for police, environmental review and other items. Those would be defrayed by up to $32 million that an America’s Cup Organizing Committee has pledged to raise.
Ellison’s BMWOracle Racing team, sponsored by San Francisco’s Golden Gate Yacht Club, captured the America’s Cup in February off Valencia, Spain, and will select the location of the next regatta. The team has set up an event authority arm to handle the commercial side of the Cup and will select a site by the end of the year.
Port Director Monique Moyer said the deal provides the cash-strapped city with a unique opportunity to develop decaying piers while speeding efforts to build a new cruise ship terminal at Pier 27.
Pier 27 beneath Coit Tower would be the public hub for the series of races, projected to be held on at least 43 days spread over more than a year, culminating in a final in September 2013. Team bases would be at a refurbished Piers 30-32, a seismically unsafe pier now used as a parking lot.
Critics of the proposal, like Supervisor Chris Daly, label it a giveaway of public resources to one of the world’s richest men.
Supervisor David Campos, noting concerns about legal protections in the deal, questioned whether the city could get a better agreement by taking more time to negotiate. Members of the mayor’s negotiating team and others suggested a delay could be fatal to the city’s efforts.
Mirkarimi, who grew up near Newport, R.I., which hosted the Cup from 1930 to 1983, said that city is poised to pounce if San Francisco stumbles.
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