Riva di Traiano – Una regata perfetta, una volata condotta in testa quasi dall’inizio alla fine. Può sintetizzarsi così la regata di Giancarlo Simeoli e Michele Vaccari sul Vismara 46 Aeronautica Militare, arrivato al traguardo di Riva di Traiano primo di tutta la flotta alle 6:02:30 del mattino.
“Abbiamo fatto sempre le scelte che ritenevamo giuste – ha commentato in banchina Michele Vaccari – ed in effetti si sono rivelate azzeccate”. “Erano 4 anni che ci preparavamo a questa regata in doppio – ha aggiunto Giancarlo SImeoli – e siamo contenti che il nostro lavoro sia stato ripagato. La nostra barca poi, con le arie leggere da il massimo, ed è questa una delle ragioni della nostra vittoria“. Un’altra ragione, leggermente più prosaica, c’è. Alla fine estorciamo un… “si è rotto il frigo – detto all’unisono – ed abbiamo dovuto buttare via tutto. Avevamo solo un po’ di frutta e la fame si è fatta sentire“. Quindi più che il vento potè il digiuno!
Dopo di loro i due Sunfast 3600, Lunatika e Bora First. Stefano Chiarotti e Ambrogio Beccaria hanno tagliato il traguardo alle 12:09:18, mentre Piercarlo Antonelli e Giovanni Bonzio alle 12:46:45.
Altra storia da raccontare, dopo la fame di Giancarlo e Michele, è il viaggio nel tempo di Alberto Bona. “Ma davvero è venerdì?“, ripeteva all’arrivo con lo sguardo un po’ smarrito. Dopo le conferme di chi gli stava intorno, incominciava a contare sulle dita…”son partito domenica…” e finite le dita della mano al giovedì continuava a guardarsi intorno incredulo. Non è stato convinto fino in fondo per un po’. E mentre si andava in processione a prendere un caffé ripeteva: “Vabbé, se mi dite che è venerdì, vuol dire che ripartirò da qui domenica“. Tornato al presente, Alberto Bona ha esaminato la regata: “Durissima, molto tecnica, con un percorso di una bellezza mozzafiato ma con tante cose cui fare attenzione. Il meteo è stato terribile, pensavo di impazzire nella bonaccia. Il fatto, poi, di vedere altre barche in equipaggio che manovravano per prendere qualche arietta mi faceva impazzire. Alla fine cedevi ed incominciavi anche tu a manovrare. Ma sei da solo e la fatica è pazzesca. Comunque regatare in Mediterraneo è bello, ma troppo faticoso. Voglio l’Oceano“.
La notte della Roma per 1 si era aperta, però, con un grande coup de theatre. A 30 miglia dall’arrivo, quando era in testa alla flotta, Carlo Potestà gettava la spugna ed avvisava la Direzione di Corsa del suo ritiro. “Ho la testa un po’ bollita – scriveva Potestà – e tagliare quel cavo d’acciaio (il sigillo al motore ndr.) con poco spazio è stata dura. Sto arrivando a motore“. Viste le condizioni dichiarate, il Comitato di regata è uscito per assisterlo nell’ormeggio verso l’una di notte.
Nella Roma per Tutti, infine, a prevalere in tempo reale è stato Junoplano (06:16:37), seguito da Shirlaf (07:19:53) e da Scricca (11:13:32). Ma per conoscere il nome del vincitore overall bosognerà ancora attendere parecchio. Gli arrivi si susseguiranno incessanti per tutta la giornata di oggi e di sabato.
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