America’s Cup, il punto di vista del Golden Gate Yacht Club
AC ManagementAlinghiAmerica's CupOracle Team USAVela 21 Novembre 2008 Zerogradinord 0
[singlepic=847,250,170,,left]America’s Cup – San Diego – Giunge in redazione la prima edizione del GGYC Cup Newsline, newsletter con la quale il club di cui è reppresentate BMW Oracle Racing, intende aggiornare i media di settore sugli ultimi sviluppi in ambito America’s Cup. Quella che segue è una traduzione curata da noi con il solo scopo di rendere il testo comprensibile a chi non ha dimistichezza con la lingua inglese:
Senza condizioni?
Martedì della scorsa settimana (11 novembre), Alinghi ha ospitato un meeting dei challenger e Brad Butterworth, nonostante avesse dichiarato ai media che avremmo potuto assistere senza condizioni, quando ha rinnovato l’invito lo ha condizionato alla remissione della querela che abbiamo presentato per assicurarci che Alinghi definisse regole eque e competitive per la prossima America’s Cup.
Ma senza un impegno da parte di Alinghi per modificare il Protocollo non può esserci l’impegno da parte nostra nel cessare la cause legale, come Alinghi (e ogni attento osservtaore) sapeva. In seguito alla nostra esclusione abbiamo rilasciato questa dichiarazione. Il punto chiave (da un anno a questa parte) è: “Abbiamo più volte proposto la remissione dell’azione legale a una semplice condizione, che Alinghi adotti regole eque e competitive”.
Mascalzone Latino si è recato a Ginevra per il meeting dei Challenger ma si è rifiutato di fimare l’accordo di riservatezza che Alinghi ha preteso venisse sottoscritto da tutti i partecipanti. Senza accordo di riservatezza non si entra. In risposta a questa decisione, Mascalzone Latino è stato escluso e ha rilasciato a sua volta una dichiarazione. Altri challenger di una certa imporatnza erano assenti: K-Challenge e Luna Rossa. E Victory Challenge, che era presente al meeting, non ha firmato la lettera del 31 ottobre con la quale i challenger ci chiedavano di rimettere l’azione legale.
Il meeting si è risolto con qualche interessante modifica al Protocollo, ma ne sono necessarie altre, come indicato nella nostra dichiarazione di mercoledi: “Uno dei punti più importanti resta l’Arbitration Panel.A questo si aggiungono altri aspetti, come il fatto che il defender può cambiare qualsiasi regola in qualsiasi momento e può imporre limitazioni e nuove norme a sfavore dei partecipanti”.
Guardando alla Corte
Giovedì, la Société Nautique de Genève ha depositato la sua memoria difensiva davanti alla Corte d’Appello dello Stato di New York, supportandola con le memorie del Club Nautico Espanol de Vela e un amicus curiae della Città di Valencia. Non siamo stati sorpresi di come, in questi documenti, i fatti siano stati stravolti. Ci ha stupito che la SNG e il CNEV abbiano presentato due liste di possibili partecipanti alla 33ma America’s Cup differenti e ci ha stupito apprendere che, secondo la memoria del CNEV, il Mercury Bay Yacht Club “vinse e difese la Coppa”.
Dal momento che gli altri non hanno seguito la causa da vicino come noi, abbiamo rilasciato una dichiarazione che spiega il nostro punto di vista (“Stiamo lottando contro un tentativo della SNG di contravvenire alle regole dell’America’s Cup, investendo del titolo di Challenger of Record uno yacht club fantasma, con l’obiettivo di far approvare un Protocollo che concede al defender un controllo sull’evento senza precedenti”) e che sottolinea “quanto anti competitive e ingiuste siano le regole scritte da Alinghi per la 33ma America’s Cup”.
La posta in gioco
In un’intervista rilasciata venerdì a Sail-World, Tom Ehman ha sottolineato se il Protocollo attuale dovesse diventare il documento principe della 33ma America’s Cup. Testuale: “Alinghi e il Challenger of record potranno emendare qualsiasi regola in qualsiasi momento e introdurne di nuove. Nessun challenger che si rispetti non può e non deve essere in accordo con questo aspetto”.
Tom ha inoltre sottolineato che abbiamo inviato al team spagnolo una lettera con dieci punti su cui lavorare per modificare definitivamente il protocollo.
NO STRING ATTACHED?
[BMW Oracle Racing Newsline] On Tuesday of last week (Nov. 11), Alinghi hosted a meeting of the Challengers, and despite Brad Butterworth telling the media that we could attend “no strings attached,” in fact, he later again extended the invitation but with a string attached – we could attend if we drop our lawsuit which is designed to make sure Alinghi has fair and competitive rules for AC33.
But without a commitment from Alinghi to change the protocol in return for our commitment to drop the suit, this was a non-starter, as Alinghi (and any fair-minded observer) knew. As a result of being “locked out,” we issued the following statement. The key take away (as it has been for over a year) is this: “We repeatedly have offered to drop our lawsuit on one simple condition – that Alinghi adopt fair and competitive rules.”
Mascalzone Latino went to Geneva for the Challengers’ meeting but refused to sign a Non-Disclosure Agreement (NDA) that Alinghi insisted all participants sign. No NDA, no admission! In response to their being locked out, they issued their own statement. Other serious Cup contenders who were conspicuously absent: K-Challenge and Luna Rossa. And Victory Challenge, which attended the meeting, did not sign the Oct. 31 Challenger’s “letter” asking us to drop the suit.
The meeting resulted in some welcome changes to the Protocol, but more changes are required, as we expressed in a statement on Wednesday. “[A] major sticking point remains the arbitration panel . In addition, other fundamental fairness issues remain to be addressed, including the fact that the Defender can change any of the rules at any time and can impose any new rule or restriction on the competitors.”
Court Watch
On Thursday, Société Nautique de Genève filed its reply brief in the New York State Court of Appeals, with a companion brief filed by CNEV and an amicus brief from the City of Valencia. We were not surprised at the misstatements of fact in the briefs. We were surprised at SNG’s and CNEV’s differing lists of possible participants in AC33 and astonished to learn from CNEV’s brief that the Mercury Bay Yacht Club “won and defended the Cup.”
Since others are not following the case as closely as we are, we issued a statement that states our purpose (“We are fighting an attempt by SNG to circumvent the rules of the America’s Cup by installing a sham yacht club as Challenger of Record in order to create an unfair protocol that gives it unprecedented and lopsided control of the contest”), corrects the record and underscores “just how unfair and anti-competitive Alinghi‘s AC33 rules are.”
What’s at stake
In an interview with Sail-World on Friday, Tom Ehman highlighted precisely what’s at stake if the flawed proposed Protocol becomes the governing document of AC 33. Key quote: “Alinghi and their Challenger of Record can still amend any of these Rules at any time and still impose new Rules. Any serious challenger would not – should not – be comfortable with that.”
Tom noted that we had sent a letter to the Spanish team that outlined a 10-point plan for fixing the Protocol.
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