Rolex Middle Sea Race, il primato di Lucky resiste alla flotta dei J
AlturaRolex Middle Sea RaceVela 28 Ottobre 2010 Zerogradinord 0
Rolex Middle Sea Race – Malta – Se vi piace seguire i progressi della flotta della Rolex Middle Sea Race sul vostro computer con lo yacht tracker, sicuramente ieri avrete seguito il percorso del J-122 Artie. Sin dalla partenza di cinque giorni fa, la barca maltese ha navigato molto bene, grazie a una buona dose di conoscenza locale e al talento dell’equipaggio. In una regata che quest’anno è stata definita impegnativa e complessa, i co-skipper Lee Satariano e Christian Ripard sono riusciti a evitare i numerosi buchi d’aria, mantenendo la barca sempre in velocità anche con vento leggero; lungo la costa occidentale della Sicilia e intorno a Pantelleria e Lampedusa hanno anche dimostrato di saper affrontare vento forte e mare grosso.
Lunedì il maxi sloveno Reichel-Pugh 100 Esimit Europa 2 ha conquistato i line honours (la vittoria in tempo reale) e per un certo periodo è rimasto in testa alla classifica overall in tempo compensato, per poi essere superato dalla splendida performance del TP52 Lucky. A contendersi il comando overall in compensato c’erano anche Artie e il J-133 maltese Jaru. Per conquistare la vittoria, Artie avrebbe dovuto finire alle 8.18 di ieri mattina: questo significava registrare una velocità media di circa 9 nodi ai vari checkpoint del percorso e Artie aveva dimostrato di poter farcela – un buon passo per il J-122, appartenente a questa classe di regata-crociera di 40 piedi che ha avuto grande successo in varie regate d’altura tra cui la Rolex Fastnet Race.
Ieri Artie ha percorso la tratta da Lampedusa al canale di Comino in piena velocità, con punte di 15-20 nodi. Tra Gozo e Comino la brezza ha tenuto, poi verso le 08.00, mentre Artie procedeva verso Marsamxett Harbour, il vento è calato vanificando ogni speranza di vittoria. Artie ha tagliato il traguardo alle 8.44 di ieri, mancando il titolo overall per soli 26 minuti.
L’armatore e co-skipper Lee Satariano, ovviamente deluso, ha dichiarato: “Martedì notte per un’ora la barca è andata benissimo planando sulle onde. Mi sono divertito molto, andavamo a tutto gas. Non avremmo potuto fare nulla di diverso, abbiamo spinto la barca al massimo da inizio a fine; è da poco che regatiamo con questo yacht e siamo molti soddisfatti del nostro risultato. L’ultimo giorno sapevamo di essere vicini alla vittoria overall e abbiamo navigato al limite, senza rilassarci mai. Ogni anno gli iscritti della Rolex Middle Sea Race aumentano e il livello è cresciuto moltissimo. Le barche maltesi negli ultimi anni hanno raggiunto ottimi risultati; ora possiamo competere contro avversari internazionali”.
Il co-skipper di Artie, Christian Ripard, ha dichiarato: “La navigazione di ieri notte è stata incredibile e l’equipaggio ha lavorato in perfetta sintonia. Abbiamo regatato al limite e questo richiede molta precisione che si può ottenere solo quando l’equipaggio lavora con perfetto tempismo”.
Ripard condusse il J-125 Straight Dealer alla vittoria overall della Rolex Middle Sea Race nel 2001 con il ruolo di skipper. Christian Ripard appartiene allo stuolo di velisti Ripard di Malta. E’ figlio di Paul Ripard, che fu uno dei fondatori di questa leggendaria regata insieme a suo zio John Ripard Sr., noto e rispettato giudice di regata internazionale.
