AC World Series, anche Luna Rossa finisce a testa in giù
AC World SeriesAmerica's CupIncidentiLuna RossaVela 20 Agosto 2012 Zerogradinord 0
San Francisco – Nemmeno il tempo di iniziare a regatare, e già la Baia di San Francisco ha messo in chiaro le cose: il campo di regata californiano si è infatti confermato essere uno dei più insidiosi e difficili al mondo, almeno a giudicare dal numero di imbarcazioni che sono finite a testa in giù durante i primi giorni di allenamento.
Team Korea è stato il primo a scuffiare. Prima di lasciare gli ormeggi, lo skipper Nathan Outteridge aveva illustrato l’importanza dell’essere conservativi nelle prime fasi dell’allenamento e aveva spiegato che il suo equipaggio avrebbe spinto sull’acceleratore giorno dopo giorno. Un atteggiamento che non è servito a salvarsi dal finire gambe all’aria.
“Stavamo facendo qualche speed test con Energy Team e stavamo cercando di sorpassarli, quindi spingevamo davvero – ha commentato Outteridge – Ora possiamo dire di avere scoperto il limite“.
Mark Bulkeley è volato attraverso la parte inferiore della wing ma non ha riportato ferite o lesioni. Il team ha raddrizzato la barca in pochi minuti e ha ripreso a navigare verso il porto. L’ala deve essere riparata, ma Team Korea dovrebbe completare i lavori in tempo per essere sulla linea di partenza dell’AC World Series di San Francisco.
La seconda scuffia è toccata a Luna Rossa e ha comportato danni più estesi. Luna Rossa Swordfish si è ribaltata nel tardo pomeriggio, quando il vento soffiava oltre i 20 nodi. La barca è rimasta in posizione innaturale per oltre mezz’ora e ha riportato danni significativa alla wing. Tutti i flap sono stati rimossi e imbarcati sulla barca appoggio del team italiano e anche la parte frontale dell’ala è rimasta danneggiata.
“Eravamo nelle fasi di pre-start della regata di prova, abbiamo poggiato e ci siamo ribaltati – ha spiegato lo skipper del team italiano, Max Sirena – C’era tanto vento, più di 25 nodi, che soffiando contro la direzione della corrente ha alzato un significativo moto ondoso. Sono cose che capitano quando spingi al limite“.
“Il grosso del danno si è fatto nel momento in cui abbiamo scuffiato: la barca ha alzato la prua verso il cielo e infilato la poppa in acqua. La wing ha certo visto tempi migliori. Credo useremo un’ala nuova e speriamo di poter essere in acqua già lunedì“.
A inizio settimana, anche Artemis Racing aveva scuffiato durante una sessione di allenamento, a dimostrazione che le condizioni di San Francisco sono sempre al limite e non perdonano errori.
“Nel corso degli ultimi giorni abbiamo dovuto fare i conti con una forte corrente e con venti tesi: condizioni che rendono questo campo di regata particolarmente competitivo” ha spiegato il tattico di Oracle Team USA, John Kostecki.
Un’opinione condivisa da buona parte dei velisti presenti a San Francisco, che raccontano più o meno diffusamente di quanto sia difficile abituarsi alle impegnative condizioni della Baia.
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