America’s Cup, ENTZ vs ACEA: “Promesse non mantenute”
America's CupTeam New ZealandVela 3 Ottobre 2012 Zerogradinord 0
San Francisco – Nemmeno il tempo di tornare in acqua e già a San Francisco scoppia la polemica. A promuoverla, muovendo da basi “solide”, è Grant Dalton. Il CEO di Emirates Team New Zealand accusa l’America’s Cup Event Authority e l’America’s Cup Race Management di non aver tenuto fede agli obblighi contrattuali relativi alla realizzazione delle basi dei team sui Pier 30 e 32. Anzi, gli organizzatori hanno comunicato che tali sistemazioni non sono più richieste e che non è loro intenzione sborsare denari in favore della loro realizzazione.
Dean Barker, skipper di Emirates Team New Zealand, ha dichiarato: “A sei mesi dal nostro trasferimento a San Francisco siamo stati informati che l’area riservata alle basi resterà com’è ora: uno spazio vuoto, con nulla di concreto. Dovremo procurarci gru, pontili e attivare tutti i servizi richiesti. Noi non abbiamo mai messo a budget tali strutture e che adesso siano caricate su di noi è oggettivamente incredibile. Devo dire che siamo molto ma molto lontani dalla visione che ci era stata presentata nel settembre 2010. Ellison ha messo molte delle sue risorse finanziarie per far sì che la Coppa del prossimo anno sia un grande evento ma per una serie di decisioni prese da differenti persone ci troviamo con soli tre sfidanti e nessuna agevolazione. Questo è molto distante dal successo del 2007 a Valencia, da qualunque prospettiva si guardi alla cosa”.
In conclusione del suo intervento, Barker snon è stato tenere nemmeno nei confroni degli AC72: “I catamarani sono eccezionali, ma gli AC72 sono davvero costosi. Non solo è estrema la progettazione e la costruzione delle barche: c’è anche bisogno di un piccolo esercito per varare e alare ogni giorno la barca, senza contare i lavori necessari a mantenerla”.
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