Dopo la mancata vittoria di Artie, è Lucky dell’americano Bryon Ehrhart il leader provvisorio della regata in tempo compensato in IRC. Ehrhart, che questa mattina era al Royal Malta Yacht Club con il suo equipaggio, ha dichiarato: “Questo risultato va oltre ogni mia aspettativa. Siamo venuti qui con l’intenzione di disputare una regata interessante e siamo pure riusciti a fare bella figura. La Rolex Middle Sea Race ha una grande reputazione e questo e’ il motivo per cui siamo venuti fin qui. Sapevamo che sarebbe stata una regata interessante e si è rivelata un’esperienza straordinaria: abbiamo usato ogni vela possibile, dal genoa più leggero allo spinnaker più pesante. E’ stata una regata davvero molto impegnatia dal punto di vista della tattica e della strategia ma fortunatamente avevamo un ottimo navigatore, Ian Moore. Alcune decisioni cruciali ci hanno consentito di guadagnare molte ore e penso che la differenza in tempo compensato ammonti in venticinque minuti. Ian è stato abilissimo. Poi ovviamente ha contribuito al risultato l’ottimo lavoro dell’equipaggio. Questa è una regata molto dura dal punto di vista fisico e i ragazzi hanno spinto sempre al massimo senza mai perdere la concentrazione. I nostri rivali Pace, il Cookson 50 (Cantankerous) e Wild Joe hanno navigato sempre a vista e ci hanno tenuti sulle spine”.
Ehrhart, socio di entrambi il New York Yacht Club e il Chicago Yacht Club, ha dichiarato: “Siamo stati molto contenti di venire qui a sfidare le flotte europee e direi che ci siamo comportati bene contro questi temibili avversari. Abbiamo regatato in altre parti del mondo e questi equipaggi sono molto difficili da battere. Per partecipare a questa regata devi essere molto motivato ed esorto chiunque a venire a provare questa esperienza. Lo spettacolo di Stromboli in eruzione è davvero incredibile. Puoi ammirare varie tonalità di fumo e lava – cose che a Chicago non trovi di certo. La Rolex Middle Sea Race è una regata classica e nella mia mente rimarrà sempre tale. E’ la regata più interessante alla quale ho mai partecipato e ne ho disputate parecchie”.
Il programma di Lucky per la prossima stagione include la Giraglia Rolex Cup del prossimo giugno e la Rolex Fastnet Race. Dopo queste regate la barca andrà in Atlantico, parteciperà alla Jamaica Race, poi si sposterà sulla costa ovest degli USA per la Transpac Race fino alle Hawai; infine andrà a Hong Kong per la Rolex China Sea Race. Questa è una barca con un armatore molto attivo. Lo stesso armatore che nel giorno di riposo prima della partenza ha trascorso quattro ore e mezzo a scalare i 3.500 metri dell’Etna, il vulcano attivo più grande d’Europa, insieme al socio d’equipaggio Alastair Speare-Cole: “Perché quando regati non muovi molto le gambe”.
Il TransPac 52 è una barca più adatta alle regate sulle boe, tuttavia è molto competitiva – anche se non particolarmente comoda – per brevi tratte d’altura. Ehrhart ha dichiarato: “Queste barche sono molto solide. Il nostro è uno dei TransPac 52 più vecchi, risale all’epoca quando erano costruiti per essere performanti ‘in mare’. Siamo fiduciosi che la barca non si romperà. Sono più le persone a subire la fatica di questa regata. Nel nostro equipaggio abbiamo un 73enne attivo regatante di Etchell della Florida – è molto allenato e in gran forma e ha fatto un ottimo lavoro. Questo è il tipo di barca su cui bisogna tenere una scorta di aspirina per alleviare i dolori. E’ uno yacht molto fisico e in qualsiasi regata in cui ci sono più di 20 nodi di vento la fatica si fa sentire… ma non siamo venuti qui per sederci in poltrona, siamo qui per partecipare alla Rolex Middle Sea Race”.
La prima barca maltese a tagliare il traguardo è stata Jaru, il J-133 di Andrew Calascione con un tempo di 3 giorni, 20 ore e 2 minuti. Calascione ha dichiarato: “Martedì notte la navigazione è stata davvero speciale. La luna è comparsa proprio quando era ora di dirigerci nella sua direzione. C’erano più o meno 17 nodi di vento costante – spinnaker su – e raffiche fino a 25 nodi, ottima velocità con vento al lasco e mare grosso. E’ stata una notte magnifica di vela, dodici ore piene, una di quelle che ti sogni! L’equipaggio è in gran forma ed è andato tutto bene”.
