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BMW Oracle Racing, team facente capo a Larry Ellison, è pronta a trasferire le principali operazioni di costruzione delle sue barche da Washington (USA)...

[singlepic=1473,170,250,,left]America’s Cup – Auckland – BMW Oracle Racing, team facente capo a Larry Ellison, è pronta a trasferire le principali operazioni di costruzione delle sue barche da Washington (USA) a Warkworth (NZ) dove prevede di attivare un centro ad alta tecnologia per la progettazione di materiali compositi, turbine eoliche ed eco-abitazioni.

Tim Smyth, che dirige la squadra incaricata di realizzare le imbarcazioni assieme al neozelandese Mark Turner, ha dichiarato che la socità ha preso in considerazione la possibilità di trasferirsi sin dalla Coppa del 2000, quando la coppia iniziò a lavorare unita: “E’ una vera e propria saga. Il primo a parlarne fu Chris Dickson. In seguito è diventata una mia ambizione. Siamo neozelandesi e ci piacerebbe vivere lì”.

Smyth, che proviene originariamente da Nelson, ma ha una casa a Rodney’s Matakana, ha detto che inizialmente il team si mise in cerca di un sito a Greenfields Rodney, ma poi qualcuno ha suggerito il vecchio stabilimento del Rodney Times, a Warkworth: “Si tratta di un edificio ideale, adatto al nostro scopo. Al suo interno si svolgeva attività di tipografia e per questo ha un impianto elettrico ben dimesionato e abbondanti spazi”.

La società ha acquistato l’edificio di 5300 mq nei primi mesi del 2008 e ha trascorso l’ultimo anno nel ricondizionare la zona uffici: “I locali sono rimasti disabitati per un bel pò ed è normale che necessitino di lavori”.

Il capannone principale, dove verrano costruite le barche, non è ancora stato toccato, ma Smyth è convinto che il tutto sarà pronto verso la metà di quest’anno. nel mentre, il team continuerà a svolgere la sua attività a Washington, e sarà così anche durante la Coppa America, visto che alcune parti degli scafi devono essere assemblate nel paese di origine del team.

Smyth ha detto che il suo visto di lavoro valido per gli stati Uniti gli permetteva unicamente di lavorare alla costruzione delle barche da impiegare durante l’America’s Cup. Trasferendosi in Nuova Zelanda, invece, potrà sfruttare tutto il potenziale di uno dei mercati nautici più attivi e imporsi nel settore dei materiali compositi high-tech. qualcuno ha anche suggerito di espandare l’attività anche nel settore degli aeromobili di lusso, un settore nel quale opera Air New Zealand attraverso l’impresa Altitude: “Non siamo certo interessati a realizzare poltrone in legno o pelle, ma bensì guardiamo alla produzione dei materiali compositi utilizzati negli aeromobili”.

[singlepic=1472,250,170,,left]Ma uno dei mercati più interessanti, secondo Smyth, è quello delle turbine a vento: “Sono un prodotto molto ingombrante e gran parte del costo è costituito dalle spese di trasporto. L’idea è quella di costruirle in prossimità delle infrastrutture. Se la Nuova Zelanda pensa di investire in questa fonte di energia, dobbiamo investire e costruirli sul suo territorio”.

Un settore altrettanto interessante è quello dei materiali compositi nella ristrutturazione di infrastrutture vecchie o nelle costruzione di abitazioni eco-sostenibili. Smyth ha poi aggiunto che l’industria navale rappresenta una piccola parte del mercato del composito, nell’ambito del quale è ritenuto un prodotto a bassa tecnologia. Nel corso dei dieci anni di permanenza negli Stati Uniti, Smyth ha avuto modo di imparare molto sull’impiego dei materiali compositi ed è entrato in contatto con ditte come la Boeing e la Lockeed Martin.

In Nuova Zelanda sono tante le persone che vantano grande esperienza e competenze tecnologiche nella costruzione di imbarcazioni in materiali compositi e a loro disposizione hanno stabilimenti importanti, ma il dipendente di BMW Oracle Racing sostiene che queste risorse sono sotto-utilizzate.