Le altre barche maltesi ancora in regata ci hanno inviato i loro aggiornamenti questa mattina. Alle 8.21 di ieri, BOV Plain Sailing Tango condotto da un equipaggio a due ha dichiarato: “siamo stanchi ed esausti, ma felici di essere ancora in regata. Abbiamo appena trascorso la terza notte burrascosa passando Pantelleria. C’era molto più vento del previsto, con raffiche di oltre 40 nodi. Abbiamo navigato tutta notte con solo il fiocco tre, planando a 9 nodi”.
Maya Podesta ci ha scritto da Elusive 2 Medbank ieri mattina alle 09.30: “Finalmente siamo sulla via di casa, dopo due notti molto movimentate. I colpi di vento aspettano sempre la notte per colpirti, oppure l’ora di pranzo. Ieri ci siamo dovuti districare tra i vari groppi e ci sono stati dei bellissimi arcobaleni. Il cielo notturno doveva essere illuminato dalla luna piena, invece era scuro e illuminato solo dai fulmini – si stava preparando un temporale gigantesco! Allora randa di nuovo giù e continui cambi da una a due mani di terzaroli. Ma siamo sopravvissuti e non vediamo l’ora di arrivare a casa e dormire un pò”.
Tra le barche che oggi si sono ritirate, figurano Libera, Legally Brunette, Allegra Garmin e Aziza – il totale dei ritiri ammonta a dodici.
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ROLEX MIDDLE SEA RACE, DOWN TO THE WIRE
[Regattanews Press Release] If you have any interest in peering at a yacht tracker incessantly, you would have surely been following the track of the J-122 Artie in the Rolex Middle Sea Race last night. Since the race start four days ago, the Maltese boat had been seemingly guided by keen local knowledge, as well as sharp sailing talent. In a race which, this year, has been called ‘tricky’, or ‘challenging’, co-skippers Lee Satariano and Christian Ripard have worked their way around numerous wind holes, keeping the boat moving in light air, as well as hunkered down on the rail, full-metal jacket sailing down the proverbial bomb alley along the west coast of Sicily, and around Pantelleria, and Lampedusa.
After the R/P 100 Esimit Europa 2 claimed line honours on Monday, the Slovenian maxi held the corrected lead, but only until the TP52 Lucky completed a fantastic lap around Sicily to take the overall handicap lead. Then it was down to Artie, and for a while, fellow Maltese boat Jaru, a J-133, to see if they could beat the clock. Artie had to finish at 08.18 this morning, and at the various checkpoints of the course that meant averaging around mid-9 knots. They had shown flashes of this speed, so it was all possible. It was pretty impressive sailing in a J-122, a 40-foot performance racer-cruiser class that has had great success at several offshore events, including the Rolex Fastnet Race.
Artie had a fast passage last night hitting boat speeds in the high teens, from Lampedusa through the South Comino Channel. Between Gozo and Comino the breeze held out, but around 08.00, as Artie sailed into Marsamxett Harbour, the breeze dropped away along with any chance of making the cutoff. Crossing the line at 08.44, Artie missed the overall win by a mere 26 minutes.
Owner and co-skipper Lee Satariano could be expected to be disappointed, though he said, “Last night we had a good hour where the boat was just surfing down the waves. I really enjoyed that moment, it was really moving.”
“There was really nothing I would change, we raced the boat to full optimization, but we have only had this boat for a short time and we are very happy with our achievement. We knew on the last day that we were close to having first overall, but from the beginning to the end we were always pushing it to the limit. At no point did we take it easy. The entries for the Rolex Middle Sea Race have been increasing every year and the competition is reaching a very high level. Maltese boats have shown well in recent races, we are up there; we can compete with the international competition.”
Artie’s co-skipper, Christian Ripard was also full of wonder about the blast home on the last night. “The last night was just wonderful sailing and the crew had become fully in tune with each other. We were sailing on the edge and that requires precision, something that can only be achieved by perfect harmony which comes with time together on the boat.” Ripard was the skipper of Straight Dealer, the J-125 that won the 2001 Rolex Middle Sea Race overall. Christian Ripard is also one of a legion of sailing Ripards here in Malta. He is the son of late Paul Ripard, one of the founders of this iconic race, along with his uncle John Ripard, Sr., a well-known and respected international judge.
So with that finish missed, it would put American Bryon Ehrhart’s boat, Lucky as provisional leader overall on corrected time in IRC. Ehrhart was at the Royal Malta Yacht Club with his crew earlier today, and spoke about the race and Lucky’s provisional overall win. “It’s beyond my expectations. We came wanting to do a very interesting race, and we had that, and a good performance to match.
“The Rolex Middle Sea Race has a great reputation, which is why we came all the way down here. We thought it would be an interesting race, it turned out to be much more interesting – every sail on the boat was used, from the lightest flapper to the strongest spinnaker was put up. A very, very challenging race…technically and strategically, and thankfully, we had great navigation from Ian (Moore). Those crucial calls saved us hours and hours, and I think the corrected time difference was 25 minutes, so it’s those kinds of calls that were important. To make the calls how Ian made the calls was pure genius.
“Then, there were all the boys working the boat. This is a very challenging, physical race, and the boys worked the boat really hard all time, and kept us really focused. We had great people sailing against us that were almost always in sight, so the boat Pace, the Cookson 50 (Cantankerous), and Wild Joe, really kept us on our toes.
Ehrhart an active member of both the New York Yacht Club and Chicago Yacht Club said, “To come and do well against the European fleets, and we’ve raced against them now, they are tough. We’ve raced elsewhere around the world and these guys are very, very challenging to sail against. All the time you have to be on your game to come here. I’d encourage everyone to come here and challenge.
It’s unbelievable when you see the true, spewing volcano of Stromboli, it’s phenomenal. You get to encounter different colored smoke and red lava – you don’t see that in Chicago. The Rolex Middle Sea Race is a classic, and in my mind it will certainly remain a classic. I would encourage everyone to come here. This is the most interesting race I’ve ever done and I’ve done a lot.
Lucky’s plans for next season include the Giraglia Rolex Cup next June, and then the Rolex Fastnet Race. Following those races, the boat will sail transatlantic, compete in the Jamaica Race, then to the west coast of the U.S. for the Transpac Race, to Hawaii, enroute to Hong Kong for the Rolex China Sea Race. This is a boat, and a man, on the move. But then this is the same man who on a layday before the start, along with crew member Alastair Speare-Cole, spent 4-1/2 hours scaling the 3,500 metre Mount Etna, the largest active volcano in Europe, “because you don’t get much exercise for your legs when you’re sailing.”
The TransPac 52 is more of an obvious choice for around the buoys racing, but the boats are quite competitive – though not necessarily comfortable – for fast offshore passages. Ehrhart said, “The boats are quite solid. We have one of the older TransPac 52s, when they were still making them really for this ‘at sea’ performance. We have very good confidence that that boat’s not going to fall apart. But the human toll is real, we have a 73-year old crew person – he’s an Etchells sailor from Florida – he’s very, very fit and did a great job. But, it’s the kind of boat you want to bring a lot of aspirin, to relieve some of that pain. This boat is very physical and any race where you have breeze over 20 knots, for any sustained period, there’s a human toll involved, but we don’t come to sit on a sofa, we came to do the Rolex Middle Sea Race.”
First Maltese boat home was Andrew Calascione’s J-133 Jaru, after 3 days, 20 hours, 2 minutes. Calascione said, “Sailing last night was one of those really special nights. First of all the moon came up at a certain time where we were actually heading into it. We probably had a steady 17 knots of wind – chute up – and squalls to 25 knots, with just fantastic speeds because the wind was off the port quarter. Big seas, just a fantastic night of sailing, one of those things you dream of, twelve hours of it! The crew is in great shape, so it was good.”
Other Maltese boats still racing reported in this morning. At 0821, double-hander Anthony Camilleri on BOV Plain Sailing Tango, reported in, “Tired and exhausted, but happy to still be racing. Just had our third stormy night crossing to Pantelleria. We had a lot more wind than forecast, with gusts of 40 knots plus. Sailed all night with just a number three jib, surfing at 9 knots.”
From Elusive 2 Medbank, Maya Podesta emailed in at 0930 this morning, “Finally on the last leg home, after two washing machine nights! Squalls always seem to wait for nighttime to hit, but also add on lunchtime now too! Yesterday’s sailing took us sailing up and down through squalls, so we had some lovely full rainbow sights. The night sky should have been lit up with a full moon, but instead it was dark and alive with lightning – a massive storm in full brew! Déjà vu saw the main going down and up to 1st or 2nd reef a number of times. But we’ve got through, safe and sound and looking forward to getting home and some sleep!”
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