Smyth, che ha viaggiato in tutto il mondo per costruire barche, ha detto che in tutte le altre nazioni il lavoro dei costruttori è supportato dai terzisti, mentre in Nuova Zelanda questo aspetto è ancora carente. In altri paesi si è smesso da tempo di costruire le barche a mano perchè è meno economico e sono state prodotte macchine in grado di svolgere mansioni ad altissima tecnologia. E’ per questo che prevede di trasferire in loco già nel corso dei prossimi mesi una fresatrice di ultima genarazione. Il sito di Warkworth potrebbe impiegare sino a 60 persone, ma i numeri esatti sono ancora incerti.

Mike Smith, responsabile dello Sviluppo Economico di Rodney, ha affermato che quello di BMW Oracle Racing è un caso insolito, ma tante sono le aziende che pensano di trasferirsi a sud di Auckland: “Siamo molto fortunati ad avere una società come questa interessata a trasferirsi in Nuova Zelanda. Si tratta del tipo di industria di cui abbiamo bisogno”.


ORACLE THINKS BIG AT NZ BASE
[Source New Zealand Herald] Larry Ellison’s BMW Oracle Racing team is poised to move its main boat building operations from Washington to Warkworth and plans to set up a high-tech hub with the potential to design composite materials used in aeroplanes, wind turbines and eco-friendly homes.

Tim Smyth, who heads up Oracle’s construction team alongside fellow Kiwi Mark Turner, said the company had been considering moving operations down to New Zealand since the pair joined BMW Oracle Racing in 2000: “It’s been quite a saga. We initially were into it when Chris Dickson was on board. It’s long been an ambition of mine since I joined Oracle in 2000. Being New Zealanders we wanted to live there.”

Smyth, who originally comes from Nelson but has a house in Rodney’s Matakana, said initially they looked for a greenfields site in Rodney before someone suggested the old Rodney Times printing presses in Warkworth: “It’s an ideal building, being a printing shop it had plenty of electricity and a lot of space, it was well-suited for what we do.”

The company bought the 5300sq m building in early 2008 and has spent the last year refurbishing the office space: “It had been unoccupied for a while so it needed extensive work.”

The main hall where the boat building will take place has yet to have any work done but Smyth says they are hoping to have that ready in time to bring some of the operations down by mid-year. The team will still keep its operations going in Washington as under the America’s Cup rules part of the boat has to be completed in the country the team represents.

Smyth said under his present US visa conditions he was only allowed to build boats associated with America’s Cup racing. But the move to New Zealand would open up the potential for it to expand the business into the broader marine market as well as the high-tech composite industry. He said some had suggested the business expand into the luxury aircraft market, an area which Air New Zealand already operates in through its Altitude business: “We are not particularly interested in doing fine woodwork or leather chairs but we would be interested in the composites that connect it to the aircraft.”

But one area where he is keen is making wind turbines: “They are a large product and a significant part of the cost is transport. They need to be built close to the infrastructure. If New Zealand is going to be getting into it in a big way we need to be making them at home,” he said.

A third area was for use in infrastructure where composites could be used to retrofit old concrete structures or in building modular style eco-houses. Smyth said the marine industry was only a small part of the composite market and was considered to be at the low-tech end. But being based in the US for close to 10 years had brought him into contact with other users of composite materials including aerospace companies Boeing and Lockheed Martin.

Smyth said New Zealand had a lot of experienced people in the boat building industry and with composite technology skills but he believed it was currently under-utilised. Smyth said he had worked in boat building all over the world and in every other country an industry had built up behind it to support the builders. But New Zealand did not have that back-up industry which meant it was “falling behind in the technology stakes”.

Other countries had moved beyond building boats by hand because it was no longer economical and had built machines for high-definition work. He planned to bring a high-tech milling machine to New Zealand in the next few months. The Warkworth site would have the potential to employ about 60 people although numbers would fluctuate.

Rodney Economic Development Trust’s Mike Smith said the BMW Oracle Racing situation was an unusual case as often manufacturers wanted to be located in South Auckland: “We are very lucky to get a company like that coming to New Zealand. It is the type of industry that New Zealand needs.”
By Tamsyn Parker

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